Riforma Pensioni, Ape Gratis per disoccupati e categorie disagiate

Bernardo Diaz Venerdì, 14 Ottobre 2016
Il sottosegretario Tommaso Nannicini precisa che l'Anticipo Pensionistico per le categorie di lavoratori meritevoli di tutela non avrà alcun costo grazie all'intervento pubblico.  
L'anticipo pensionistico per le categorie disagiate non costerà nulla. Nei loro confronti non ci sarà alcuna decurtazione della pensione. Il sottosegretario Nannicini prova così a spiegare l'altra faccia dell'APE, quello agevolato, a cui potranno accedere i lavoratori disoccupati, gli invalidi, chi assiste un familiare disabile e chi svolge lavori usuranti o particolarmente gravosi. Sempre a condizione di avere raggiunto i 63 anni di età e di maturare entro 3 anni e 7 mesi il diritto alla pensione di vecchiaia.

L'anticipo erogato dal sistema bancario per queste categorie di soggetti non sarà recuperato con prelievi ventennali sulla pensione purchè la pensione non splafoni un determinato livello (l'asticella non è stata ancora fissata in via ufficiale ma la soglia potrebbe essere individuata sui 1.500 euro lordi al mese). Una sorta di zoccolo di garanzia, un reddito ponte ha detto Nannicini, che sarà assicurato anche ove la prestazione pensionistica sia di importo superiore al predetto importo attraverso l'introduzione di detrazioni fiscali e, ove non sufficientemente capienti, anche tramite trasferimenti monetari diretti al pensionato. In sostanza a questi soggetti lo Stato ripagherà interamente o buona parte del prestito anticipato dalle banche.

L'Ape nella sua forma volontaria, cioè senza intervento pubblico, costerà, invece, tra il 4,5% e il 5% dell'assegno, dice Nannicini, per ogni anno di anticipo. Dunque oltre il doppio rispetto al progetto di Legge Damiano (pdl 857) e circa una volta e mezza in più del disegno di legge proposto da Boeri lo scorso anno. Con l'introduzione dell'anticipo pensionistico, spiega Nannicini, viene data ''un'opportunità in più; ognuno valuterà in base alle proprie esigenze. E' chiaro -tiene a sottolineare- che la percentuale è un numero che raggiungiamo grazie agli aiuti fiscali dello Stato''.

Il nodo dei superstiti
Quanto alle pensioni di reversibilità, il sottosegretario assicura che ''non rischiano niente''. Se il percettore dell'APE passasse a miglior vita durante la percezione dell'anticipo o durante il periodo ventennale di ammortamento dell'anticipo, sarà un'assicurazione a rimborsare la banca del prestito ottenuto. E non gli eredi, come accadrebbe in un normale mutuo. Sul fronte previdenziale lo schema dell'APE non dovrebbe poi alterare le normali regole in materia di pensione ai superstiti. In attesa di una conferma definitiva le direttrici dovrebbero essere le seguenti: se il lavoratore muore prima di accedere alla pensione, durante cioè il periodo di godimento dell'anticipo pensionistico, ai superstiti spetterà la normale pensione indiretta (l'APE non sarà, infatti, reversibile in quanto trattasi di uno strumento finanziario, non di natura previdenziale) e l'anticipo cesserà di essere erogato; se il beneficiario muore dopo aver conseguito la pensione, durante cioè i venti anni di restituzione del prestito, i superstiti avranno titolo alla normale pensione di reversibilità. In ogni caso il rimborso delle rate residue del prestito non ricadrà su costoro dato che sarà l'assicurazione a farsi carico del rischio premorienza del percettore.

L'eta' pensionabile resta quella della Legge Fornero
L'intervento sarà effettuato senza mettere in discussione la Legge Fornero del 2011. Quindi l'età regolare per il pensionamento, per chi si trova nel sistema misto, resta pari a 66 anni e 7 mesi per la generalità dei lavoratori uomini dipendenti ed autonomi e per le lavoratrici del pubblico impiego, 65 anni e 7 mesi per le lavoratrici dipendenti del settore privato e 66 anni ed un mese per le autonome e le parasubordinate (pensione di vecchiaia). Permarrebbero gli altri requisiti oggi esistenti sulle uscite per vecchiaia: i 20 anni di anzianità contributiva, anche di tipo figurativo, (15 anni per chi fruisce delle Deroghe Amato) e, limitatamente ai lavoratori coinvolti dalle regole di calcolo contributive, l’importo della pensione pari ad almeno 1,5 volte l’assegno sociale. In alternativa l'accesso resterà possibile, a prescindere dall'età anagrafica, con la pensione anticipata al raggiungimento di
42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi le donne). Non si tornerà indietro verso la pensione di anzianità.

Gli altri temi
L'APE non è l’unico strumento di flessibilità sul quale Governo e sindacati stanno cercando un'intesa. Misure specifiche dovrebbero riguardare i lavoratori precoci, gli usurati (cave, miniere, torbiere, catene di montaggio, ecc.) e quelli con storie contributive ripartite tra più gestioni pensionistiche (per i quali ci sarà il cumulo gratuito dei periodi assicurativi, senza vincoli di contribuzione minima alla singola gestione) . È in discussione anche un’ ottava salvaguardia che dovrebbe completare il novero dei lavoratori derogati dalla riforma “Fornero” e la proroga della sperimentazione dell'opzione donna oltre il 31 dicembre 2015. 

Quanto agli attuali pensionati Nannicini ha indicato che per le pensioni fino a 1.000 euro la quattordicesima varrà tra 330 euro e 500 euro; per i pensionati che ricevono un assegno fino a 750 euro, invece, la quattordicesima aumenterà di 100-150 euro.  "La decisione di intervenire sulle pensioni, precisa Nannicini, è legata a ''esigenze di equità sociale. "Dopo anni di tagli alle pensioni era arrivato il momento di dare un segnale e un sostegno ai redditi bassi da pensione. Dopo anni di interventi per alzare l'età pensionabile, e garantire la sostenibilità finanziaria del sistema, era arrivato il momento di dare un segnale a chi è in condizioni di difficoltà'' ha detto Nannicini. 

Segui su Facebook tutte le novità su pensioni e lavoro. Partecipa alle conversazioni. Siamo oltre cinquantamila

© 2022 Digit Italia Srl - Partita IVA/C.f. 12640411000. Tutti i diritti riservati