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- fab63
24/03/2025 10:16
Dopo aver detto "Ciao ho lavorato 20 anni in quel posto (anche se non è vero)", prima di darti la pensione l'inps ti fa un calcolo con la riserva matematica e ti chiede una valanga di soldi per inserire quegli anni (lavorati oppure no) nella tua pensione. Per 5 anni "retributivi" di riscatto siamo spesso anche sopra i 100mila euro.
Dunque non ti regalano un bel niente.
Anzi, per l'inps dovrebbe essere molto meglio farti riscattare "interi decenni" di buchi contributivi (senza stare troppo a controllare se siano veri o se passavi quegli anni al bar con gli amici) perchè prende un sacco di soldi subito e -forse- te li restituisce un po' alla volta in un sacco di anni.
Del resto io per tutto il 1990 avevo lavorato. Terminato quel lavoro avrei potuto richiedere il proseguimento volontario dei contributi. Altrettanto avrei potuto fare nel 2002.
Non l'ho fatto in quel momento... ma perchè non posso "pentirmi" e farlo oggi, ovviamente pagando tutto quello che c'è da pagare?
Risposta da fab63 al topic Ottimizzare ed avvicinare il più possibile la data della pensione
Non sarebbe però nemmeno così semplicistico.Se hai solo testimonianze e non hai nessun documento, perdi solo tempo. i testimoni vengono valutati solo per gli aspetti della durata del rapporto ecc, è una cosa seria e complessa la costituzione rendita vitalizia, non una cosa del tipo, ciao ho lavorato 20 anni in quel posto datemi la pensione.
Dopo aver detto "Ciao ho lavorato 20 anni in quel posto (anche se non è vero)", prima di darti la pensione l'inps ti fa un calcolo con la riserva matematica e ti chiede una valanga di soldi per inserire quegli anni (lavorati oppure no) nella tua pensione. Per 5 anni "retributivi" di riscatto siamo spesso anche sopra i 100mila euro.
Dunque non ti regalano un bel niente.
Anzi, per l'inps dovrebbe essere molto meglio farti riscattare "interi decenni" di buchi contributivi (senza stare troppo a controllare se siano veri o se passavi quegli anni al bar con gli amici) perchè prende un sacco di soldi subito e -forse- te li restituisce un po' alla volta in un sacco di anni.
Del resto io per tutto il 1990 avevo lavorato. Terminato quel lavoro avrei potuto richiedere il proseguimento volontario dei contributi. Altrettanto avrei potuto fare nel 2002.
Non l'ho fatto in quel momento... ma perchè non posso "pentirmi" e farlo oggi, ovviamente pagando tutto quello che c'è da pagare?
- fab63
24/03/2025 08:59 - 24/03/2025 10:23
Risposta da fab63 al topic Ottimizzare ed avvicinare il più possibile la data della pensione
Grazie ancora per la pazienza e la risposta.
Chiaramente se inarcassa vuole anche il requisito di 35 anni di iscrizione, beh, non ce l'ho. Sono iscritto all'ordine dal 1993, ma non credo di aver mai versato contributi a Inarcassa
La tua risposta però apre a un altro interrogativo che forse può essere utile anche ad altri.
La premessa necessaria è che si tratta di "ipotesi di scuola" senza alcun consiglio o invito ad agire scorrettamente e fuori dalle regole.
Non sono iscritto alla gestione separata, ma in ogni caso perchè mai una persona arrivata a 64 anni dovrebbe optare per un ricalcolo interamente contributivo, quando con 2 anni di Naspi e un anno di ape social starebbe già virtualmente in pensione "da subito" e usufruirebbe, arrivato a 67 anni, di un calcolo misto avendo maggiori contributi (almeno i 2 anni della naspi) e migliori coefficienti (per l'età più alta)?
