Montante contributivo

@rob62
Se dici di essere nel contributivo perchè hai fatto il riscatto agevolato io capisco che hai oprtato per il calcolo contributivo pur avendo contibuzione ante 1996.
In questo caso valgono comunque tutti i discorsi fatti sulla "tosatura" del montante e relativa pensione per i pensionandi di questo e dei prossimi 2/3 anni perchè sono un discorso generale che riguarda il montante accumulato e la relativa pensione erogata indipendentemente dal sistema contributivo.
Non vale però il discorso fatto da me sull'anticipata contributiva "anagrafica" perchè chi ha esercitato l'opzione di calcolo contributivo provenendo dal misto si vedrà la pensione calcolata interamente col sistema contributivo ma le sue regole pensionistiche rimarranno quelle del misto che non prevedono la pensione anticipata contributiva "anagrafica".
La "tagliola" di cui parlavo riguarda solo i "contributivi puri" che contavano di andare in pensione quest'anno o l'anno prossimo con l'anticipata contributiva anagrafica e che avevano fino al 2022 un montante di poco superiore al 2,8.
Bene la sopresa per questa cerchia di utenze è che fino a qualche mese fa pensavano di poter andare in pensione ma con la rivalutazione di più del 9% dell'assegno sociale non ci vanno più e dovranno presumibilmente attendere altri 3 anni per andarci poi con la pensione di vecchiaia classica, peggio che gli esodati.

beh, in effetti sono anch'io in contributivo, perché ho fatto il riscatto agevolato della laurea e poi vorrei usufruire della totalizzazione fra gestione separata e dipendente. La "tosata" dei montanti per chi va in pensione nei prissimi tre anni è bella forte, potrebbe facilmente arrivare al 20% se l'inflazione resta al 10%, tanto che io non so se magari aprire una piccola attività post pensione di tipo artigianale o commerciale poco più che formale, per poter "integrare", grazie al versamento minimo contributivo, con un nuovo montante aggiuntivo di qualche anno la pensione (le pensioni private hanno coefficienti di conversione penosi e non sono neanche indicizzate come le pensioni INPS).
Tieni conto che in forum così vasti coloro che sono esperti lo fanno "a fondo perso", quindi immagino rispondano solo di tanto in tanto.

Ciao,
grazie per l'articolo che spiega la rivalutazione del montante contributivo.
Hai ragione, chi va in pensione quest'anno ci rimetterà parecchio nell'immediato perchè la rivalutazione del suo montante non seguirà l'andamento dell'inflazione in tempo reale ma sarà per così dire dilazionata nell'arco dei 5 anni successivi.
Quello che volevo evidenziare però è un ulteriore problema per chi aspira a pensionarsi con l'anticipata contributiva anagrafica ossia quella forma di pensione che è legata al montante contributivo e all'età anagrafica dei soggetti contributivi puri.
Quelli che fino all'anno scorso avevano un montante contributivo di poco superiore alla soglia del 2,8 e volevano accedere a questa forma di pensione quest'anno non potranno più farlo perchè l'assegno sociale si è rivalutato istantaneamente di più del 9% a differenza del montante contributivo che è rimasto al palo.
Per questa ragione quest'anno servirà molto più "montante contributivo" per raggiungere la soglia del 2,8 che praticamente si allontana.
Questo meccanismo è dovuto al fatto che il montante contributivo e l'assegno sociale seguono regole differenti per la rispettiva rivalutazione e secondo me non è corretto legare lo sblocco di una data pensionistica al confronto tra due strumenti che non seguono regole simili.
E' vero che il montante si rivaluterà poi nei successivi 5 anni ma intanto per quest'anno chi si trovava nelle condizioni descritte sopra in pensione non ci va più con un effetto del tutto simile agli esuberi prodotti dalla riforma fornero.
Avevo chiesto conferma di questa mia valutazione credendo che ci fossero esperti previdenziali informati in materia ma nessuno tranne te sembra essersi preoccupato della cosa.

Ciao, anch'io, dovendo andare in pensione nel 2025, mi sono parecchio preoccupato; stando alla rivalutazione di quest'anno temevo infatti che la rivalutazione fosse legata al pil reale e non a quello nominale "drogato" dall'inflazione, con l'effetto che indicavi, molto aggravato in futuro, visto che l'inflazione con guerra & C chissà quanti anni andrà avanti ben sostenuta.
Questo articolo mi sembra lo spieghi bene. La media del quinquennio di Pil vale sul nominale, quindi per quest'anno l'inflazione vale solo per un quinto; se si mantenesse (come probabile) per altri quattro anni intorno al 10% %, con PIL reale stabile, solo al quinto anno finalmente  anche il montante dovrebbe seguire la rivalutazione (se poi calasse, ne beneficerebbero coloro che vanno in pensione dopo, perché il montante per i 4 anni succesivi salirà più velocemente dell'inflazione fino al ritorno al parallelismo).
Sta di fatto che quest'anno abbiamo perso il 9%, a fine 2023 col 10% di inflazione  probabilmente il 6%, a fine 2024  il 4% e a fine 2025 il 2%. Quindi in pratica a fine periodo per me devo calcolare una pensione reale ridotta del 20% (più o meno)  
Rivalutazione dei contributi, svalutati i montanti contributivi? (a1life.it)
 

Buongiorno a tutti,
scrivo per avere una delucidazione circa la rivalutazione del montante contributivo accumulato.
Leggo che l'ultimo tasso di capitalizzazione pubblicato è di 1,009758 con montante riferito al 31/12/2021 e decorrenza pensione 2023.
Questo tasso di rivalutazione (meno dell'1%) mi sembra molto basso se pensiamo che l'inflazione dello scorso anno è a doppia cifra.
Forse l'inflazione del 2022 sarà valutata il prossimo anno quando il montante sarà riferito al 31/12/2022?
Il fatto è che l'assegno sociale è già aumentato di più del 9% rispetto all'anno scorso e il montante contributivo no per cui la soglia del 2,8 per il conseguimento della pensione anticipata contributiva quest'anno richiede molti più contributi accumulati o sbaglio?
Qualcuno esperto di previdenza potrebbe spiegarmi il meccanismo di rivalutazione del montante contributivo e se quello che ho detto è corretto?
Vi ringrazio anticipatamente.