Pensioni, L'Istat Conferma: Dal 2019 l'uscita slitta a 67 anni

Eleonora Accorsi Martedì, 24 Ottobre 2017
L'Istituto nazionale di Statistica certifica lo slittamento di ulteriori cinque mesi dell'età pensionabile per i lavoratori assicurati presso l'Inps. 
L'Istat ha confermato oggi l'innalzamento dell'età pensionabile di cinque mesi a partire dal 1° gennaio 2019. A 65 anni - rileva l'Istat confermando le stime dello scorso marzo - l'aspettativa di vita arriva a 20,7 anni per il totale dei residenti, allungandosi di cinque mesi rispetto a quella registrata nel 2013. Quindi sulla base delle regole attuali l'età per la pensione di vecchiaia raggiungerà i 67 anni nel 2019 (dagli attuali 66 anni e 7 mesi). Una prospettiva che era apparsa incerta lo scorso anno, per il sorprendente calo dell'aspettativa di vita nel 2015: ma ora l'istituto di statistica rileva che quella inversione di tendenza è stata completamente riassorbita l'anno successivo e dunque l'aumento nel triennio è di cinque mesi. Con questo dato si raggiunge con un biennio di anticipo il requisito tondo di 67 anni previsto dal decreto legge Sacconi nel 2010.

Ora la palla passa in mano al Governo che dovrà recepire con un decreto interministeriale l'adeguamento entro la fine dell'anno. Nelle scorse settimane forze politiche e sindacali hanno chiesto al governo di congelare questo passaggio ma per farlo servirebbe un intervento legislativo, che quanto meno sposti in avanti la data entro la quale il decreto deve essere adottato. Si vedrà. L'adeguamento colpirà in particolare le lavoratrici del settore privato che già dal 1° gennaio 2018 vedranno scattare l'ultimo scalone previsto dalla Legge Fornero che aggancerà l'età pensionabile di vecchiaia a quella degli uomini: insomma nel prossimo biennio le donne del settore privato subiranno un incremento di un ulteriore anno e cinque mesi come emerge dalla tavola sotto allegata elaborata da PensioniOggi.it.

Crescono anche i requisiti per il pensionamento anticipato

Il dato Istat è destinato ad innalzare anche i requisiti per la pensione anticipata: dal 2019 sarà così necessario ragguagliare un totale di 43 anni e 3 mesi di contributi per gli uomini (contro i 42 anni e 10 mesi attuali) e 42 anni e 3 mesi per le donne (contro i 41 anni e 10 mesi attuali). Per i precoci si passerà da 41 anni di contributi raggiunti a fatica dopo una lunga discussione a 41 anni e 5 mesi e slitta a 64 anni l'età per il pensionamento anticipato dei lavoratori non in possesso di contribuzione al 1995 a condizione di conseguire una pensione di importo non inferiore a 2,8 volte il valore dell'assegno socialeIn generale, comunque, lo slittamento di 5 mesi interesserà tutte le prestazioni previdenziali ed assistenziali erogate dall'Inps ancorate ad un requisito anagrafico. Salirà a 67 anni, per esempio, anche il requisito anagrafico per conseguire l'assegno sociale.  In questo panorama l'unica eccezione è costituita dagli addetti ai lavori usuranti che da quest'anno hanno guadagnato il congelamento degli adeguamenti alla speranza di vita sino al 2026. Nei loro confronti continuer  Salvo ovviamente non si decida di intervenire legislativamente con ulteriori provvedimenti. 

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