Manovra 2021, Ecco le novità su lavoro e pensioni

Valerio Damiani Martedì, 17 Novembre 2020
Palazzo Chigi ha approvato ieri lo schema generale del provvedimento di bilancio 2021 atteso in settimana in Parlamento. Ecco le principali misure sul fronte previdenziale attese per il prossimo anno.
Assegno unico alle famiglie a partire dal luglio 2021, conferma della riduzione del cuneo fiscale per i redditi da lavoro dipendente superiori a 28 mila euro annui, azzeramento dei contributi per le imprese che assumono a tempo indeterminato giovani under 35 per tre anni su tutto il territorio nazionale e proroga della Cig Covid. Lo schema della Legge di Bilancio 2021 approvato ieri dal Consiglio dei Ministri conferma gran parte delle anticipazioni del mese scorso prima dell'acuirsi dell'emergenza sanitaria da COVID-19. Sul fronte previdenziale le novità vedono la proroga dell'opzione donna, cioè la facoltà per le lavoratrici di accedere alla pensione prima in cambio di un assegno interamente calcolato con il sistema contributivo, e dell'ape sociale, il sussidio di accompagnamento per le categorie più deboli dai 63 ai 67 anni. Non c'è invece nessuna modifica sul meccanismo di rivalutazione delle pensioni.

Pensioni

L'opzione donna aprirà così i battenti anche alle coorti delle lavoratrici nate tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 1962 (1961 per le autonome); nello specifico potranno accedere alla pensione le lavoratrici in possesso di 58 anni di età (59 le autonome) e 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2020 fermo restando il meccanismo di differimento dell'erogazione del rateo pensionistico pari a 12 mesi dalla maturazione dei suddetti requisiti (18 per le autonome). L'ape sociale durerà, invece, sino al 31 dicembre 2021 nella formula attualmente già nota: 63 anni e 30 anni di contributi (36 anni per i c.d. lavori gravosi) in attesa che si definisca un eventuale ampliamento delle categorie beneficiarie. Quota 100 resta confermata sino al 2021 nella forma attualmente nota 62 anni e 38 anni di contributi in attesa che si raggiunga un accordo politico per una riforma a partire dal 1° gennaio 2022.

C'è anche la proroga del contratto di espansione, una norma che risolve il riconoscimento dell'annualità contributiva nell'ambito dei part-time verticali, l'adeguamento a partire dal 2022 dell'aliquota contributiva dovuta alla gestione commercianti per il finanziamento dell'indennizzo per la cessazione definitiva dell'attività; la proroga del bonus bebè anche per il 2021. 

Welfare

Tra le altre misure sul fronte del welfare il Governo fissa per luglio 2021 il debutto dell’assegno unico (assorbendo le altre forme esistenti di sostegno ai nuclei familiari) che viene esteso anche agli autonomi e agli incapienti. La riforma dei trattamenti di famiglia, già in discussione in parlamento, prevederebbe per ogni figlio dal settimo mese di gravidanza fino al ventunesimo anno di età prevederà un sostegno mensile tra i 200 e i 250 euro a figlio per 11 milioni di famiglie, in base all'Isee. L'operazione impatta sul bilancio 2021 per circa 3 miliardi (6 mld di euro dal 2022 quando sarà a regime sui 12 mesi) ai quali aggiungere le risorse del riordino degli attuali aiuti per la famiglia. Viene inoltre confermata per i padri la possibilità di fruire di un periodo di sette giorni di congedo legato alla nascita del figlio. 

Per quanto riguarda il mezzogiorno il disegno di legge di bilancio porta a regime la fiscalità di vantaggio per il Sud con uno stanziamento di 13,4 miliardi nel triennio 2021-2023 e prorogato per il 2021 il credito di imposta per gli investimenti nelle Regioni del Meridione. Viene anche riconfermato con oltre 5 mld il taglio contributivo del 30% sulle assunzioni al Sud, introdotto con il dl n. 104/2020, che scadrebbe il 31 dicembre. Sul lavoro dipendente vengono stanziati circa 1,8 miliardi di euro aggiuntivi per portare a regime il taglio del cuneo per i redditi tra i 28 mila e i 40mila euro avviato a luglio; vengono, inoltre, azzerati per tre anni i contributi per le assunzioni degli under-35 a carico delle imprese operanti su tutto il territorio nazionale. Inserito un incentivo anche per le donne prevedendo per un periodo di due anni la decontribuzione totale per le assunzioni, con un limite fissato a 6 mila euro.

Emergenza sanitaria

Tra le misure connesse all'emergenza sanitaria si prevede una ulteriore estensione della cassa integrazione covid-19 fino a marzo 2021 dopo l'ultimo intervento contenuto nel dl n. 137/2020 (Decreto "ristori"). Le aziende in difficoltà a causa dell’emergenza Covid potranno godere di 12 settimane tra il primo gennaio 2021 e il 31 marzo 2021 per i trattamenti di Cassa integrazione ordinaria e tra il primo gennaio 2021 e il 30 giugno 2021 per la Cig in deroga. Ai datori di lavoro privati che non richiedono la cig è riconosciuto l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali. Lo stop ai licenziamenti per motivi economici viene, quindi, prorogato sino al 31 marzo 2021. Altre misure riguardano il sostegno del personale medico e infermieristico, fra queste la conferma anche per l’anno 2021 di 30.000 fra medici e infermieri assunti a tempo determinato per il periodo emergenziale e il sostegno delle indennità contrattuali per queste categorie, e l’introduzione di un fondo per l’acquisto di vaccini e per altre esigenze correlate all’emergenza COVID-19. Viene inoltre aumentata di un miliardo di euro la dotazione del Fondo Sanitario Nazionale.

Segui su Facebook tutte le novità su pensioni e lavoro. Partecipa alle conversazioni. Siamo oltre cinquantamila

© 2022 Digit Italia Srl - Partita IVA/C.f. 12640411000. Tutti i diritti riservati