Redazione

Redazione

- Roma, 22 mag. - Sono oltre 23.000 ad oggi le mail pervenute all'account 'rivoluzione@governo.it' che discutono sui 44 punti della riforma della pubblica amministrazione, lanciata lo scorso 30 aprile in una lettera aperta ai dipendenti pubblici e ai cittadini. Lo riferisce il ministero per la Semplificazione, assicurando che "nessuna mail rimarra' non letta". Dall'analisi delle mail emerge che il 42% dei messaggi provengono dal nord, il 30% dal centro e il 28% da sud e isole; molto meno in equilibrio il genere dei mittenti con una media del 73% di uomini su un 23% di donne. Il ministro Anna Maria Madia spiega che "si e' reso necessario l'utilizzo di tecnologie sofisticate che ne consentissero una lettura razionale". Grazie alla collaborazione del Dipartimento di metodi e modelli per l'economia, il territorio e la finanza di Sapienza universita' di Roma si stanno utilizzando gli strumenti del text mining, cioe' dell'estrazione di informazioni dai testi delle mail. Attraverso l'uso di strumenti e algoritmi della statistica e' possibile classificare le mail pervenute, secondo il grado di pertinenza con i 44 punti della riforma. "Questo consente di effettuare al meglio la lettura 'umana' dei testi delle mail - aggiunge - e di comprendere, nel merito, gli orientamenti e le proposte delle migliaia di cittadini e dipendenti pubblici che stanno scrivendo la loro idea di riforma. Nessuna mail, in pratica, rimarra' non letta". Dal primo gruppo di 10.000 messaggi processati emergono gia' alcuni dati. Se si prendono in considerazione i tre grandi temi suggeriti dalla lettera aperta prevale di gran lunga l'attenzione per le persone e il rinnovamento generazionale della Pa, seguito dall'esigenza di combattere gli sprechi, per chiudere con le riflessioni sugli Open Data, la trasparenza e la Pa digitale. I singoli punti quelli piu' commentati sono la modifica dell'istituto della mobilita' volontaria e obbligatoria; l'abrogazione dell'istituto del trattenimento in servizio; la riduzione del 50% del monte ore dei permessi sindacali; l'introduzione dell'esonero dal servizio; la possibilita' di licenziamento per il dirigente che rimane privo di incarico, oltre un termine; l'eliminazione dell'obbligo di iscrizione alle camere di commercio; l'agevolazione del part-time; l'introduzione del Pin del cittadino; la valutazione dei risultati fatta seriamente e retribuzione di risultato erogata anche in funzione dell'andamento dell'economia; la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, asili nido nelle amministrazioni. L'analisi testuale - prosegue la nota ministeriale - evidenzia infine un "sentiment positivo" verso i temi enunciati dalla lettera, in un rapporto 3 a 1 dei termini che definiscono positivita' e accordo rispetto a quelli che manifestano disaccordo e opposizione. "Al termine della consultazione, sara' possibile anche offrire un output rispetto ai contenuti delle mail, ma al momento vorrei sottolineare il grande successo di questa consultazione - afferma Madia - Abbiamo avviato un modo innovativo di partecipazione alla decisione politica che apre una riflessione per tutte le organizzazioni sociali, assicurando, al contempo, attraverso una metodologia scientifica di lettura, un modo serio di analisi reale di quanto sta pervenendo". "Non si tratta del vecchio dibattito tra democrazia diretta e indiretta ma della consapevolezza che, in una fase completamente nuova, occorra riflettere - conclude il ministro - su forme innovative e avanzate per costruire il consenso e individuare le soluzioni migliori per la collettivita'". .

- Roma, 22 mag. - "Il governo Renzi e' largamente inadeguato alla situazione. Quando qualcuno li ha chiamati dilettanti allo sbaraglio ho convenuto con questa frase". Lo ha detto Silvio Berlusconi intervenendo a Omnibus su La7. "Dopo il discorso del 24 aprile 2009 a Onna i sondaggi che mi riguardavano andarono al 75,3% e questo provoco' terrore in certe parti. Nell'opposizione si riunirono e dissero, questo non ce lo togliamo piu' dalle scatole e comincio' il delendum Berlusconi", ha detto ancora Berlusconi che ha aggiunto: "E si arrivo' al colpo di Stato nel 2011. L'apprezzamento verso il mio governo era cosi' alto che ritennero che bisognava fare di tutto per evitare che continuassimo anche vincendo le future elezioni. Da li' parti' la manovra fallita nel 2010, che continuo' con una tempesta perfetta" fino al "colpo di Stato" dell'11 novembre 2011. "Io ho le prove di tante cose", ha detto Berlusconi ed ha annunciato "con la nuova legislatura chiederemo una commissione d'inchiesta anche al Parlamento europeo".

