Redazione

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- Roma 22 mag. - Mentre in alcuni paesi dell'Unione (Gran Bretagna e Olanda) si sono gia' aperti i seggi per il rinnovo del parlamento europeo, in Italia si registrano le ultime schermaglie da campagna elettorale. Ancora una volta televisione e radio sono protagoniste degli ultimi 'appelli' dei leader politici. Il Premier Matteo Renzi, che ha scelto di scendere in campagna elettorale in prima persona da segretario del Pd, ribadisce anche oggi che "se non mi fanno fare le riforme allora si' che e' fallito il mio progetto e vado a casa". Parlando a Radio Anch'io, il leader dei democratici spiega. "Io sono qui a Roma per cercare di cambiare le regole del gioco, se falliamo la colpa e' mia. Non cerco alibi. Se vinciamo vincono gli italiani", ha sottolineato.

Sotto il 26% sconfitta, ma noi faremo grande risultato

"Non e' un problema di percentuali anche se sono convinto che davvero possiamo fare un bel risultato. Serve un voto per rafforzare l'Italia", ha chiarito il premier parlando delle Europee. "Ultimi giorni di derby: rabbia vs speranza, protesta vs proposta, vaffa vs idee. Cambiare l'Italia, non insultare gli italiani", scrive poco dopo su Twitter. Renzi annuncia quindi per domani una conferenza stampa in cui illustrera' "i primi 80 giorni" di governo "per cambiare l'Italia". Lo spread sfiora i 200 punti? Non c'e' nessun complotto che fa alzare lo spread, assicura Renzi. "I burattinai? E' del tutto naturale che se i mercati vedono una prospettiva di sviluppo e di riforma, lo spread scende sotto i 150 punti base. E che di fronte ai populismo sale"

BERLUSCONI: INCHIESTA UE SU GOLPE 2011. E RENZI NON DURA MOLTO

"Dopo il discorso del 24 aprile 2009 a Onna i sondaggi che mi riguardavano andarono al 75,3% e questo provoco' terrore in certe parti. Nell'opposizione si riunirono e dissero, questo non ce lo togliamo piu' dalle scatole e comincio' il delendum Berlusconi". Silvio Berlusconi sceglie invece i teleschermi di Omnibus, su La7, per aprire la sua giornata da leader. E ancora una volta il discorso ricade sul presunto complotto ai danni del suo governo del 2011: "E si arrivo' al colpo di Stato nel 2011. L'apprezzamento verso il mio governo era cosi' alto che ritennero che bisognava fare di tutto per evitare che continuassimo anche vincendo le future elezioni. Da li' parti' la manovra fallita nel 2010, che continuo' con una tempesta perfetta" fino al "colpo di Stato" dell'11 novembre 2011. "Io ho le prove di tante cose", ha detto Berlusconi ed ha annunciato "con la nuova legislatura chiederemo una commissione d'inchiesta anche al Parlamento europeo". L'ex cavaliere si e' detto convinto che "questa legislatura non andra' avanti fino al 2018, penso che noi dobbiamo guardare all'ipotesi di anticipazione immediata delle elezioni con molta attenzione". E Napolitano? "Pensavamo che fosse una cosa per un breve periodo e coloro che sarebbero stati votati al suo posto avevamo fondati motivi per ritenere che sarebbero stati pessimi Presidenti della Repubblica e assolutamente nemici", ha detto Berlusconi, aggiungendo: lasciamo che sia la "storia a dare il suo giudizio" sul Capo dello Stato. E ancora: "Sara' la storia a lodare o a rimproverare". E comunque "il prossimo Presidente della Repubblica deve essere eletto direttamente dai cittadini". Il governo Renzi? "e' largamente inadeguato alla situazione". Scajola? "Non so nulla di questo" e "queste cose fanno male perche' ad orologeria" in campagna elettorale. Comunque Scajola "e' da molto tempo fuori dal nostro partito", e' stato "giusto" non candidarlo. Grillo? C'e' il rischio di "autoritarismo e totalitarismo" che e' "contro la democrazia". "Siamo nelle condizioni della Germania dopo Waimar. Allora venne fuori un totalitarismo sanguinario", ha detto ancora. Poi ha aggiunto: "Non cadiamo nelle mani di un dittatore". Infine gli a Cesano Boscone? "Un'oasi di pace dove sono adorato dalle mie vecchiette e magari posso farmi dare una camera e restare li' a lungo...". .

