Settima Salvaguardia, Interrogazione Parlamentare per riaprire i termini

Fabrizio Galbani Sabato, 25 Giugno 2016
La richiesta proviene dal Senatore Antonio De Poli. "Tutelare coloro che non sono venuti a conoscenza della possibilità di prepensionarsi".
Riaprire i termini di ammissione alla settima salvaguardia. Per consentire la tutela a coloro che non hanno fatto in tempo a produrre istanza di accesso nonostante fossero in possesso dei prescritti requisiti. E' il contenuto di una interrogazione al Ministero del Lavoro depositata la scorsa settimana al Senato da Antonio De Poli. "Alcuni lavoratori, nonostante i giusti requisiti per accedere alle agevolazioni (ad esempio perché licenziati da piccolissime aziende o perché abilitati ai versamenti volontari), si trovano esclusi dal provvedimento per non aver rispettato i tempi previsti per la presentazione delle domande poiché non tutelati da associazioni sindacali" si legge nel documento. 

Per la fruizione della settima salvaguardia era infatti necessario produrre istanza di accesso entro e non oltre il 1° marzo 2016. In altri termini, al pari di quanto avvenuto in passato, il riconoscimento del diritto alla pensione con le vecchie regole (in questo caso la decorrenza deve maturare entro il 6 gennaio 2017) non è automatico, ma richiede che gli interessati presentino una formale domanda all'Inps o alle Direzioni Territoriali del Lavoro a seconda del proprio profilo di tutela. 

Le categorie tutelate sono le seguenti: a) 6.300 lavoratori in mobilità, con inclusione dei lavoratori edili che avevano stipulato accordi governativi o non governativi entro il 31 dicembre 2011, cessati dal servizio entro il 31 dicembre 2014 che maturano un diritto a pensione, con le vecchie regole, entro la data di scadenza della mobilità (o entro l'anno successivo se cessati dal servizio entro il 31 dicembre 2012); b) 9mila lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione entro il 4 dicembre 2011; c) 6 mila lavoratori cessati dal servizio entro il 31 dicembre 2012 a seguito di stipulazione di accordi individuali o collettivi di incentivo all'esodo, a condizione che, in tale ultimo caso, gli accordi siano stati siglati entro il 31 dicembre 2011; lavoratori che hanno risolto il rapporto di lavoro in via unilaterale (es. dimessi o licenziati) tra il 1° gennaio 2007 ed il 31 dicembre 2011 ; d)2 mila lavoratori che nel 2011 fruivano del congedo per assistere figli con disabilità gravi (sono stati esclusi i lavoratori che hanno fruito dei permessi retribuiti della legge 104/1992); e) 3 mila lavoratori con contratto di lavoro a tempo determinato o in somministrazione con contratto a tempo determinato, cessati dal lavoro tra il 1° gennaio 2007 e il 31 dicembre 2011, non rioccupati a tempo indeterminato con esclusione comunque dei lavoratori agricoli e stagionali.

De Poli chiede, quindi, di sapere se il Governo non ritenga opportuno esaminare la delicata questione nelle opportune sedi, affinché sia garantito un adeguato trattamento pensionistico anche a quei cittadini che, con un passato lavorativo purtroppo meno tutelato dalle organizzazioni sindacali, non sono potuti venire a conoscenza in tempi utili della possibilità di fruire delle suddette agevolazioni". La riapertura dei termini, lo si ricorda, potrebbe avvenire comunque qualora il Parlamento desse il via libera entro fine anno all'approvazione di una ottava salvaguardia. Il relativo disegno di legge è stato depositato alla Camera agli inizi di Giugno proprio dal Presidente della Commissione Lavoro, Cesare Damiano.  

Segui su Facebook tutte le novità su pensioni e lavoro. Partecipa alle conversazioni. Siamo oltre cinquantamila


Documenti: Il Software di PensioniOggi.it per controllare se si entra nella settima salvaguardia 

© 2022 Digit Italia Srl - Partita IVA/C.f. 12640411000. Tutti i diritti riservati