PENSIONE DI INABILITÀ

Sì, ritengo anche io la più logica delle possibilità la prima opzione, cioè concessione dell'assegno di invalidità e successiva trasformazione in vecchiaia al compimento dei 67 anni ( ma qui mi viene spontaneo chiedere: ma l'importo che ora percepisce, rimarrebbe sempre lo stesso?) e mi sembra di aver capito che proseguirà con questa pensione, salvo casi eccezionali.

Nella ipotesi di una revoca ( improbabile ) della pensione di inabilità ci possono essere 2 ipotesi . La prima , concessione dell' assegno di invalidità e successiva trasformazione in vecchiaia al compimento dei 67 anni ; la seconda in caso di revoca senza neppure il riconoscimento dell' assegno ordinario , attesa dei 67 anni per la pensione di vecchiaia , tenendo conto che , ai fini del diritto a pensione viene riconosciuto figurativamente l' intero periodo di percezione della inabilità . Si tratta tuttavia di ipotesi , in particolare la seconda , rarissime .

Sì, ok, revisione no, ma questo non vuol dire che non possa essere richiamato ad una revisione straordinaria. Non ha una inabilità permanente che rientra in quelle segnalate dall'INPS..potrebbe (POTREBBE!) guarire. E in quel caso cosa succederebbe se gli capitasse tra qualche anno?

OMAR95 ha scritto:

...cut... C'è qualcosa che mi sfugge, non capisco ..
 

Credo ti sia sfuggito quel "REVISIONE: NO"...

Cioè, mi faccia capire, se per un "miracolo" o comunque una improvvisa guarigione diventasse abile al lavoro alla veneranda età di 65/70 anni, in questo caso cosa succederebbe, dovrebbe tornare al lavoro per conseguire gli anni di contributi necessari alla pensione? C'è qualcosa che mi sfugge, non capisco ..

Mentre l'assegno ordinario di invalidità al compimento dell' età pensionabile , 67 anni , si trasforma in pensione di vecchiaia , la pensione di inabilità rimane tale in quanto già dalla decorrenza ha carattere di pensione e non di assegno temporaneo .