Pensioni, Nessun Taglio alle Pensioni di Reversibilità

Paolo Piva Giovedì, 30 Giugno 2016
La Commissione Lavoro della Camera ha approvato l'emendamento al disegno di delega povertà per escludere un intervento sulle prestazioni previdenziali
Le prestazioni previdenziali come l'integrazione al trattamento minimo o la pensione ai superstiti non saranno oggetto di alcuna razionalizzazione. E' stato approvato ieri in Commissione Lavoro alla Camera dei deputati l'emendamento governativo al disegno di legge delega sul contrasto alla povertà. La modifica era stata annunciata nelle scorse settimane dallo stesso Ministero del Lavoro. Ed arriva dunque per quietare gli animi dopo le polemiche suscitate dall'esplicito riferimento, nel testo della Delega, anche alle prestazioni di carattere previdenziale tra quelle sulle quali sarebbe potuta scattare una scure nei prossimi mesi. 

L’emendamento governativo dispone l'esplicita soppressione del riferimento alla razionalizzazione «di altre prestazioni anche di natura previdenziale, sottoposte alla prova dei mezzi" contenuto all'articolo 1 del disegno di legge. Nel perimetro del riordino restano invece le prestazioni a carattere assistenziale. Vale a dire, principalmente, l'assegno sociale e le maggiorazioni sociali dei trattamenti minimi che, come noto, sono erogate in presenza di un determinato reddito del beneficiario. Queste prestazioni, spesso frammentate, potrebbero essere razionalizzate, vale a dire assorbite in un unico trattamento, e ancorate al reddito Isee del nucleo familiare del beneficiario. Resteranno fuori invece le prestazioni assistenziali erogate nei confronti dei disabili come la pensione di invalidità civile e l'assegno mensile di invalidità.

Approvato anche un emendamento a prima firma di Maria Luisa Gnecchi (Pd) che mette al riparo da possibili tagli le prestazioni degli italiani all'estero. Passano anche alcune riformulazioni della Delega che recano il rafforzamento del coordinamento degli interventi in materia di servizi sociali, al fine di garantire su tutto il territorio nazionale i livelli essenziali delle prestazioni. La Commissione Lavoro ha dato infine il via libera ad un emendamento delle relatrici secondo il quale la misura di contrasto alla povertà (cioè il SIA, il sostegno per l'inclusione attiva, come riformato dalla Delega) sia unica a livello nazionale, abbia carattere universale e sia condizionata alla prova dei mezzi, effettuata attraverso l'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) ed eventualmente le sue componenti, nonché all'adesione a un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa finalizzato all'affrancamento dalla condizione di povertà. Il contrasto alla povertà deve inoltre comporsi di un sostegno economico e di una componente di servizi alla persona assicurata dalla rete dei servizi e degli interventi sociali, mediante il progetto personalizzato, e dovrà essere garantita uniformemente su tutto il territorio nazionale. 

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