- Roma, 19 mag. - Parte oggi la sfida elettorale europea. Il Regno Unito e' il primo paese ad aprire le urne. In Italia si registrano le ultime schermaglie da campagna elettorale. Ieri il premier Matteo Renzi ha messo in guardia: "Io vado a casa domattina se il Parlamento mi impedisce di fare le riforme. Io non sono aggrappato alla seggiola. Io vado a casa domattina se il Parlamento mi manda a casa. E' il Parlamento italiano che ti manda a casa. Se il parlamento impedisce al governo di andare avanti io non avrei alcun problema" a fare un passo indietro. "So che non ho avuto una leggittimazione popolare - spiega il segretario del Pd - ma c'e' stata una leggittimazione parlamentare, che e' costituzionale". "Martedi' ci sono tre argomenti all'ordine del giorno sul tavolo del consiglio europeo: Ucraina, Libia e nomine. Rispetto a qualche anno fa, per la prima volta, il presidente della Commissione Europea uscira' dal voto degli elettori. Perche' ogni gruppo ha scelto un candidato. La prima riflessione e' che cosa far fare alla Commissione Europea. Io opterei per un presidente della commissione che mi dice che il patto di stabilita' non comprende scuola, energie, infrastrutture", ha detto Renzi. "Per l'Italia non e' centrale avere gli Esteri o l'Agricoltura. Per l'Italia e' importante avere i soldi del patto di stabilita'", ha aggiunto Renzi. "Non c'e' un interesse nazionale nella politica estera europea. L'interesse nazionale e' passare da una politica di austerity a una politica di crescita". "O noi cambiamo la politica europea o i posti di lavoro ce li scordiamo", ha aggiunto il premier, spiegando che "al Parlamento europeo non si vanno a fare sceneggiate. Si va al Parlamento per cambiare le regole del gioco", e comunque "il Pd stara' davanti a Grillo" "Non soltanto ho incontrato Cottarelli, ma la revisione della spesa ha prodotto gli ottanta euro i piu' in busta paga che per qualcuno sono una mancia, ma per chi guadagna mille euro non lo sono affatto. Stiamo abbassando le tasse e se pensiamo a chi diceva nel 2001 'meno tasse per tutti' possiamo vedere chi le sta abbassando veramente". Il Cdm nominera' il successore di Befera e accorpera' Agenzia delle entrate e Equitalia? "Lo vedrete domani - risponde il premier - Il consiglio dei ministri e' domani (oggi, ndr)". Ma se Berlusconi dovesse arivare terzo, salta l'accordo sull'Italicum? "Credo di no", rispoden sicuro il premier. .
- Londra, 22 mag. - Con l'apertura dei seggi nei Paesi Bassi, primi ad andare alle urne tra i 28 Stati membri dell'Unione, e' ufficialmente scattato l'iter delle elezioni europee: per i cittadini olandesi le operazioni di voto sono cominciate alle 6,30 del mattino. In totale, a livello Ue, debbono essere eletti i 751 deputati al prossimo EuroParlamento di Strasburgo. Con mezz'ora di ritardo, anche nel Regno Unito i seggi si sono aperti per le elezioni europee: lo rimarranno fino alle 22. Si prevede una partecipazione pari a circa il 35 per cento degli aventi diritto, in totale 46 milioni di persone. Di regola i sudditi britannici non mostrano particolare interesse per questo tipo di consultazione, ma nella fattispecie l'attenzione dell'opinione pubblica appare assai piu' elevata a causa dei sondaggi che vedono in vantaggio l'Ukip di Nigel Farage, lo United Kingdom Indipendence Party, euroscettico e anti-immigrazione: l'ultimo in ordine di tempo lo accredita del 32 per cento delle intenzioni di voto, con un incremento di 5 punti su aprile, davanti ai laburisti con il 27 per cento, 3 punti in meno di un mese fa, e ai conservatori del premier David Dameron, al 23 per cento. Oltre a eleggere i 73 rappresentanti della Gran Bretagna all'EuroParlamento di Strasburgo, dovranno essere rinnovati 161 Consigli Municipali in Inghilterra e undici in Irlanda del Nord: i risultati sono attesi rispettivamente per domani e per sabato, e di nuovo si aspettano buoni risultati per l'Ukip e per il Labour. In Italia si registrano le ultime schermaglie da campagna elettorale. Ieri il premier Matteo Renzi ha messo in guardia: "Io vado a casa domattina se il Parlamento mi impedisce di fare le riforme. Io non sono aggrappato alla seggiola. Io vado a casa domattina se il Parlamento mi manda a casa. E' il Parlamento italiano che ti manda a casa. Se il parlamento impedisce al governo di andare avanti io non avrei alcun problema" a fare un passo indietro. "So che non ho avuto una leggittimazione popolare - spiega il segretario del Pd - ma c'e' stata una leggittimazione parlamentare, che e' costituzionale". .
