Pensioni, Verso un'uscita agevolata anche per invalidi e caregivers

M. Cendon Martedì, 27 Settembre 2016
La leva delle detrazioni fiscali potrebbe essere utilizzata per ridurre l'ammontare delle rate dell'APE soprattutto per le categorie più deboli, tra cui chi assiste parenti disabili e gli invalidi.
L'anticipo pensionistico agevolato potrebbe includere anche gli invalidi e coloro che assistono familiari con gravi disabilità. Lo ha detto ieri lo stesso Presidente del Consiglio dei Ministri indicando chiaramente che il Governo sta lavorando per fare in modo che determinate categorie di lavoratori, per esempio «chi ha parenti disabili da accudire e chi è disoccupato o svolge un lavoro usurante» possa andare in pensione con l’Ape non con il 95% dello stipendio «ma il 99%». Allo stato attuale non è dato, infatti, sapere come sarà declinato nei dettagli l'APE ma c'è la speranza che questa sia la giusta occasione per introdurre qualche beneficio previdenziale anche ai cd. caregivers e agli invalidi. L'ipotesi che va per la maggiore, discussa per somme linee nei vari incontri che si sono tenuti nei mesi scorsi tra Governo e Sindacati è nell'assegnazione, anche a questa categoria di lavoratori, di apposite detrazioni fiscali che ridurrebbero la rata di restituzione del­l'assegno anticipato, erogato tramite le banche ed il settore assicurativo. 

Se passasse questa ipotesi chi assiste parenti con disabilità (o risulta egli stesso disabile) potrebbe godere di una uscita anticipata dal 2017 dai 63 anni (con uno sconto, dunque, sino a tre anni e 7 mesi sulla pensione di vecchiaia) ed ottenere un assegno senza notevoli decurtazioni grazie alla leva fiscale che compenserà, in sostanza, la restituzione della rata una volta raggiunta la normale età pensionabile. La decurtazione si dovrebbe, infatti, azzerare o ridurre al minimo per alcune categorie di lavoratori meritevoli di tutela tra cui, pare, saranno inclusi anche i soggetti coinvolti in lavoro di cura familiare e gli invalidi. In questi casi la detrazione fisca­le andrebbe a compen­sare l'intero (o quasi) importo della ra­ta. Si tratterebbe di una tutela minima ma, comunque, un primo passo per aiutare questi lavoratori. 

Il problema per chi assiste familiari con disabilità si è fatto particolarmente sensibile dopo il 2011 con il forte allungamento dell'età pensionabile. Chi ha in casa un invalido non autosufficiente conosce bene l'impossibilità di conciliare le esigenze di accudimento continuo e costante del malato con le proprie esigenze lavorative. Del resto, molto spesso, la presa in carico del disabile da parte della famiglia è dettata non solo da ragioni puramente affettive, ma anche economiche, soprattutto per i nuclei familiari che non versano in condizioni economiche tali da potersi permettere l'aiuto di professionisti del settore o semplicemente un aiuto esterno anche non qualificato. Questo con l'andare del tempo provoca, sicuramente, il logoramento fisico e psichico delle persone a cui è affidata la cura del disabile. 

Questa situazione era stata in parte attutita con la quarta e sesta salvaguardia che ha spedito in pensione con le vecchie regole circa 5mila lavoratori che nel 2011 avevano in cura parenti con disabilità. O che erano loro stessi disabili. Ma poi non è stata più riproposta con la settima salvaguardia nè lo sarà con l'ottava. Assolutamente inesistente la tutela previdenziale offerta dall'attuale ordinamento. Ad eccezione di limitati e tassativi periodi di contribuzione figurativa riconosciuta per le assenze dal lavoro per accudire il disabile, il nostro ordinamento è uno dei peggiori in Europa in ordine al riconoscimento della figura del caregiver familiare. Eppure di proposte in questi anni per cambiare la situazione non sono mancate. 

C'è da sperare dunque che non si perda l'occasione per mettere mano a questa materia. L'agevolazione dei requisiti per il pensionamento per i caregiver potrebbe avvenire anche con l'abbinamento di altre misure. Si pensi al riscatto dei periodi non lavorati o di studio con oneri parzialmente coperti dallo stato grazie, ancora una volta, al fattore fiscale. 

Segui su Facebook tutte le novità su pensioni e lavoro. Partecipa alle conversazioni. Siamo oltre cinquantamila

© 2022 Digit Italia Srl - Partita IVA/C.f. 12640411000. Tutti i diritti riservati