Anzi, in generale, già a 62 anni uno potrebbe scegliere questa strada: 2 anni di Naspi cui far seguire 3 anni di Ape sociale (rifinanziata fino al 2028 che da disoccupato si può chiedere dai 63 anni e 5 mesi in poi).
Si andrebbe virtualmente in pensione a partire dai 62, certo, prendendo poco ma avendo il vantaggio di non rinunciare al calcolo misto a 67 anni
Nella mia simulazione inps, la differenza tra il calcolo misto e quello interamente contributivo, sono circa 650 euro lordi al mese... e non mi pare una cifra così piccola cui dover rinunciare per soli 3 anni di anticipo.
Chiaramente se inarcassa vuole anche il requisito di 35 anni di iscrizione, beh, non ce l'ho. Sono iscritto all'ordine dal 1993, ma non credo di aver mai versato contributi a Inarcassa
La tua risposta però apre a un altro interrogativo che forse può essere utile anche ad altri.
La premessa necessaria è che si tratta di "ipotesi di scuola" senza alcun consiglio o invito ad agire scorrettamente e fuori dalle regole.
Non sono iscritto alla gestione separata, ma in ogni caso perchè mai una persona arrivata a 64 anni dovrebbe optare per un ricalcolo interamente contributivo, quando con 2 anni di Naspi e un anno di ape social starebbe già virtualmente in pensione "da subito" e usufruirebbe, arrivato a 67 anni, di un calcolo misto avendo maggiori contributi (almeno i 2 anni della naspi) e migliori coefficienti (per l'età più alta)?
Anzi, in generale, già a 62 anni uno potrebbe scegliere questa strada: 2 anni di Naspi cui far seguire 3 anni di Ape sociale (rifinanziata fino al 2028 che da disoccupato si può chiedere dai 63 anni e 5 mesi in poi).
Si andrebbe virtualmente in pensione a partire dai 62, certo, prendendo poco ma avendo il vantaggio di non rinunciare al calcolo misto a 67 anni
Nella mia simulazione inps, la differenza tra il calcolo misto e quello interamente contributivo, sono circa 650 euro lordi al mese... e non mi pare una cifra così piccola cui dover rinunciare per soli 3 anni di anticipo.
- JackBurton
24/03/2025 01:16 - 24/03/2025 01:26
Risposta da JackBurton al topic Ottimizzare ed avvicinare il più possibile la data della pensione
Se hai solo testimonianze e non hai nessun documento, perdi solo tempo. i testimoni vengono valutati solo per gli aspetti della durata del rapporto ecc, è una cosa seria e complessa la costituzione rendita vitalizia, non una cosa del tipo, ciao ho lavorato 20 anni in quel posto datemi la pensione.
Inarcassa prevede anzianità di iscrizione di 35 anni oltre alla contribuzione, non so come inarcassa valuti l'anzianità di iscrizione con la ricongiunzione.
Ti riconsiglio di andare in un patronato, farti fare la simulazione del calcolo contributivo ( e nel tuo caso senza leggere estratto direi ti cambia poco visti i pochi contributi ante 96) e valutare computo per uscita a 64anni se hai gestione separata.
Più di così non esiste altro da aggiungere.
Inarcassa prevede anzianità di iscrizione di 35 anni oltre alla contribuzione, non so come inarcassa valuti l'anzianità di iscrizione con la ricongiunzione.
Ti riconsiglio di andare in un patronato, farti fare la simulazione del calcolo contributivo ( e nel tuo caso senza leggere estratto direi ti cambia poco visti i pochi contributi ante 96) e valutare computo per uscita a 64anni se hai gestione separata.
Più di così non esiste altro da aggiungere.
- fab63
24/03/2025 00:20 - 24/03/2025 00:22
Risposta da fab63 al topic Ottimizzare ed avvicinare il più possibile la data della pensione
Ti ringrazio della risposta, ma perdonami se insisto.
