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pensione cittadinanza - annulla le disposizioni esistenti?

22/01/2019 15:33#58433 da Nicola54
Per gae che scrive:
''1)In caso negativo non si può fare nulla se non versare i 7 anni mancanti al requisito minimo?
2)Più o meno a quanto ammonterebbe il tutto (era una semplice operaia)?''.
____________________________________________________________________________
1)Difficile rispondere a questa domanda.Dovrebbe verificare se nel periodo antecedente al 1992 un ex datore di lavoro di sua madre abbia omesso di versarle contributi.Nel caso la mancanza fosse di almeno di due anni sua madre potrebbe presentare domanda di ricostituzione di rendita vitalizia, riscattando quei due anni che le permetterebbero il diritto a pensione.Si accerti intanto che non sia stata presentata domanda di autorizzazione alla contribuzione volontaria.

2)Deve calcolare circa il 33% sulla ultima retribuzione annua rivalutata secondo parametri ISTAT. Supponiamo per semplicità che sia di 10.000 euro.Il riscatto di un solo anno costerà circa 3.300 euro. Quindi un conto è riscattare due anni e un altro sette.

Cochise, che è più preparato del sottoscritto, è pregato di verificare se la risposta n. 2 è corretta

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22/01/2019 14:44 - 22/01/2019 14:53#58431 da gae84

Nicola54 ha scritto: gae,
le ho risposto in questo modo perché ha inserito la sua domanda in questa sezione.
Sua madre con 13 anni di contributi non ha maturato diritto a pensione.
Intanto è necessario sapere se i 13 anni di contributi sono stati perfezionati entro il 31 dicembre 1992.
In caso positivo avrebbe diritto a pensione versando due anni di contributi volontari, ma se, e soltanto se, avesse presentato una domanda di autorizzazione a contribuzione volontaria con risposta dell'INPS avvenuta entro il 26 dicembre 1992.
Se la risposta è negativa ci sono solo due possibili alternative:
o versa 7 anni di contributi per perfezionare i 20, oppure rende silenti o inutili quei 13 anni di contributi, senza alcun diritto.


Grazie mille! I contributi sono stati versati dal 69 all'82,più o meno,quindi prima del 92. Non credo sia stata fatta alcuna richiesta,come è possibile verificarlo? In caso negativo non si può fare nulla se non versare i 7 anni mancanti al requisito minimo? più o meno a quanto ammonterebbe il tutto (era una semplice operaia)?

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22/01/2019 13:14#58426 da dallesi
Grazie per la risposta a Gae, che si è erroneamente inserito in un mio post con una questione diversa.


Ovviamente il mio quesito rimane in piedi, e riguarda la questione se le providenze attuali, se più favorevoli rispetto alla pensione di cittadinanza, a parità di condizioni per ottenerle, rimangono in essere.

Ancora grazie, e buona giornata

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22/01/2019 12:43#58422 da Nicola54
gae,
le ho risposto in questo modo perché ha inserito la sua domanda in questa sezione.
Sua madre con 13 anni di contributi non ha maturato diritto a pensione.
Intanto è necessario sapere se i 13 anni di contributi sono stati perfezionati entro il 31 dicembre 1992.
In caso positivo avrebbe diritto a pensione versando due anni di contributi volontari, ma se, e soltanto se, avesse presentato una domanda di autorizzazione a contribuzione volontaria con risposta dell'INPS avvenuta entro il 26 dicembre 1992.
Se la risposta è negativa ci sono solo due possibili alternative:
o versa 7 anni di contributi per perfezionare i 20, oppure rende silenti o inutili quei 13 anni di contributi, senza alcun diritto.