- Roma, 21 mag. - Silvio Berlusconi torna a criticare la sentenza che lo ha portato fuori dal Parlamento, rivendica di essere "il primo contribuente italiano" e, ospite in studio a Agora' su Rai 3, aggiunge che "sanno tutti che quella contro di me e' stata una sentenza costruita e politicizzata, voluta perche' la sinistra riuscisse a espellermi dal Parlamento con 6 anni di incandidabilita'".
- Firenze, 21 mag. - "L'informazione e' la prima responsabile del disastro di questo Paese. Vespa non e' pagato con un contratto da giornalista. E' un pacchetto, il pacchetto cosi' alla Bbc non te lo fanno fare". Cosi' Beppe Grillo dal palco di piazza Santissima Annunziata a Firenze torna ad attaccare i mezzi di informazione. "I giornali stanno perdendo, mi danno del cattivo: siamo Charlie Chaplin. Vinceremo straordinariamente". I 5 stelle sono sicuri di vincere le prossime Europee e subito dopo vogliono mettere 'sotto processo' politici, imprenditori e giornalisti. Lo ribadisce oggi sul suo blog Beppe Grillo dopo aver lanciato la sua 'minaccia' gia' due giorni fa, ospite a 'Porta a Porta', da Bruno Vespa: anche lui, tra l'altro, tra gli 'imputati' eccellenti. In sua 'compagnia' ci saranno politici come Silvio Berlusconi, Matteo Renzi, Mario Monti e Giorgio Napolitano. Ma anche imprenditori come De Benedetti e Tronchetti Provera. Tutto avverra' via web, spiega Grillo in un video con il plastico del castello di Lerici nel quale "ognuno avra' la sua cella. Qui - spiega - c'e' il nano, la salma che avra' una sua collocazione...". Per gli 'imputati' si trattera' di un processo virtuale, tutto on line. A processarli sara' un 'tribunale del popolo' e alla fine arrivera' il verdetto degli iscritti M5S: "Alla fine gli iscritti certificati al M5S - spiega ancora Grillo - potranno votare per la colpevolezza o l'innocenza. Un tribunale popolare non puo' sostituirsi alla giustizia nell'erogazione delle pene, ma puo' informare i cittadini sui furti e le malversazioni di un sistema che ha portato allo sfascio l'Italia. Ed e' quello che sara' fatto". E ancora: "Ogni cittadino fara' un'accusa" e poi, prosegue, "faremo dei conti su cosa hanno rubato e distrutto. Una cosa virtuale, ma se la magistratura o la finanza vorra' intervenire, interverra'. Sara' un processo che durera' un anno o due e sara' un gioco anche molto divertente, sara' uno sputo digitale". Ma "ci saranno - precisa anche - le liste, le prove e i testimoni di accusa come in un processo". Nel famoso plastico del castello con le 'segrete', ci saranno "imprenditori, giornalisti, il presidente della Repubblica, Monti, l'ebetino di Firenze"; insomma, assicura Grillo, tutta "gente che scomparira' dalla memoria della televisione e dei giornali, ma non dalla nostra memoria". Ma tiene a precisare: "Niente di violento e aggressivo, e' un gioco che deve soddisfare milioni di italiani che sono stati depredati da questa associazione a delinquere di stampo politico-legale e informatico". E "la prima categoria sara' quella dei giornalisti che hanno occultato la verita' agli italiani nell'ultimo ventennio. I pennivendoli di Regime" li definisce. Intanto, pero', ad accendere il dibattito arriva anche l'intervista al 'Fatto' del cofondatore del Movimento, Gianroberto Casaleggio, che non esclude una sua disponibilita' a fare il ministro in una squadra di governo 5 stelle, coinvolgendo anche Grillo. Parole che hanno scatenato la reazione del Pd che ha attaccato: "Svelate le reali mire di Grillo e Casaleggio" che "hanno sempre detto che non ambivano alle poltrone, invece pensano gia' alla spartizione dei ministeri". Poi e' arrivata la smentita sul blog, a doppia firma Casaleggio-Grillo: "Ne' il sottoscritto ne' Beppe Grillo si candidano come ministri come riportato nei titoli di alcuni giornali di oggi. Le persone iscritte al M5S decideranno la squadra di governo attraverso la Rete, quando e se verra' dato l'incarico di formare un governo al M5S". Negli ultimi giorni di campagna elettorale, a sondaggi vietati, Grillo continua i suoi comizi in piazza convinto di poter superare il Pd. Anche se e' sempre Casaleggio che sottolinea che gia' confermare il 25% preso alle politiche sarebbe "un consolidamento importante". Venerdi' Grillo chiudera' la campagna elettorale in piazza San Giovanni a Roma e su Facebook lancia il suo appello ad andare numerosi: "Il 23 maggio a Roma facciamo una festa straordinaria - dice - le nostre parole guerriere torneranno sulla piazza di San Giovanni e sara' un abbraccio di milioni di persone". E poi assicura: "Quando lo Stato sara' formato dai cittadini, si sciogliera'. Non avra' piu' senso. Questo non e' un partito che si sostituisce a un altro. Entriamo nelle istituzioni, facciamo lo Stato". .
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