Ho passato un paio d'ore sul sito Inarcassa e ho scoperto che esiste l'istituto della "Ricongiunzione" che consente di trasferire tutti i contributi versati in altri enti (quindi inps) dentro inarcassa.
Quindi potrei fare questi passi:
1) A 63,5 anni mi licenzio dal lavoro dipendente
2) apro partita iva
3) mi iscrivo a inarcassa e apro la posizione previdenziale come ingegnere professionista
4) chiedo la ricongiunzione dei miei attuali 37 anni di versamenti inps (che tra 2 anni saranno 39) e raggiungo istantaneamente i requisiti per la pensione di vecchiaia anticipata che, con Inarcassa sono: 35 anni di contributi e 63,5 anni di età
Per quanto riguarda invece la costituzione di rendita vitalizia nel 2003 ho effettivamente lavorato in nero per quasi un anno e ho numerosi testimoni che possono testimoniarlo. Non direi bugie.
Anche per qualcuno dei periodi scoperti precedenti (dal 1991 al 1993) ho lavorato in nero con testimoni (alcuni mesi prevalentemente per stage post laurea).
Per il resto, bisogna vedere il tipo di dichiarazioni che sono richieste (magari è un'autocertificazione che resta lì e sulla quale non c'è alcun controllo) e il livello di "controllo" che poi l'inps farebbe su quelle dichiarazioni: In fondo quei periodi poi li pagherei lautamente (15/18mila euro per ciascun anno, mica noccioline) quindi la pensione me la pagherei io, non la ruberei a qualcuno.
Ho passato un paio d'ore sul sito Inarcassa e ho scoperto che esiste l'istituto della "Ricongiunzione" che consente di trasferire tutti i contributi versati in altri enti (quindi inps) dentro inarcassa.
Quindi potrei fare questi passi:
1) A 63,5 anni mi licenzio dal lavoro dipendente
2) apro partita iva
3) mi iscrivo a inarcassa e apro la posizione previdenziale come ingegnere professionista
4) chiedo la ricongiunzione dei miei attuali 37 anni di versamenti inps (che tra 2 anni saranno 39) e raggiungo istantaneamente i requisiti per la pensione di vecchiaia anticipata che, con Inarcassa sono: 35 anni di contributi e 63,5 anni di età
Per quanto riguarda invece la costituzione di rendita vitalizia nel 2003 ho effettivamente lavorato in nero per quasi un anno e ho numerosi testimoni che possono testimoniarlo. Non direi bugie.
Anche per qualcuno dei periodi scoperti precedenti (dal 1991 al 1993) ho lavorato in nero con testimoni (alcuni mesi prevalentemente per stage post laurea).
Per il resto, bisogna vedere il tipo di dichiarazioni che sono richieste (magari è un'autocertificazione che resta lì e sulla quale non c'è alcun controllo) e il livello di "controllo" che poi l'inps farebbe su quelle dichiarazioni: In fondo quei periodi poi li pagherei lautamente (15/18mila euro per ciascun anno, mica noccioline) quindi la pensione me la pagherei io, non la ruberei a qualcuno.
- JackBurton
23/03/2025 23:45 - 24/03/2025 02:06
Risposta da JackBurton al topic Ottimizzare ed avvicinare il più possibile la data della pensione
Le risposte sono tutte negative, inarcassa non hai i requisiti per fare ricongiunzione e pensione.
La costituzione rendita vitalizia si fa con documenti e testimonianze varie,non é un gioco.
Il riscatto dei periodi scoperti tra lavori discontinui non puoi farlo,vale solo per i contributivi.
La.pensione che puoi centrare é solo eventualmente 64anni e 20anni ctr qualora avessi contribuzione in gestione separata e fai il computo.
Per dettagli tecnici,vai in un patronato, non al caf.
La costituzione rendita vitalizia si fa con documenti e testimonianze varie,non é un gioco.
Il riscatto dei periodi scoperti tra lavori discontinui non puoi farlo,vale solo per i contributivi.
