Riforma Pensioni, Uil: Positive le misure su Precoci e APE

redazione Lunedì, 17 Ottobre 2016
Il Sindacato ricorda però come il tavolo di confronto resta comunque aperto al fine di individuare una soluzione anche per altri lavoratori precoci che non riusciranno ad entrare nella Quota 41. 
Il confronto tra Governo e Sindacati, protrattosi sino alle ultime ore prima del varo della manovra, ha consentito di conseguire importanti risultati sul capitolo della previdenza. Per quel che riguarda, in particolare, le risorse necessarie, la Uil ha insistito, per mesi, che fossero stanziati 2,5 miliardi. Alla fine, sono stati postati 7 miliardi in tre anni, pari, mediamente, a 2,333 miliardi annui: l'obiettivo, dunque, è stato sostanzialmente raggiunto. Inoltre, il tetto per la totale gratuità dell'Ape social, dopo ripetute sollecitazioni, è stato riportato a 1.500 euroPer quel che riguarda, invece, gli anni di contribuzione necessari, permangano ancora le due soglie dei 30 e dei 36 anni da noi non condivise: tuttavia, siamo riusciti a ottenere l'introduzione di alcuni meccanismi che, di fatto, per alcune categorie, riducono quei due livelli. dell’Ape agevolata se ben strutturato potrà offrire un’alternativa alle categorie di lavoratori tutelati. Restano comunque da chiarire molti punti, in particolare il meccanismo di funzionamento della piena copertura degli oneri per chi entra nell'APE agevolata, l’ elenco delle mansioni ritenute faticose o usuranti, ed altri particolari tecnici sulle norme che costituiranno il complesso dell’Ape. Inoltre, il periodo sperimentale di due anni consente alle parti di tenere ancora aperto il tema della flessibilità in uscita che si punta a rendere strutturale. Per questi motivi sull’anticipo pensionistico il confronto rimane ancora aperto".

Esiti positivi si erano già ottenuti con l'intesa siglata alla fine del mese di settembre: le ricongiunzioni non più onerose, l'allargamento delle maglie della legge sui lavori usuranti, il principio dei 41 anni di contributi per alcune categorie di precoci, l'equiparazione della no tax area ai pensionati e l'estensione della 14esima per le pensioni fino ai mille euro. Certo, il Governo non ha concesso tutto ciò che abbiamo richiesto, ma per la prima volta dopo anni, siamo riusciti a ottenere che si parli di previdenza "a prendere" e non "a dare". E questo è il risultato positivo di un'azione unitaria del Sindacato e delle lotte dei lavoratori, dei pensionati e dei giovani che, negli scorsi mesi, hanno riempito le piazze italiane per far sentire la loro pressione. Non è finita qui: ci sono ulteriori margini di miglioramento. Seguiremo, dunque, l'iter parlamentare del provvedimento e interverremo nelle sedi deputate per conseguire ulteriori necessari aggiustamenti. Inoltre, c'è già l'impegno con il Governo, ad affrontare, nella cosiddetta fase due, altre importanti questioni rimaste in sospeso.  

Giudizio parzialmente positivo anche sui lavoratori precoci che guadagnano la possibilità di uscire a 41 anni di contributi, a prescindere dall'età anagrafica, se hanno svolto almeno 12 mesi di lavoro effettivo entro il 19° anno di età se versano in particolari condizioni di disagio. "Questa misura - ricordano dalla Uil - si muove nella giusta direzione di stabilire una pensione anticipata con un requisito contributivo pari a 41 anni, la misura è parziale ma da una prima risposta alle persone che si trovano in condizioni di disagio o che hanno particolari situazioni familiari. Il tavolo di confronto resta comunque aperto al fine di individuare una soluzione anche per altri lavoratori precoci".

Uil: il cantiere resterà aperto a nuovi interventi
"È importante che il Governo si sia impegnato a mantenere aperto il confronto su un tema che non può essere esaurito con pochi interventi e merita un’attività di predisposizione di misure di più ampio respiro. Devono essere previste e varati provvedimenti per il sostegno del futuro previdenziale delle giovani generazioni sia prevedendo forme di tutela per chi ha avuto carriere fortemente discontinue, come la pens ione di garanzia, sia operando correzioni strutturali che tutelino il montante con tributivo da svalutazioni del Pil", ricordano dal sindacato. "Va inoltre ripensata e riformata la tutela previdenzia e assicurata dalla gestione separata favorendo una ridefinizione più equilibrata delle aliquote contributive.

"Molto importante per la sostenibilità delle future pensioni sarà la previdenza complementare che deve essere opportunamente promossa dalle istituzioni. In questi anni abbiamo sviluppato un sistema che è all’avanguardia nel mondo, ma è il momento di procedere ad alcune revisioni e, soprattutto, di rilanciare le adesioni. Per questo crediamo che debba essere ripristinata un’aliquota fiscale agevolata per le rendite finanziarie in misura non superiore all’ 11%. Sarà, poi, importantissimo procedere all’equiparazione della normativa tra settore pubblico e privato, sanando in questo modo una grave ingiustizia che penalizza i lavoratori del pubblico impiego".

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