Pensioni, La Camera esamina i correttivi su APE e Precoci

Valerio Damiani Venerdì, 19 Maggio 2017
La Commissione Bilancio dovrà pronunciarsi sulla possibilità di riconoscere l'APE sociale e la quota 41 in favore dei disoccupati senza tutele e degli agricoli in condizione di non occupazione da almeno 3 mesi. 
Ridurre il requisito contributivo da 36 a 30 anni per l'accesso all'ape sociale, l'indennità di accompagnamento alla pensione per gli ultra63enni, ad alcuni delle undici categorie di lavoratori addetti a mansioni gravose ed estendere l'ape sociale ed il pensionamento con 41 anni di contributi per i lavoratori precoci anche a coloro che, in stato di disoccupazione a seguito di licenziamento, non hanno potuto accedere agli ammortizzatori sociali per mancanza dei requisiti e per i lavoratori agricoli in condizione di non occupazione da almeno tre mesi. Sono queste le principali proposte di modifica all'articolo 53 della manovra bis segnalate ieri dai gruppi parlamentari in Commissione Bilancio alla Camera dei Deputati. E che nei prossimi giorni saranno poste in votazione. Le proposte emendative sono targate PD con alcuni emendamenti a prima firma proprio dell'ex ministro del Lavoro Cesare Damiano.

Per gli operai dell'industria estrattiva, dell'edilizia e della manutenzione degli edifici, i conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione delle costruzioni (lettere A e B della tavola sottostante) l'ex ministro del Lavoro chiede, in sostanza, uno sconto di sei anni di contributi per accedere all'ape sociale che scenderebbe così da 36 a 30 anni. Un correttivo per venire incontro soprattutto agli edili spiega Damiano che rischiano altrimenti di rimanere fuori dal perimetro delle agevolazioni. Per le altre categorie (lettere da C ad M) il requisito contributivo resterebbe fermo a 36 anni, come prevede la norma attuale. 

Disoccupati senza tutele e Agricoli

Un altro emendamento segnalato dalla Commissione Bilancio a prima firma della deputata del PD Cinzia Maria Fontana mira a recepire i rilievi del Consiglio di Stato dello scorso aprile fornendo copertura legislativa ai disoccupati senza tutele e agli agricoli. In particolare la modifica proposta consente l'accesso all'APe sociale e alla pensione anticipata con 41 anni di contributi ai soggetti in stato di disoccupazione a seguito di licenziamento che non abbiano diritto di conseguire alcuna prestazione di disoccupazione per mancanza dei necessari requisiti e agli operai agricoli, purché si trovino da almeno tre mesi in condizione di non occupazione. Tra gli emendamenti segnalati uno della Lega Nord propone la certificazione del diritto a pensione al momento della sottoscrizione del prestito pensionistico; un altro, a firma Damiano, chiede alcune modifiche sui lavori usuranti ma sui quali difficilmente si troverà un accordo in Commissione.

Sono stati invece bocciati gli ulteriori emendamenti che proponevano un'estensione da 12 a 24 mesi del lasso temporale entro il quale ricercare, nelle mansioni gravose, il requisito dei sei anni di attività continuativa (la cd. franchigia). Il Governo, come noto, all'interno della manovra bis ha introdotto una norma di interpretazione autentica per venire incontro alle richieste dei sindacati. Secondo tale modifica l'arco temporale entro il quale ricercare i sei anni di attività faticose o pesanti viene spalmato su un periodo di sette anni precedenti dal momento della richiesta del pensionamento anticipato con 41 anni di contributi (nel caso dei lavoratori precoci) o dell'APE sociale. Quindi, per esempio, se negli ultimi sei anni c'è stato un anno di disoccupazione indennizzata, di inattività o di integrazione salariale (si pensi ad una cigo o all'assegno ordinario erogato dai fondi settoriali) si potrà accedere, comunque, ai predetti strumenti. In Parlamento erano piovute proposte per raddoppiare ulteriormente questo lasso temporale spalmandolo su otto anni ma la Commissione Bilancio ha giudicato inammissibili gli emendamenti. 

Segui su Facebook tutte le novità su pensioni e lavoro. Partecipa alle conversazioni. Siamo oltre cinquantamila

«Intanto - ha spiegato Poletti - faremo un lavoro di approfondimento per un'analisi degli elementi numerici, delle platee a cui ci si riferisce. Ci rivolgiamo a giovani con carriere discontinue ma dobbiamo definire quali sono gli elementi precisi che definiscono le platee». Inoltre, nell’incontro del 4 maggio, ha aggiunto il ministro, «faremo una riflessione sulla previdenza complementare. Si sa che il trattamento previdenziale e la previdenza complementare hanno una connessione e serve un approfondimento tecnico».
© 2022 Digit Italia Srl - Partita IVA/C.f. 12640411000. Tutti i diritti riservati