La.pensione che puoi centrare é solo eventualmente 64anni e 20anni ctr qualora avessi contribuzione in gestione separata e fai il computo.
Per dettagli tecnici,vai in un patronato, non al caf.
- fab63
23/03/2025 23:16 - 23/03/2025 23:21
Risposta da fab63 al topic Ottimizzare ed avvicinare il più possibile la data della pensione
Per esempio ancora, ho letto che i requisiti per la pensione anticipata per gli iscritti all'inarcassa sono 35 anni di contributi e 63,5 anni di età.
Ora, essendo incidentalmente anche ingegnere, ma senza un contributo presso inarcassa, sarebbe possibile spostare tutta la contribuzione inps presso l'inarcassa e adottare le loro regole? Oppure, dopo aver versato un mese di contributi inarcassa, e quindi avere aperto una posizione, sarebbe possibile passare tutti gli anni inps su inarcassa in modo da approfittare del requisito più favorevole dei 63,5 anni?
Ora, essendo incidentalmente anche ingegnere, ma senza un contributo presso inarcassa, sarebbe possibile spostare tutta la contribuzione inps presso l'inarcassa e adottare le loro regole? Oppure, dopo aver versato un mese di contributi inarcassa, e quindi avere aperto una posizione, sarebbe possibile passare tutti gli anni inps su inarcassa in modo da approfittare del requisito più favorevole dei 63,5 anni?
- Nicola54
23/03/2025 22:55
Risposta da Nicola54 al topic Legge indennizzo commercianti chiusura attività
Queste le categorie che hanno diritto:
- attività commerciale al minuto in sede fissa, anche abbinata ad attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande;
- attività commerciale su aree pubbliche, anche in forma itinerante (articolo 27 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114);
- gli agenti e rappresentanti di commercio di cui alla legge 3 maggio 1985, n. 204, ma non i loro coadiutori.
- fab63
23/03/2025 19:17
Risposta da fab63 al topic Legge indennizzo commercianti chiusura attività
Grazie della risposta Nicola.
Riguardo alla 4) però, se uno deve creare un "espediente" per rimediare 10 anni di contributo da rottamazione, non apre certo un negozio al centro di Roma o Milano, anzi direi che non lo apre affatto: la "casalinga" 52enne, aprirà una ditta individuale che opera da casa e che versa solamente i contributi inps-inail, senza neanche essere effettivamente operativa (cioè senza lavorarci). Dopo 5 anni la rottama e ha raggiunto lo scopo.
Riguardo alla 4) però, se uno deve creare un "espediente" per rimediare 10 anni di contributo da rottamazione, non apre certo un negozio al centro di Roma o Milano, anzi direi che non lo apre affatto: la "casalinga" 52enne, aprirà una ditta individuale che opera da casa e che versa solamente i contributi inps-inail, senza neanche essere effettivamente operativa (cioè senza lavorarci). Dopo 5 anni la rottama e ha raggiunto lo scopo.
- Nicola54
23/03/2025 17:56
Risposta da Nicola54 al topic Legge indennizzo commercianti chiusura attività
Le domande:
1)Mia moglie ha 59 anni e da 8 anni versa contributi come coadiuvante, prima e poi come titolare (dalla morte della madre 3 anni fa). Avendo più di 57 anni e più di 5 anni di contributi dovrebbe avere diritto all'indennizzo per la rottamazione della licenza fino a 67 anni.Il problema è che a 67 anni non avrà raggiunto il minimo di 20 anni di contribuzione per avere la pensione di vecchiaia e dunque, cessato l'indennizzo, temo che si troverebbe scoperta.
2)Dovrebbe o versare in qualche modo 4 anni di contributi, magari riscattando 4 anni di lavoro precedente a 8 anni fa (per es con una eventuale nuova pace contributiva), oppure aspettare i 71 anni quando le liquideranno la pensione per gli anni versati (8, perchè gli 8 dell'indennizzo sono figurativi e dovrebbero valere solo per il diritto e non per la misura). Oppure no? Oppure l'indennizzo va avanti fino al giorno in cui lei non percepirà una pensione (71 anni)?
