Pensioni d'oro, Damiano: meglio un contributo di solidarietà

redazione Giovedì, 16 Agosto 2018
Per l'ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano, la proposta Lega-Cinquestelle fa acqua da tutte le parti. E la Lega apre a modifiche.
Quando, nella scorsa legislatura, alcuni parlamentari Pd della Commissione Lavoro della Camera si erano opposti alla insensata proposta di introduzione del ricalcolo retroattivo dei vitalizi, erano stati facili profeti. Inascoltati”. Lo dichiara Cesare Damiano, del Partito Democratico, a proposito delle notizie di stampa circa i progetti del governo sul tema pensioni.

“Avevamo fiutato – continua – il pericolo che, adesso, si ripresenta puntuale. Non era difficile immaginare che, una volta aperto il varco al ricalcolo, dai vitalizi si sarebbe passati alle pensioni ‘d’oro’, e dalle pensioni ‘d’oro’ a quelle d’argento e di bronzo. Con la demagogia e il populismo si possono fare seri danni e si creano dei mostri legislativi: da una parte, con una non meglio precisata Quota 100, si vorrebbero mandare prima in pensione i lavoratori, con un giusto criterio di flessibilità e, dall’altro, si penalizzano coloro che in pensione ci sono già andati prima utilizzando le flessibilità del passato. Un assurdo basato su calcoli arbitrari suggeriti dal Presidente dell’Inps che si inventa pure i coefficienti di trasformazione. Facciamo un appello a tutti i pensionati italiani: occorre vigilare affinché con illusorie promesse di miglioramento del sistema pensionistico e di presunta equità non si apra un varco a una nuova spremitura degli assegni previdenziali al fine di fare cassa perché mancano i soldi per attuare le promesse del ‘patto di Governo'”. “Noi siamo disponibili a un confronto di merito e riteniamo che la cosa migliore sia quella di convocare un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali. È sempre bene ascoltare la voce di chi conosce davvero i problemi”, conclude.

La proposta Lega-Cinquestelle

Come già anticipato da PensioniOggi la scorsa settimana la proposta di Legge Lega-Cinquestelle è basata su una riduzione attuariale delle quote retributive della pensione a seconda dell'età di pensionamento. La proposta è mutuata interamente dall'Inps che nel 2015 che aveva studiato questo congegno per evitare di imboccare la strada del ricalcolo in chiave contributiva dell'assegno (un'operazione quasi impossibile da effettuare per la mancanza dei dati soprattutto per le gestioni pubbliche antecedenti al 1993). Alla fine l'effetto concreto è colpire chi si è ritirato con pensioni alte ad un'età bassa con una defalcazione dell'assegno che può raggiungere anche il 20%.

Lega: Proposta modificabile

Che si tratti, comunque, solo di una proposta modificabile durante l'iter in Parlamento lo ricorda Riccardo Molinari capogruppo della Lega  «Alla base della proposta di legge firmata da me e dal capogruppo M5s c'è il principio per cui si fa un ricalcolo delle pensioni oltre i 4000 euro netti, senza fare espropri proletari o penalizzare chi è andato in pensione prima. Se l'applicazione della norma porta effetti diversi da quelli desiderati, lavoreremo con i tecnici del Parlamento e del ministero - che ha le tabelle - per correggerla».

«Quello depositato è un testo base su cui lavorare: l'idea di fondo è un ricalcolo per arrivare di fatto, solo per il retributivo delle pensioni sopra i 4000 euro netti, a un contributo di solidarietà a favore delle pensioni minime», aggiunge Molinari. «Era anche nel programma elettorale del centrodestra - sottolinea - la Meloni lo dice da anni. Noi abbiamo sostenuto la proposta dei Cinquestelle, concordando un'impostazione che non penalizzi chi è andato in pensione prima e loro sostengono la nostra flat tax».

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