computo in gestione separata per aggirare limiti pensione vecchiaia per dipenden

Grazie mille caro Mario. Anche a me la rinuncia al retributivo non pesa molto ( forse un po' di più avendo a suo tempo riscattato la laurea). Ciò che conta è porsi l'obiettivo di un importo mensile netto che permetta di vivere dignitosamente. Io me lo sono posto in 1500 al mese e se come penso al 64° compleanno avrò raggiunto questo traguardo senza altre conseguenze di quelle che hai qui esposto allora questa opzione potrebbe interessarmi. A dirla tutta non capisco perchè questa opzione non dovrebbe essere disponibile a tutti.

Caro Mario, oltre che tuo omonimo sono anche in una situazione contributiva simile alla tua, e ti confermo che l'opzione di cui parli è possibile, purché tu abbia tutti i requisiti previsti (e mi pare che tu li abbia). Personalmente sto valutando questa ipotesi per anticipare il pensionamento di 3 anni rispetto alla Fornero, e posso dirti che, a quanto ho capito, l'unica conseguenza è una riduzione nell'importo della pensione, dovuta non tanto alla rinuncia al retributivo per gli anni ante 1996 (che nel mio caso sono briciole) quanto al fatto che si versano 3 anni in meno di contributi e al fatto che il coefficiente di trasformazione è più basso (aumenta con l'aumentare dell'età di uscita). Dai miei calcoli viene fuori che anticipando di 3 anni ci andrei a perdere sui 300 euro al mese, quindi non pochissimo, considerato che comunque la pensione sarà parecchio più bassa dello stipendio.

In definitiva se fosse vero con un solo mese da lavoratore autonomo si potrebbe ottenere qualcosa che non è consentito a lavoratori dipendenti nel sistema misto con trentacinque anni di contributi. Cioè esercitare un opzione al contributivo a 64 anni . In altre parole chi volesse usufruire di questa opzione al contributivo a 64 anni dovrebbe solo fare un mese come co.co.co o cose simili. E' davvero cosi ?

Buongiorno. Sarei grato se mi sapeste dare un' indicazione. Ho contributi Inps come lavoratore dipendente  per 35 anni ( di cui 30 per lavoro effettivo dal 1 giugno 1992 ad oggi e la differenza per militare 1989 e riscatto laurea). In aggiunta a questo negli anni tra il 1999 e il 2010 ho svolto anche attività di collaborazione coordinata  e continuativa maturando un montante minimo di  poco meno di 10.000 Euro. In ogni caso  giungo comunque già oggi ad un assegno ipotetico puramente contributivo  superiore a 2,8 volte l'assegno sociale.
Mi rendo conto, avendo 60 anni, di non aver a portata di mano alcun tipo di pensionamento, però mi interesserebbe capire, per organizzarmi la vita,  se quegli anni di collaborazione coordinata e continuativa mi consentiranno ( sulla base delle regole attuali)   di chiedere un computo, un  ricalcolo contributivo presso la gestione separata al fine di ottenere la pensione a 64 anni e con quali conseguenze a parte la  rinuncia ( per me non molto dolorosa) ai vantaggi del sistema retributivo. (circolare n. 184 del 18 novembre 2015 e articolo 3 del D.M. 2 maggio 1996, n.282). Grazie a chiunque mi voglia illuminare.