3)Se le titolari dell'attività fossero state 2 (mia moglie e la sorella) l'indennizzo per cessazione di attività sarebbe spettato a tutte e due?
4)Capitale più che triplicato... altro che fondi pensione!
_______________________________________________________________________________________________________________________________________
1)La risposta è positiva se, e soltanto se, rispetta anche tutti irequisiti della Circolare Inps n. 77 del 24 maggio 2019 e sempre nel limite delle risorse disponibili.
2) L'indennizzo viene concesso esclusivamente fino al perfezionamento del requisito anagrafico di anni 67, indipendentemente dalla condizione che si maturi diritto a pensione. Percepirà la pensione all'età di 71 anni,con meno di 20 di contributi se prima della data del 1 gennaio 1996, non abbia contribuzione.
3)L'indennizzo spetta ai titolari (anche in forma societaria), ma anche ai coadiutori(cfr. par. 2 Circolare Inps n. 77 del 24 maggio 2019)
4)Se si paga l'affitto per 5 anni e tutte le tasse, così come a norma di legge al centro di Roma o Milano non direi che il capitale si triplica.
1)Mia moglie ha 59 anni e da 8 anni versa contributi come coadiuvante, prima e poi come titolare (dalla morte della madre 3 anni fa). Avendo più di 57 anni e più di 5 anni di contributi dovrebbe avere diritto all'indennizzo per la rottamazione della licenza fino a 67 anni.Il problema è che a 67 anni non avrà raggiunto il minimo di 20 anni di contribuzione per avere la pensione di vecchiaia e dunque, cessato l'indennizzo, temo che si troverebbe scoperta.
2)Dovrebbe o versare in qualche modo 4 anni di contributi, magari riscattando 4 anni di lavoro precedente a 8 anni fa (per es con una eventuale nuova pace contributiva), oppure aspettare i 71 anni quando le liquideranno la pensione per gli anni versati (8, perchè gli 8 dell'indennizzo sono figurativi e dovrebbero valere solo per il diritto e non per la misura). Oppure no? Oppure l'indennizzo va avanti fino al giorno in cui lei non percepirà una pensione (71 anni)?
3)Se le titolari dell'attività fossero state 2 (mia moglie e la sorella) l'indennizzo per cessazione di attività sarebbe spettato a tutte e due?
4)Capitale più che triplicato... altro che fondi pensione!
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1)La risposta è positiva se, e soltanto se, rispetta anche tutti irequisiti della Circolare Inps n. 77 del 24 maggio 2019 e sempre nel limite delle risorse disponibili.
2) L'indennizzo viene concesso esclusivamente fino al perfezionamento del requisito anagrafico di anni 67, indipendentemente dalla condizione che si maturi diritto a pensione. Percepirà la pensione all'età di 71 anni,con meno di 20 di contributi se prima della data del 1 gennaio 1996, non abbia contribuzione.
3)L'indennizzo spetta ai titolari (anche in forma societaria), ma anche ai coadiutori(cfr. par. 2 Circolare Inps n. 77 del 24 maggio 2019)
4)Se si paga l'affitto per 5 anni e tutte le tasse, così come a norma di legge al centro di Roma o Milano non direi che il capitale si triplica.
- fab63
23/03/2025 17:24 - 23/03/2025 17:30
Ottimizzare ed avvicinare il più possibile la data della pensione è stato creato da fab63
La premessa è che non ho mai trovato chi sapesse rispondere alle mie domande: ogni "supposto" esperto o non sa cosa rispondere o dice delle inesattezze e comunque presi "2 esperti" ognuno dice una cosa diversa. La prima difficoltà quindi è trovare delle persone veramente competenti che ti sappiano consigliare per il meglio.
