Pensione di vecchiaia con 15 anni di contributi - ma è vero???

giorgione ha scritto: La deroga per i quindicenni effettivamente riguarda ANCHE chi effettua per almeno 10 anni (anche non consecutivi) lavori discontinui con meno di 52 settimane accreditate. www.pensionioggi.it/dizionario/quindicenni

Ad esempio hai lavorato per almeno 10 anni con contratti a tempo determinato di 6 mesi l'uno. Dovresti verificare l'estratto conto contributivo se rispetti tale casistica. Ma in teoria se soddisfi tutte le condizioni richieste potresti evitare di pagare i volontari. Ovviamente è inteso che si esce non prima dell'età stabilita dalla legge fornero.

Grazie per la risposta. Premetto che non so quasi niente della materia pensionistica, per questo ho pensato di scrivere qui. Chiedo scusa se le mie domande sono stupide, ho pensato che in questo forum si segue costantemente la materia e ne posso ricavare qualche consiglio utile.

Secondo voi, c'è il rischio che le norme (sia quelle dei 20 anni che quelle dei 15 anni) possano cambiare da qui al 2033?

Se non pago ora gli 8000 (che si riferiscono al 2016) potrei richiedere tra qualche anno di pagare per lo stesso periodo (ovviamente un importo ricalcolato)? Cioè lasciarmi aperta l'opzione di vedere come si evolve la legislazione e decidere più avanti?

Per sicurezza riporto gli anni con meno di 52 settimane, non so esattamente quali sono i criteri e quali anni possono valere ai fini dei requisiti: (le settimane sono dalla comunicazione certificativa del conto assicurativo e sono quelle nella colonna "diritto")

Nel 1990 ho iniziato a lavorare: 15 settimane
1998: 49 settimane (ho preso un'aspettativa non retribuita)
2003: 51 settimane (un buco tra un impiego e l'altro)
2005: 23 settimane
2006: 24 settimane
2010: 28 settimane, 24 disoccupazione
2011: 11 settimane di disoccupazione
2012: 0 settimane
2013: 0 settimane
2014: 0 settimane
2015: 0 settimane
2016: 4 settimane

Non so se gli anni con 0 settimane sono da considerare o no, e in che modo considerare i contributi della disoccupazione.

Grazie sig. Nicola,
forse il mio messaggio non era chiaro. So che occorre avere 66 anni e 7 mesi per percepire la pensione di vecchiaia. La mia domanda è se mi conviene pagare 8000 euro adesso per avere i 20 anni di contributi.

Riguardo alla pensione con 15 anni di contributi secondo gli articoli che ho letto ci sono tre casi diversi (Deroghe Amato).

-Il primo caso è quello che lei cita: 15 anni di contribuzione versati prima della data del 31 dicembre 1992;

-Il secondo caso riguarda coloro che possiedono un’autorizzazione al versamento dei contributi volontari precedente al 31 dicembre 1992;

-Il terzo caso, in cui posso rientrare, richiede tre requisiti:

1. 15 anni di contribuzione effettiva da lavoro dipendente (e non si specifica nessuna data)
2. 25 anni di anzianità contributiva, ciò implica che il primo contributo debba essere stato versato almeno 25 anni prima della data della pensione;
3. almeno 10 anni lavorati in modo discontinuo, vale a dire 10 anni in cui figuri un periodo lavorato inferiore alle 52 settimane.

quifinanza.it/lavoro/pensione-anticipata...-sui-requisiti/3672/
www.leggioggi.it/2016/03/02/pensioni-acc...-ecco-quando-si-puo/
www.pensionioggi.it/dizionario/quindicenni
www.laleggepertutti.it/101865_pensione-2...5-anni-di-contributi

Ho posto la domanda perché sul sito INPS non ho trovato nulla su queste deroghe, al patronato non me ne hanno parlato, e mi è venuto il dubbio che siano state abrogate o in via di abrogazione.

Signora x,
lei scrive:
‘’Per caso ho trovato articoli (del 2016) sulla pensione di vecchiaia con 15 anni di contributi. Mi sembra di avere tutti i requisiti. Sono una donna di 49 anni’’.
________________________________________________________
Per aver diritto alla pensione di vecchiaia è necessario perfezionare sia il requisito anagrafico che quello contributivo.
Tutte le donne nate dopo il 31 dicembre 1952 perfezionano il requisito anagrafico all’età di 66 anni e 7 mesi al quale è da aggiungere l’incremento dovuto alla speranza di vita.
Prima di questa età non è possibile accedere al trattamento pensionistico a meno che non si faccia parte di salvaguardie o si utilizzi ‘‘l’opzione donna’’, ma servono 35 anni di contributi, o sia in presenza di un’invalidità pari ad almeno l’80%.
Per quanto riguarda il requisito contributivo sono sufficienti 15 anni di contributi, ma solo nel caso in cui questi vengano perfezionati entro il 31 dicembre 1992. Altrimenti per lei che ha iniziato a lavorare dal 1990 occorrono 20 anni.
L'mporto della sua pensione sarà tanto più elevato quanto maggiore sarà l'importo dei contributi che versa nell'arco di tutta la sua attività lavorativa.

Buongiorno, sono una donna di 49 anni e avrei bisogno di un consiglio sulla pensione di vecchiaia.
Ho iniziato a lavorare nel 1990, perso il lavoro nel 2010 e poi lavorato in modo molto discontinuo. Ho quasi 20 anni di contributi (1012 settimane per l'esattezza). Nel 2017 devo iniziare un'attività in proprio e iscrivermi alla gestione separata.
Mi sono consultata con l'INPS e con un patronato e mi hanno consigliato di raggiungere le 1040 settimane nella gestione dipendenti, in modo da poter avere il calcolo con sistema misto.

Non avendo occasioni di lavoro ho pensato di fare richiesta per il versamento dei contributi volontari e ho ricevuto i bollettini. Per raggiungere le 1040 settimane dovrei versare circa 8000 euro.

Ero abbastanza decisa a farlo,quando per caso ho trovato articoli (del 2016) sulla pensione di vecchiaia con 15 anni di contributi. Mi sembra di avere tutti i requisiti.

"La seconda eccezione riguarda, invece, i lavoratori che possiedono i seguenti requisiti:
– 15 anni di contribuzione da lavoro dipendente;
– 25 anni di anzianità assicurativa (il primo contributo, cioè, deve essere stato accreditato oltre 25 anni fa);
– almeno 10 anni lavorati discontinuamente (ovvero, per almeno 10 anni il periodo lavorato deve essere inferiore alle 52 settimane)."

Volevo chiedere un parere da parte di utenti ferrati in materia. Trovo strano che al patronato non mi abbiano parlato di questa possibilità, mi è venuto il dubbio che non esista più questa deroga.

Voi cosa fareste al mio posto? Paghereste i contributi volontari (sperando che non innalzino il minimo di settimane versate) oppure vi fidereste della deroga (sperando che non venga abrogata nel frattempo).
lo so ci vuole la sfera di cristallo, chissà come cambieranno le leggi nei prossimi anni ma magari chi segue questo topic da molto tempo ha più "naso" di me.

L'altra cosa che volevo chiedere è se l'importo della pensione sarebbe diverso nei due casi.
grazie