Riforma Pensioni, Renzi apre alle pensioni flessibili dal 2016

Daniele Ciroli Lunedì, 18 Maggio 2015
Nel Corso del Cdm Renzi ha annunciato altre novità in arrivo con la legge di Stabilità: "Le normative del passato sono intervenute in modo troppo rigido", ha detto, anticipando una maggiore flessibilità in uscita e "dare un pò più di spazio" a chi vuole andare in pensione prima rinunciando a parte dell'assegno.

Kamsin Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi intende rimettere mano alla Legge Fornero in occasione della prossima legge di stabilità per garantire maggiore flessibilità in uscita. Da settembre dunque si tornerà a parlare seriamente di rivedere l'età pensionabile per lavoratori e lavoratrici iscritti alla previdenza pubblica. «La grande questione delle pensioni va affrontata» ha detto Renzi in occasione della conclusione del Cdm che ha adottato il decreto legge che contiene le misure per rispondere ai rilievi della Consulta sulla mancata rivalutazione dei trattamenti superiori a tre volte il minimo nel biennio 2012-2013.

«Diciamo la verità: se io sono una donna di 62 anni, per me le normative del passato sono intervenute in modo troppo rigido. Se una donna a 61, 62, 63 anni, vuole andare in pensione due o tre anni prima, rinunciando a 20-30-40 euro, per godersi il nipote anziché dover pagare 600 euro la baby sitter, bisognerà trovare le modalità perché glielo si possa permettere» ha detto il premier. 

Il regime di uscita flessibile a cui sta pensando il Governo lo ha indicato la scorsa settimana proprio il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti in Commissione Lavoro alla Camera. Due le macro misure che potrebbero essere adottate: un sistema di uscita anticipata dal mondo del lavoro accompagnato da un sistema di penalizzazioni, a partire dal compimento di una determinata età ed in presenza di una certa anzianità contributiva (l'ipotesi piu' probabile prevede un minimo di 62 anni e 35 anni di contributi con taglio dell'8% sulle quote retributive dell'assegno ma anche la possibilità di prorogare il regime sperimentale donna oltre il 2015); un prestito pensionistico per chi ha perso il posto di lavoro ma non ha ancora compiuto l'età pensionabile con obbligo di restituzione delle somme una volta conseguita la pensione. 

Su questo fronte il Ministro ha indicato che si intende «consentire ai lavoratori dipendenti la possibilità di percepire un assegno temporaneo fino al perfezionamento del diritto alla pensione di vecchiaia, con successiva restituzione da parte del pensionato della somma complessivamente percepita». Per il reperimento delle risorse necessarie a finanziare tali interventi il Ministro ha indicato che si può anche valutare di reintrodurre il divieto  di cumulo fra redditi da pensione e redditi da lavoro.

Secondo il Premier la riapertura del capitolo pensioni non è dettata comunque dalle imminenti elezioni Regionali. «Sulle pensioni non si scherza. Non abbiamo fatto le corse per non sentirci dire che lo facciamo in vista delle elezioni, è una follia». Il premier ha comunque sottolineato che «lo abbiamo appreso dalle agenzie, come è giusto che sia" e "in due settimane abbiamo trovato la soluzione. Non c'è nessuna tensione pre-elettorale, vera o presunta, che ci fa essere timidi sulle pensioni». La soluzione al nodo pensioni «l'abbiamo data subito perché vogliamo dare un messagio forte ai nostri partner europei».

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