Detto questo, faccio necessariamente il focus sulla mia posizione previdenziale per generalizzare e dare spunti a chi si trovasse con situazioni simili.
Lo scopo è quello di anticipare il più possibile, rispetto ai 67 anni della pensione di vecchiaia, l'uscita dal mondo del lavoro.
L'unico modo per poterlo fare senza subire le penalizzazioni di quota 103 o del ricalcolo contributivo, è quello di arrivare a 42 anni e 10 mesi di versamenti.
Il mio caso: ho 61 anni e circa 37 anni di versamenti: per arrivare a 42 anni e 10 mesi mi mancano dunque circa 6 anni... ma tra 6 anni avrò 67 anni e quindi non anticiperò un bel niente.
Però... Ho parecchi buchi contributivi.
1982-1987 = università riscattata 5 anni
1988- 1989 = 2 anni scoperti
1990 = 1 anno pieno di contributi versati
1991-1993= 2 anni e mezzo scoperti
giugno 1993-2002 = contributi versati
2003 = un anno scoperto
dal 2004 in poi = contributi versati
In totale quindi sono presenti 5 anni e mezzo di periodi in cui non ho versato contributi
Se li avessi oggi sarei alla soglia del raggiungimento dei 42 anni e 10 mesi per la pensione anticipata.
La domanda da porre all'esperto è: in che modo posso recuperare quegli anni?
Per esempio ho letto che nel 2025 l'inps ha aperto alla costituzione di rendita vitalizia (senza prescrizioni) anche ai lavoratori che abbiano dei periodi scoperti (non necessariamente successivi al 1996!)
Dal sito INPS:
www.inps.it/it/it/dettaglio-scheda.it.sc...si-e-prescritti.html
Sarebbe possibile dichiarare di aver lavorato in nero, per esempio, in quei 5 anni per ottenere la possibilità di riscattarli?
Conviene economicamente?
Scommettiamo che al CAF non ti sanno rispondere?
Ancora:
tra il 2001 e il 2002 ho interrotto la disoccupazione con 10 mesi di supplenza a scuola.
A parte che quei 10 mesi non sono inseriti nello stesso estratto conto contributivo e nella simulazione della pensione l'inps non me li conteggia, ma per il periodo intercorrente tra un lavoro a termine e temporaneo (appunto la supplenza) e il lavoro successivo, esiste una legge che ti consente il riscatto: se io la possa applicare per recuperare quasi un anno tra 2002 e 2003 però nessuno sa dirmelo e in un caf non conoscevano neanche la legge!
Qualcuno dice che siccome la supplenza è un lavoro temporaneo allora la legge si può applicare e qualcun altro dice che siccome il lavoro successivo alla supplenza è un lavoro a tempo indeterminato la legge non si possa applicare perchè parla di disoccupazione tra 2 lavori temporanei e non tra uno temporaneo e uno definitivo... Mah... che ginepraio l'inps.
Detto questo, faccio necessariamente il focus sulla mia posizione previdenziale per generalizzare e dare spunti a chi si trovasse con situazioni simili.
Lo scopo è quello di anticipare il più possibile, rispetto ai 67 anni della pensione di vecchiaia, l'uscita dal mondo del lavoro.
L'unico modo per poterlo fare senza subire le penalizzazioni di quota 103 o del ricalcolo contributivo, è quello di arrivare a 42 anni e 10 mesi di versamenti.
Il mio caso: ho 61 anni e circa 37 anni di versamenti: per arrivare a 42 anni e 10 mesi mi mancano dunque circa 6 anni... ma tra 6 anni avrò 67 anni e quindi non anticiperò un bel niente.
Però... Ho parecchi buchi contributivi.