"Lo spread e' una bufala", ha detto Silvio Berlusconi a Omnibus. "Una volta si facevano le guerre con gli eserciti adesso con la deriva finanziaria", ha aggiunto. Il contratto "da 406 miliardi tra la Federazione russa e la Cina porta la storia indietro di 20 anni". Lo ha detto Silvio Berlusconi a Omnibus a proposito dell'intesa tra i due paesi sulla vendita di gas. Su Alitalia "ci sono problemi di management e problemi sindacali". Lo ha detto Silvio Berlusconi a Omnibus. Alitalia, ha aggiunto, "con 21 milioni di passeggeri impiega 14 mila lavoratori. Ryanair con 61 milioni di passeggeri ha 6 mila persone". Quindi la colpa "non e' del governo" che intervenne per "tenere Alitalia in Italia".

- Roma, 22 mag. - "Dopo il discorso del 24 aprile 2009 a Onna i sondaggi che mi riguardavano andarono al 75,3% e questo provoco' terrore in certe parti. Nell'opposizione si riunirono e dissero, questo non ce lo togliamo piu' dalle scatole e comincio' il delendum Berlusconi". Lo ha detto Silvio Berlusconi a Omnibus e ha aggiunto: "E si arrivo' al colpo di Stato nel 2011. L'apprezzamento verso il mio governo era cosi' alto che ritennero che bisognava fare di tutto per evitare che continuassimo anche vincendo le future elezioni. Da li' parti' la manovra fallita nel 2010, che continuo' con una tempesta perfetta" fino al "colpo di Stato" dell'11 novembre 2011. "Io ho le prove di tante cose", ha detto Berlusconi ed ha annunciato "con la nuova legislatura chiederemo una commissione d'inchiesta anche al Parlamento europeo". "Questa legislatura non andra' avanti fino al 2018", ha spiegato Berlusconi, "penso che noi dobbiamo guardare all'ipotesi di anticipazione immediata delle elezioni con molta attenzione. Per come va l'economia, passata dallo sviluppo con i miei governi alla recessione, cerdeo che questo portera' fra un anno, massimo un anno e mezzo, a elezioni, sempre che non avvengano fatti traumatici" con la vittoria di Grillo. Napolitano? "Pensavamo che fosse una cosa per un breve periodo e coloro che sarebbero stati votati al suo posto avevamo fondati motivi per ritenere che sarebbero stati pessimi Presidenti della Repubblica e assolutamente nemici", ha detto Berlusconi, spiegando il si' del suo partito alla rielezione di Giorgio Napolitano a Capo dello Stato ed ha aggiunto "non avevamo le prove che certe azioni avevano determinato la caduta del governo". Su Giorgio Napolitano Berlusconi ha anche detto lasciamo "alla storia dare il suo giudizio". E ancora: "Sara' la storia a lodare o a rimproverare". "Il governo Renzi e' largamente inadeguato alla situazione. Quando qualcuno li ha chiamati dilettanti allo sbaraglio ho convenuto con questa frase. Non ho detto di essere disposto ad allearmi con Renzi. Vedremo. E' inutile ipotizzare situazioni". Io malanconico? "Non e' vero, resto ottimista"risponde l'ex cavaliere a proposito delle elezioni europee. .
- Roma 22 mag. - "Se non mi fanno fare le riforme allora si che e' fallito il mio progetto e vado a casa". Lo dice il premier Matteo Renzi a Radio Anch'io. "Io sono qui a Roma per cercare di cambiare le regole del gioco", ribadisce il presidente del Consiglio. "Se falliamo la colpa e' mia. Non cerco alibi. Se vinciamo vincono gli italiani", ha sottolineato Renzi. "Non e' un problema di percentuali anche se sono convinto che davvero possiamo fare un bel risultato. Serve un voto per rafforzare l'Italia", ha chiarito il premier parlando delle Europee. .

- Roma 22 mag. - "Il voto per il Pd e' un voto di pancia e di testa. Voglio un'Europa piu' vicina ai diritti di tutti noi". Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi, intervenendo a "Radio anch'io" su Radio Uno. "Se qualcuno viene eletto lascia la carica che ha in Italia", ha ribadito il premier. "In Italia tutto il dibattito si concentra solo sulle percentuali. Lo trovo abbastanza deprimente. Alle scorse elezioni europee il Pd ha preso il 26%, alle politiche con Bersani il 25% se noi andassimo sotto queste cifre il Pd ha nettamente perso ma sono convinto che possiamo fare un grande risultato, vedo una grande mobilitazione". .

© 2022 Digit Italia Srl - Partita IVA/C.f. 12640411000. Tutti i diritti riservati

Accedi