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PENSIONE CON COMPUTO DELLA CONTRIBUZIONE NELLA GESTIONE SEPARATA

14/04/2021 14:47 - 14/04/2021 14:52#73412 da Vianello65
Mi inserisco perchè la questione interessa anche me e ringrazio @Nicola54 per i sempre preziosi riferimenti normativi, in cui mi pare di leggere che il massimale " ha effetto sui periodi contributivi e sulle quote di pensione successivi alla data di esercizio dell'opzione." e che si parli di "contributi indebitamente versati".

Cosa succede invece a quelli eccedenti il massimale ma debitamente (in quanto il massimale non era a suo tempo applicabile) versati prima dell'esercizio dell'opzione per il contributivo, nei vari casi di esplicita opzione, opzione donna e computo nella gestione separata"?

Restano conteggiati nel montante contributivo o no?

O in altri termini, l'opzione contributiva, va ad incidere con il ricalcolo solo sui contributi versati prima del 1996, oppure intacca anche quelli successivi al 1996, se eccedenti il massimale in vigore all'epoca per i contributivi nativi?

Mi piacerebbe sentire anche il parere di @cochise che qui ha recentemente scritto riguardo agli svantaggi del ricalcolo contributivo: www.pensionioggi.it/forum/pensioni/11029...nsioni?start=6#73183

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12/04/2021 21:47#73393 da Nicola54
Copio e incollo art. 8 D.P.R. n. 818/1957:
I contributi o le quote di contributo di cui al presente decreto indebitamente versati non sono computabili agli effetti del diritto alle prestazioni e della misura di esse e sono rimborsabili al datore di lavoro anche per la quota trattenuta al lavoratore, al quale deve essere restituita. Rimangono tuttavia acquisiti alle singole gestioni e sono computabili agli effetti sopra indicati i contributi per i quali l'accertamento dell'indebito versamento sia posteriore di oltre 5 anni alla data in cui il versamento stesso è stato effettuato.
Nel caso che il datore di lavoro non abbia richiesto il rimborso dei contributi per il quinquennio anteriore all'accertamento dell'indebito versamento, l'importo dei contributi versati all'assicurazione per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti e al Fondo adeguamento è restituito d'ufficio all'assicurato o ai suoi superstiti all'atto della liquidazione della pensione, computando i contributi a percentuale con riferimento alla retribuzione media della classe cui appartengono i singoli contributi base. All'atto della liquidazione della pensione, diretta o indiretta, sono altresì restituite le somme eventualmente versate per i contributi base in eccedenza al contributo della classe massima.
___________________________________________________________
Copio e incollo parte del comma 18 dell'art. 2 della legge n. 335/1995:
Per i lavoratori, privi di anzianita' contributiva, che si
iscrivono a far data dal 1 gennaio 1996 a forme pensionistiche
obbligatorie e per coloro che esercitano l'opzione per il sistema
contributivo, ai sensi del comma 23 dell'articolo 1, e' stabilito un
massimale annuo della base contributiva e pensionabile di lire 132
milioni, con effetto sui periodi contributivi e sulle quote di
pensione successivi alla data di prima assunzione, ovvero successivi
alla data di esercizio dell'opzione. Detta misura e' annualmente
rivalutata sulla base dell'indice dei prezzi al consumo per le
famiglie di operai e impiegati, cosi' come calcolato dall'ISTAT.

La Circolare INPS n. 63/2019 ha per oggetto l'inapplicabilià del DPR verso il comma 18, così come sopra indicato.

Prima di rispondera alla sua domanda, considerato che non è certamente semplice, mi dica se i riferimenti normativi che le ho indicato sono utili.

Collaboro con patronato INCA CGIL a Roma

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12/04/2021 20:42#73392 da martini.posta
Il quesito di oggi riguarda un caso diverso da quello di cui avevo scritto il mese scorso e riguarda un'altra persona. Scrivo in prima persona per tentare di facilitare la comprensione del quesito che nel caso di questa persona verte sulla possibilità di fare "valere" la contribuzione versata oltre il massimale nel caso presentasse una domanda di pensione con computo della contribuzione versata in qualità di dirigente (quindi Inps dipendenti) nella gestione separata Inps (nel caso aprisse una partita iva come consulente aziendale).
Grazie.

