Riforma Pensioni, Opzione Donna più vantaggiosa dell'APE volontario?

Franco Rossini Lunedì, 19 Dicembre 2016

A fine 2017 (38 anni di contributi e 63,5 età) avrò i requisiti per anticipare la pensione utilizzando sia l' APE (anticipo massimo di 3 anni e 7 mesi), sia l'opzione donna (requisiti maturati a fine 2014). Quale delle due opzioni sarà meno penalizzante, ipotizzando di chiedere l'anticipo massimo dell'assegno mensile ? E' impossibile, purtroppo, dare una risposta precisa senza una analisi della carriera lavorativa e della contribuzione versata e del fattore fiscale. Non si può, pertanto, che fare un ragionamento generale. Kamsin Entrambe le ipotesi prevedono una riduzione dell'assegno anche se esso si atteggia in misura differente: con l'APe volontario le regole di calcolo dell'assegno non cambiano ma il lavoratore dovrà ripagare, con una rata fissa ventennale, l'anticipo chiesto dal settore bancario ed assicurativo per raggiungere la pensione di vecchiaia. Il lavoratore otterrà un prestito erogato in 12 quote annuali in attesa di pensionarsi con le normali regole Fornero.

L'opzione per il calcolo contributivo consente, invece, di liquidare una pensione immediatamente anche se l'importo risulterà rideterminato in base alle regole di calcolo contributive, che di regola portano una perdita molto intensa. Sicuramente nella scelta va considerato che la penalità per chi esercita l'opzione si riduce al crescere dell'età di uscita in ossequio alle regole del sistema di contributivo che legano l'entità dell'assegno all'età di pensionamento: chi esce a 63 anni e mezzo / 64 anni godrà di un assegno superiore di circa il 15% rispetto ad una lavoratrice che esercita l'opzione a 58 anni e mezzo. In definitiva quello che si vuole sottolineare è che l'opzione donna esercitata ad un'età intorno a 64 anni potrebbe risultare molto competitiva rispetto all'APE volontario, e forse anche più conveniente a seconda dei casi. Soprattutto ove la lavoratrice intenda con l'APE riscuotere il valore massimo dell'assegno, cioè l'85% della pensione maturata e con un anticipo massimo di 3 anni e 7 mesi. Sicuramente, pertanto, chi si trova nella condizione di poter scegliere è bene che verifichi la situazione. Per un'idea indicativa sul costo dell'APe volontario si rimanda a questo approfondimento.

Visto che ad oggi rimane impossibile capire quanto segue: il lavoratore che ha ottenuto da INAIL e riconosciuto da INPS, il beneficio dell'ESPOSIZIONE all'Amianto, come la legge prevede, E' collocabile nella categoria dei lavori Usuranti???, visto che il DM 19 Maggio 1999, cita come criteri di assegnazione, l'esposizione agli agenti chimici, fisici e biologici??? Si ritiene che la risposta sia negativa posto che le attività lavorative con esposizione all'amianto non rientrano tra le attività previste dall'articolo 2 del Dm 19 maggio 1999 come espressamente richiamato dal'articolo 1, co. 1, lettera a) del Dlgs 67/2011 a cui è connessa la relativa agevolazione previdenziale. 

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