Pensioni, Salta l’estensione di Enasarco agli agenti assicurativi

Mercoledì, 08 Novembre 2023
Cancellata la norma che avrebbe esteso dal prossimo anno la previdenza obbligatoria integrativa gestita da Enasarco anche a procacciatori d’affari, agenti di assicurazioni e venditori porta a porta.

Salta (per ora) la pensione integrativa obbligatoria per agenti assicurativi, agenti pubblicitari, venditori porta a porta e procacciatori d'affari. Il testo della manovra 2024 bollinata e consegnata ufficialmente in Parlamento non prevede dall’anno prossimo l’obbligo di iscrizione ad Enasarco, presente nelle prime bozze del testo, per chiunque eserciti l'attività di promozione o propaganda o procacciamento d'affari, nonché per i venditori porta a porta e per gli agenti assicurativi.

La previdenza integrativa

L’articolo 28 nelle prime bozze della Finanziaria 2024 rubricato «disposizioni in materia di regime previdenziale nel settore dell’intermediazione del commercio» recava l’estensione degli obblighi assicurativi verso Enasarco nei confronti di tre (nuove) categorie di soggetti:

  • «chiunque eserciti, in qualsiasi forma, attività di promozione o di propaganda o procacciamento d'affari, finalizzata, anche indirettamente, alla conclusione di contratti»;
  • «lavoratori autonomi che svolgono attività abituale di vendita diretta a domicilio ai sensi dell'art. 3, comma 3, della legge n. 173/2005»;
  • agli «agenti di assicurazione e riassicurazione» con l’abrogazione dell’esonero dall’iscrizione previsto dal comma 6 dell’articolo 343 del dlgs n. 209/2005.

Agenti di assicurazioni, procacciatori d’affari e venditori porta a porta, pertanto, avrebbero dovuto dal 2024 assolvere gli obblighi IVS non solo verso l’Inps (come già fanno attualmente) ma anche presso Enasarco. L’Ente, infatti, gestisce una previdenza integrativa obbligatoria, aggiuntiva cioè a quella INPS con duplicazione, ovviamente, anche dei versamenti contributivi richiesti agli iscritti. Le nuove figure, di conseguenza, avrebbero dovuto versare un contributo aggiuntivo del 17% del reddito prodotto nel rispetto di minimali e di massimali annui oltre alla contribuzione già versata all’Inps.

Era prevista una esclusione solo per coloro che esercitavano occasionalmente le attività, ossia per un massimo di 60 giorni in un anno, anche non consecutivi o, se venditori porta a porta, la presenza di un reddito annuo non superiore a 5.000€.

Dietrofront

La norma, fortunatamente, è stata cancellata dalla versione ufficiale della Manovra consegnata dal Governo in Senato ad inizio novembre. Per cui, salvo cambiamenti dell’ultima ora, non ci saranno novità per le sopra citate categorie professionali.

Il tentativo di ampliare la base dei contribuenti attivi di Enasarco va comunque segnalato, potrebbe essere spia di una crescente difficoltà finanziaria dell’ente. Un tentativo simile, del resto, era stato proposto con la previdenza obbligatoria dei giornalisti titolari di lavoro subordinato per scongiurarne l’assorbimento nell’Inps ma si è concluso in malo modo. Dopo un paio d’anni la gestione sostitutiva Inpgi1, in grave deficit strutturale, è finita nell’Inps (1° luglio 2022).

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