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12/04/2021 18:40#73389 da Domino
Lascio ad altri utenti la risposta sulla perdita della contribuzione versata oltre il massimale in caso di richiesta di computo nella gestione separata e provo a fare qualche altra considerazione.

Lo scorso mese avevi scritto in un’altra discussione:

martini.posta ha scritto: La mia idea è proprio quella di pagare il riscatto della laurea per il periodo che mi occorre per maturare il requisito contributivo minimo di 1976 settimane per quota 100 entro il 31.08.2021 (a quella data mi mancherebbero 133 settimane che completerei con il riscatto e in parte lo sto già facendo essendo stato autorizzato ad un pagamento rateale da parte di Inps) per poi presentare domanda di pensione in quota 100 dal 01.09.2021 comunicando come interruzione del rapporto per dimissioni la data del 30.11.2021. In questo modo direi che il pagamento della pensione potrebbe decorrere dal 01.12.2021 (ossia 3 mesi dopo il 31.08.2021) e non dal 01.03.2022 (ossia 3 mesi dopo il 30.11.2021)


Ora invece scrivi:

martini.posta ha scritto: Sono un dirigente che ha interrotto il proprio rapporto di lavoro dipendente e sono intenzionato ad aprire una partita iva come consulente aziendale.
Sto approfondendo questa alternativa anche perché mi hanno detto che aprendo una contribuzione nella Gestione Separata Inps avrei la possibilità di anticipare il pensionamento rispetto all'ordinaria pensione di vecchiaia Inps, chiedendo il computo in gestione separata della contribuzione versata per molti anni (quasi tutti dopo il 1996) nella gestione dipendenti Inps. Mi chiedo tuttavia se con questa opzione la pensione che mi sarebbe riconosciuta dalla Gestione Separata Inps terrebbe conto di tutta la contribuzione versata nella gestione Inps dipendenti ovvero solo quella entro il limite del c.d. massimale di legge. Durante la mia carriera come dirigente ho conseguito RAL molto più alte del massimale di legge e su cui mi sono stati regolarmente calcolati e versati integralmente i contributi ai fini pensionistici. Temo che con la richiesta di computo in gestione separata la contribuzione versata oltre il massimale di legge possa andare persa. Vi ringrazio per le indicazioni e consigli che vorrete darmi.


Se l’elemento di novità in quest’ultimo mese è stata la chiusura anticipata del tuo rapporto da lavoro dipendente (da cui segue la decisione di aprire una P.IVA) non mi è chiaro perché non continui con il piano originario di chiedere Quota 100 il prossimo settembre. Con il computo nella Gestione Separata la pensione verrebbe calcolata solo con il sistema contributivo mentre ciò non accade se versi nella Gestione Separata i contributi che ti mancano per arrivare al requisito dei 38 anni, dopodiché vai in pensione con Quota 100 chiedendo il cumulo (gratuito). E se c’è il rischio che non fatturi a sufficienza per ottenere nella Gestione Separata i contributi che ti servono (che dipendono appunto dal fatturato) puoi aprire la P.IVA come commerciante o artigiano individuando un codice Ateco coerente con la tua attività (e i relativi contributi ti verranno accreditati anche con un fatturato molto basso).

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12/04/2021 17:38#73388 da martini.posta
Buongiorno.
Sono un dirigente che ha interrotto il proprio rapporto di lavoro dipendente e sono intenzionato ad aprire una partita iva come consulente aziendale.
Sto approfondendo questa alternativa anche perché mi hanno detto che aprendo una contribuzione nella Gestione Separata Inps avrei la possibilità di anticipare il pensionamento rispetto all'ordinaria pensione di vecchiaia Inps, chiedendo il computo in gestione separata della contribuzione versata per molti anni (quasi tutti dopo il 1996) nella gestione dipendenti Inps.
Mi chiedo tuttavia se con questa opzione la pensione che mi sarebbe riconosciuta dalla Gestione Separata Inps terrebbe conto di tutta la contribuzione versata nella gestione Inps dipendenti ovvero solo quella entro il limite del c.d. massimale di legge.
Durante la mia carriera come dirigente ho conseguito RAL molto più alte del massimale di legge e su cui mi sono stati regolarmente calcolati e versati integralmente i contributi ai fini pensionistici.
Temo che con la richiesta di computo in gestione separata la contribuzione versata oltre il massimale di legge possa andare persa.
Vi ringrazio per le indicazioni e consigli che vorrete darmi.

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