Opzione Donna, ecco cosa cambia nel 2024

Venerdì, 29 Dicembre 2023
Sale da 60 a 61 anni il requisito anagrafico per il prepensionamento riservato alle lavoratrici in condizioni di fragilità (caregiver, possesso di invalidità civile almeno al 74%, dipendenti o licenziate da imprese in crisi)

Opzione Donna continuerà ad essere un miraggio per la maggior parte delle lavoratrici anche nel 2024. La Finanziaria pur prorogando la misura di un anno conferma, infatti, la stretta attuata dal 1° gennaio 2023 accentuando, peraltro, il requisito anagrafico che dagli attuali 60 anni passerà a 61 anni. Sostanzialmente, pertanto, non ci saranno nuovi accessi salvo per quelle lavoratrici che nel 2023 hanno raggiunto il requisito contributivo di 35 anni.

In particolare occorre trovarsi in uno dei seguenti profili di tutela:

  1. svolgere assistenza al momento della richiesta di prepensionamento e da almeno sei mesi al coniuge o a un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità (ai sensi dell'art. 3, comma 3, della legge 104/1992), ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni d'età oppure siano anch'essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti;
  2. soffrire una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell'invalidità civile, superiore o uguale al 74%;
  3. essere lavoratrice licenziata o dipendente da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d'impresa.

Requisiti anagrafici

Oltre ai predetti requisiti «soggettivi» occorre risultare in possesso di un'età anagrafica di 61 anni (sia dipendenti che autonome) unitamente a 35 anni di contributi maturati (entrambi i requisiti) entro il 31 dicembre 2023 (ora 31 dicembre 2022). Il requisito anagrafico viene scontato di un anno per ciascun figlio entro un massimo di due anni.

L’ultima categoria, cioè le lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese in crisi, potrà accedere con 59 anni e 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023 a prescindere dal numero di figli.

Finestra mobile

Resta confermato il meccanismo di differimento nell’erogazione del primo rateo pensionistico (cd. finestra mobile). In particolare il differimento è pari a:

  • 12 mesi dalla maturazione dei requisiti per le lavoratrici dipendenti;
  • 18 mesi dalla maturazione dei requisiti per le lavoratrici autonome.

Sistema di calcolo

La pensione, per chi sceglie questo canale di pensionamento, è calcolata con il sistema interamente contributivo.

Vecchi requisiti

E' utile ricordare che chi ha maturato i requisiti con le vecchie regole, vale a dire 58 anni e 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021 può incrociare le braccia a prescindere dal rispetto dei nuovi criteri. In tal caso, infatti, il diritto a pensione è stato cristallizzato.

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