1982-1987 = università riscattata 5 anni
1988- 1989 = 2 anni scoperti
1990 = 1 anno pieno di contributi versati
1991-1993= 2 anni e mezzo scoperti
giugno 1993-2002 = contributi versati
2003 = un anno scoperto
dal 2004 in poi = contributi versati
In totale quindi sono presenti 5 anni e mezzo di periodi in cui non ho versato contributi
Se li avessi oggi sarei alla soglia del raggiungimento dei 42 anni e 10 mesi per la pensione anticipata.
La domanda da porre all'esperto è: in che modo posso recuperare quegli anni?
Per esempio ho letto che nel 2025 l'inps ha aperto alla costituzione di rendita vitalizia (senza prescrizioni) anche ai lavoratori che abbiano dei periodi scoperti (non necessariamente successivi al 1996!)
Dal sito INPS:
www.inps.it/it/it/dettaglio-scheda.it.sc...si-e-prescritti.html
Sarebbe possibile dichiarare di aver lavorato in nero, per esempio, in quei 5 anni per ottenere la possibilità di riscattarli?
Conviene economicamente?
Scommettiamo che al CAF non ti sanno rispondere?
Ancora:
tra il 2001 e il 2002 ho interrotto la disoccupazione con 10 mesi di supplenza a scuola.
A parte che quei 10 mesi non sono inseriti nello stesso estratto conto contributivo e nella simulazione della pensione l'inps non me li conteggia, ma per il periodo intercorrente tra un lavoro a termine e temporaneo (appunto la supplenza) e il lavoro successivo, esiste una legge che ti consente il riscatto: se io la possa applicare per recuperare quasi un anno tra 2002 e 2003 però nessuno sa dirmelo e in un caf non conoscevano neanche la legge!
Qualcuno dice che siccome la supplenza è un lavoro temporaneo allora la legge si può applicare e qualcun altro dice che siccome il lavoro successivo alla supplenza è un lavoro a tempo indeterminato la legge non si possa applicare perchè parla di disoccupazione tra 2 lavori temporanei e non tra uno temporaneo e uno definitivo... Mah... che ginepraio l'inps.
- fab63
23/03/2025 16:35
Risposta da fab63 al topic Legge indennizzo commercianti chiusura attività
Comunque questa legge è un bell'investimento per una donna:
a 52 anni apre un'attività e versa circa 4000 euro all'anno di contributi.
Dopo 5 anni la chiude e fino a 67 anni, cioè per ulteriori 10 anni prende circa 600 euro al mese.
Il conto da fare è:
4000€ x 5anni =20000 euro di contributi versati all'inps contro
600€x12mesix10anni = 72000 euro ripresi in 10 anni.
Capitale più che triplicato... altro che fondi pensione!
a 52 anni apre un'attività e versa circa 4000 euro all'anno di contributi.
Dopo 5 anni la chiude e fino a 67 anni, cioè per ulteriori 10 anni prende circa 600 euro al mese.
Il conto da fare è:
4000€ x 5anni =20000 euro di contributi versati all'inps contro
600€x12mesix10anni = 72000 euro ripresi in 10 anni.
Capitale più che triplicato... altro che fondi pensione!
- fab63
23/03/2025 16:19 - 23/03/2025 16:25
Risposta da fab63 al topic Legge indennizzo commercianti chiusura attività
Quindi...? Al padre di M2210 spetterebbe l'indennizzo perchè pur avendo raggiunto i requisiti per la pensione anticipata (42 anni e 10 mesi) NON ha ancora raggiunto i 67 anni che consentirebbero di andare in pensione di vecchiaia?
Mi aggancio comunque all'argomento "Rottamazione licenze" per porre anche io un quesito:
Mia moglie ha 59 anni e da 8 anni versa contributi come coadiuvante, prima e poi come titolare (dalla morte della madre 3 anni fa).
Avendo più di 57 anni e più di 5 anni di contributi dovrebbe avere diritto all'indennizzo per la rottamazione della licenza fino a 67 anni.
