Pensioni, Governo pronto ad una stretta sulle prestazioni ai superstiti

Franco Rossini Sabato, 30 Gennaio 2016
Le pensioni indirette e di reversibilità saranno ancorate al reddito dei beneficiari. Rischia anche l'assegno sociale e le altre prestazioni assistenziali legate ai redditi.
Il Governo prepara una stretta sulle pensioni ai superstiti. È una delle conse­guenze della razionalizzazio­ne delle prestazioni di natura assistenziale e previdenziale prevista dal ddl delega per il contrasto alla povertà appro­vato due giorni fa dal Consi­glio dei ministri. Lo afferma Stefano Sacchi, commissario straordinario Isfol ed ex consu­lente del ministero del Lavoro come anticipato dal quotidiano de La Repubblica: «L'intenzione del governo è di razionalizzare i criteri di acces­so alle prestazioni esistenti».

Tuttavia le nuove regole si ap­plicheranno solo alle nuove erogazioni, mentre gli assegni già in essere non verranno mo­dificati, assicura Sacchi. Il ddl precisa che verranno introdot­ti "principi di universalismo se­lettivo nell'accesso, secondo criteri unificati di valutazione della condizione economica in base all'Indicatore della situa­zione economica equivalente (ISEE)".

Questo significa che, spiega Sacchi, se finora le pen­sioni di reversibilità (e quelle indirette, ndr) sono state erogate sulla base del nume­ro dei superstiti. Per esempio se c'è solo il coniuge sopravvis­suto viene erogato il 60% della pensione con una riduzione solo se i redditi sono superiori ad un determinato importo (si veda tavola), ma se ci sono alme­no due figli si arriva al 100%, a prescindere dal reddito dei beneficiari, invece adesso si pas­serà sempre alla valuazione del reddi­to. Non si terrà conto invece della componente patrimonia­le dell'Isee. 

Il riordino coinvolgerà anche le altre prestazioni assistenziali e previdenziali come la pensione sociale e l'assegno sociale (trattamento che, com'è noto, ha sostituito dal 1996 la pensione sociale), le maggiorazioni sociali (un calderone di sostegni che spaziano dal cd. incremento al milione di cui alla legge 448/2001 alla quattordicesima del Governo Prodi che viene concessa a luglio ai pensionati con più di 64 anni di età) sino a ricomprendere, probabilmente, la stessa integrazione al trattamento minimo. I det­tagli e le prestazioni interessate dal riordino tuttavia non sono ancora noti, verranno messi a punto dal governo con i decreti legi­slativi, dunque tra diversi mesi, dopo l'approvazione del ddl Delega da parte del Parlamento. 

Dal riordino saranno escluse le prestazioni di natura assistenziale erogate nei confronti degli invalidi. Dunque nessun rischio, almeno per ora, per trattamenti come l'assegno mensile di invalidità civile o la pensione di inabilità civile. Il disegno di legge Delega prevede inoltre una regia unificata che sovraintenderà a tutte le prestazioni di natura assistenziale, che avrà se­de presso il ministero del Lavo­ro e coinvolgerà i rappresen­tanti dell'Inps, delle Regioni e degli altri enti locali interessa­ti alla riduzione.

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