Pensioni, Entro Febbraio i decreti attuativi del pacchetto previdenza

Giorgio Gori Giovedì, 25 Gennaio 2018
Il Governo dovrà adottare il decreto che amplierà da undici a quindici il numero delle professioni gravose, la commissione sui lavori gravosi e la separazione tra assistenza e previdenza.  Uil: Occorre rispettare la tempistica. 
Nelle prossime settimane il Governo dovrà adottare i decreti attuativi del pacchetto previdenza contenuti all'interno della legge di bilancio per il 2018. In particolare è atteso un decreto della presidenza del Consiglio dei Ministri che individui nel dettaglio le ulteriori quattro categorie di lavoratori gravosi (marittimi, pescatori, agricoli e addetti ad impianti siderurgici) che da quest'anno avranno diritto all'Ape sociale dai 63 anni unitamente a 36 anni di contributi o al pensionamento con 41 anni di contributi se hanno lavorato almeno 12 mesi entro il 19° anno di età. Le quattro categorie si aggiungono alle undici già disciplinate nei DPCM 87 e 88 del 22 Giugno 2017 che dallo scorso anno hanno avuto titolo ai due ordini di benefici. Complessivamente saranno quindici le professioni che da quest'anno potranno conseguire l'Ape sociale e la Quota 41.  Il provvedimento dovrebbe teoricamente essere adottato entro il 1° febbraio avendo la legge di bilancio stabilito l'adozione entro 30 giorni dalla sua entrata in vigore, ma il termine ha natura ordinatoria e, quindi, molto probabilmente slitterà in avanti.

Da quest'anno inoltre sarà più facile soddisfare le condizioni per i lavori gravosi. La legge 205/2017 ha, infatti, stabilito che l'attività gravosa può essere stata svolta non solo per almeno sei anni negli ultimi sette (come previsto in origine dalla precedente legge di bilancio) ma anche per almeno sette anni negli ultimi dieci ed, inoltre, ha soppresso il vincolo di una tariffa Inail non inferiore al 17 per mille. Condizioni che lo scorso anno avevano impedito a molti di conseguire il beneficio. Il rispetto della tempistica è importante perchè quest'anno la domanda tempestiva per la verifica delle condizioni di accesso all'Ape sociale scade il 31 marzo (per l'Ape sociale) ed il 1° marzo per i lavoratori precoci (per l'Ape sociale il legislatore ha introdotto però una scadenza ulteriore al 15 Luglio 2018). Scadute queste date le domande possono continuare ad essere prodotte (sino al 30 Novembre) ma saranno accolte nei limiti delle risorse avanzate rispetto alle istanze prodotte tempestivamente. Per evitare problemi ai lavoratori sarebbe necessario pertanto che entro tali date il quadro dei requisiti per i lavori gravosi fosse pienamente chiarito e accessibile. 

Lo stop agli adeguamenti

Le quindici categorie professionali avranno anche diritto, dal prossimo anno, ad uno sconto di cinque mesi sull'età per la pensione di vecchiaia e sulla pensione anticipata. Queste professioni saranno dispensate dal prossimo adeguamento alla speranza di vita, comunicato già in via ufficiale nella misura di cinque mesi. In sostanza potranno continuare ad accedere alla pensione di vecchiaia con 66 anni e 7 mesi e 20 di contributi oppure alla pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi le donne). Sino al 31 dicembre 2020. Per attivare il beneficio della dispensa occorrerà vantare un minimo di 30 anni di contributi, aver svolto le predette attività per almeno sette anni negli ultimi dieci e non risultare titolari dell'Ape sociale al momento del pensionamento. Al beneficio sono ammessi anche i lavori addetti alle mansioni cd. usuranti (sempre a condizione di vantare almeno 30 anni di contributi). Anche le modalità per il conseguimento del suddetto beneficio dovranno essere regolate da un apposito decreto ministeriale (anche questo da adottare, almeno sulla carta, entro il 1° febbraio). L'articolo 1, co. 153 della legge 205/2017 dispone, infatti, che i lavoratori dovranno produrre apposita istanza all'Inps anche avvalendosi di un'autocertificazione. Nel corso dell'anno si dovranno, inoltre, avviare le commissioni istituzioni per la valutare la gravosità dei lavori e la separazione della spesa previdenziale da quella assistenziale. Insomma di carne al fuoco c'è nè tanta.

Uil: Occorre rispettare la scadenza del 1° febbraio

Non a caso la Uil invita a fare presto: "Ignorare, come avvenuto lo scorso anno, il termine previsto dalla normativa costituirebbe un grave strappo istituzionale oltre che un grave danno per i lavoratori e i cittadini" si legge in una nota diffusa ieri dal sindacato. La UIL invita il Governo a fare presto e bene per rendere esigibile alle nuove categorie l’accesso all’Ape e alla pensione anticipata dei precoci, per stabilire i criteri dello stop all’aspettativa di vita e, al contempo, per avviare i lavori delle commissioni istituzionali che devono studiare e valutare la gravosità dei lavori e la separazione della spesa previdenziale da quella assistenziale. "Bisogna, poi, adeguare le procedure amministrative al fine di consentire l’accesso a queste prestazioni con i nuovi criteri alle lavoratrici madri, a chi assiste un familiare disabile e ai lavoratori disoccupati a seguito di termine di contratto a tempo.  Sono questi i provvedimenti positivi che continuano a cambiare la legge Fornero nella direzione dell’equità e della giustizia". 

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