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21/01/2019 15:00#58375 da gae84

Nicola54 ha scritto: Per dallesi e gae,
i seguenti sono i requisiti per ottenere reddito e pensione di cittadinanza:

1) cittadini italiani, europei o lungo soggiornanti a condizione di risiedere in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in via continuativa;

2) possesso di un ISEE inferiore a 9.360 euro;

3)un valore del patrimonio immobiliare non superiore a 30.000 euro,con esclusione del reddito da prima casa;

4)un valore del patrimonio mobiliare, come definito a fini ISEE, non superiore a 6.000 euro, accresciuta di euro 2.000 per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino ad un massimo di euro 10.000, incrementabile di ulteriori euro 1.000 per ogni figlio successivo al secondo. I massimali vengono ulteriormente incrementati di euro 5.000 per ogni componente con disabilità.

5) rispettare un valore del reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui (9.360€ se si è in affitto) che sale in base ad una scala di equivalenza graduata in funzione del numero dei componenti. Nello specifico la soglia cresce del 40% per ogni per componente con più di 18 anni e del 20% per ogni minore sino ad un massimo del 210% della cifra base. Se il reddito è corrisposto ad un nucleo in cui sia presente un individuo con almeno 67 anni il reddito assume la denominazione di Pensione di Cittadinanza che ha le stesse regole del RdC e la soglia di reddito familiare base è di 7.560 euro (630 euro al mese) anzichè 6mila euro fermo restando il valore di 9.360 euro se si è in affitto.

6)destinatario non in possesso di autoveicoli immatricolati nei sei mesi precedenti la richiesta ovvero di cilindrata pari o superiore a 1600cc o motoveicoli superiori a 250 cc immatricolati nei due anni precedenti la richiesta.

Il difetto di uno solo dei requisiti elencati comporta l'esclusione dal diritto.
Pertanto il pensionato che percepisce un'importo mensile di euro 1.600 netti, cioè almeno 2.000 euro lordi, avrà un ISEE superiore a 9.630 euro e resta ovviamente escluso dal beneficio.


Io intendevo pensione normale, non legate alle promo farlocche del governo attuale.

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21/01/2019 14:05#58369 da Nicola54
Per dallesi e gae,
i seguenti sono i requisiti per ottenere reddito e pensione di cittadinanza:

1) cittadini italiani, europei o lungo soggiornanti a condizione di risiedere in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in via continuativa;

2) possesso di un ISEE inferiore a 9.360 euro;

3)un valore del patrimonio immobiliare non superiore a 30.000 euro,con esclusione del reddito da prima casa;

4)un valore del patrimonio mobiliare, come definito a fini ISEE, non superiore a 6.000 euro, accresciuta di euro 2.000 per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino ad un massimo di euro 10.000, incrementabile di ulteriori euro 1.000 per ogni figlio successivo al secondo. I massimali vengono ulteriormente incrementati di euro 5.000 per ogni componente con disabilità.

5) rispettare un valore del reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui (9.360€ se si è in affitto) che sale in base ad una scala di equivalenza graduata in funzione del numero dei componenti. Nello specifico la soglia cresce del 40% per ogni per componente con più di 18 anni e del 20% per ogni minore sino ad un massimo del 210% della cifra base. Se il reddito è corrisposto ad un nucleo in cui sia presente un individuo con almeno 67 anni il reddito assume la denominazione di Pensione di Cittadinanza che ha le stesse regole del RdC e la soglia di reddito familiare base è di 7.560 euro (630 euro al mese) anzichè 6mila euro fermo restando il valore di 9.360 euro se si è in affitto.

6)destinatario non in possesso di autoveicoli immatricolati nei sei mesi precedenti la richiesta ovvero di cilindrata pari o superiore a 1600cc o motoveicoli superiori a 250 cc immatricolati nei due anni precedenti la richiesta.

Il difetto di uno solo dei requisiti elencati comporta l'esclusione dal diritto.
Pertanto il pensionato che percepisce un'importo mensile di euro 1.600 netti, cioè almeno 2.000 euro lordi, avrà un ISEE superiore a 9.630 euro e resta ovviamente escluso dal beneficio.

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