Il problema è che a 67 anni non avrà raggiunto il minimo di 20 anni di contribuzione per avere la pensione di vecchiaia e dunque, cessato l'indennizzo, temo che si troverebbe scoperta.
Dovrebbe o versare in qualche modo 4 anni di contributi, magari riscattando 4 anni di lavoro precedente a 8 anni fa (per es con una eventuale nuova pace contributiva), oppure aspettare i 71 anni quando le liquideranno la pensione per gli anni versati (8, perchè gli 8 dell'indennizzo sono figurativi e dovrebbero valere solo per il diritto e non per la misura).
Oppure no?
Oppure l'indennizzo va avanti fino al giorno in cui lei non percepirà una pensione (71 anni)?
Altra domanda: se le titolari dell'attività fossero state 2 (mia moglie e la sorella) l'indennizzo per cessazione di attività sarebbe spettato a tutte e due?
Mi aggancio comunque all'argomento "Rottamazione licenze" per porre anche io un quesito:
Mia moglie ha 59 anni e da 8 anni versa contributi come coadiuvante, prima e poi come titolare (dalla morte della madre 3 anni fa).
Avendo più di 57 anni e più di 5 anni di contributi dovrebbe avere diritto all'indennizzo per la rottamazione della licenza fino a 67 anni.
Il problema è che a 67 anni non avrà raggiunto il minimo di 20 anni di contribuzione per avere la pensione di vecchiaia e dunque, cessato l'indennizzo, temo che si troverebbe scoperta.
Dovrebbe o versare in qualche modo 4 anni di contributi, magari riscattando 4 anni di lavoro precedente a 8 anni fa (per es con una eventuale nuova pace contributiva), oppure aspettare i 71 anni quando le liquideranno la pensione per gli anni versati (8, perchè gli 8 dell'indennizzo sono figurativi e dovrebbero valere solo per il diritto e non per la misura).
Oppure no?
Oppure l'indennizzo va avanti fino al giorno in cui lei non percepirà una pensione (71 anni)?
Altra domanda: se le titolari dell'attività fossero state 2 (mia moglie e la sorella) l'indennizzo per cessazione di attività sarebbe spettato a tutte e due?
- cochise

22/03/2025 07:47
Risposta da cochise al topic ricongiungimento contributi da inpdap a inps
e necessario verificare in quali periodi ricade la contribuzione.
Se vuoi un'analisi gratuita scrivimi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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- daniela4
21/03/2025 18:02
ricongiungimento contributi da inpdap a inps è stato creato da daniela4
Buongiorno a tutti, sono una nuova iscritta. Io mi trovo in questa situiazione: ho circa 11 anni di contributi Inpdap e quasi 24 come dipendente privata in Inps. Potrebbe essere conveniente richiedere il ricongiungimento dei contributi tutti sotto INPS? Grazie mille per l'attenzione
- Poldino64
21/03/2025 06:24
Risposta da Poldino64 al topic calcolo quota non cumulabile per assegni ordinario invalidità
che dire gianni...hai tanta competenza e professionalità e ti ringrazio veramente...fossero tutti cosi le persone...
quindi per il 2025 considerato che ogni mese sul cedolino sto avendo 350 euro di trattenute quindi 350*13: Tot euro 4550
La trattenuta annua totale per il 2025 è Euro 7279 (26000-18721) quindi mi arriverà un indebito per il 2025 più o meno della differenza ovvero (7279 - 4550) = Euro 2729
Spero di aver capito tutto
Grazie ancora
quindi per il 2025 considerato che ogni mese sul cedolino sto avendo 350 euro di trattenute quindi 350*13: Tot euro 4550
La trattenuta annua totale per il 2025 è Euro 7279 (26000-18721) quindi mi arriverà un indebito per il 2025 più o meno della differenza ovvero (7279 - 4550) = Euro 2729
Spero di aver capito tutto
Grazie ancora

