Redazione

Redazione

- Roma, 18 set. - Ennesima fumata nera, la tredicesima per quanto riguarda la Consulta, e la Camera archivia anche questa settimana di votazioni per l'elezione di due giudici costituzionali ed altrettanti consiglieri 'laici' del Csm. E' ancora in corso lo scrutinio ufficiale quando fonti parlamentari 'quotano' a 542 i voti per Luciano Violante e 527 per Donato Bruno. Mentre e' la Conferenza dei capigruppo di Montecitorio a fissare per martedi' il prossimo appuntamento del Parlamento in seduta comune. "Ha assolutamente ragione il Capo dello Stato. Spero in una soluzione di alto profilo nelle prossime ore", e' l'auspicio di Matteo Renzi. Intanto, pero', lo stallo non si sblocca, e le parole di Giorgio Napolitano restano, almeno per ora, lettera morta. Anzi, dal Movimento 5 Stelle fioccano le accuse.

"Noi in questa combine non c'entriamo". 'Combine', all'inglese. 'Biscotto', se preferite l'italiano. Insomma, una partita truccata. Beppe Grillo liquida cosi' la questione Consulta-Csm e dal suo blog lancia due messaggi: una critica, l'ennesima, a Giorgio Napolitano, e la conferma che di fronte al ticket Violante-Bruno "M5S questi non li vota". "O ci sono candidati all'altezza delle istituzioni, o il M5S non si sporchera' le mani", e' il segnale che arriva da Grillo." Ci va giu' piu' pesante il deputato 5 Stelle Alessandro Di Battista: "Presidente Napolitano, con il massimo rispetto, ma come si permette di interferire in questo modo sulle scelte del Parlamento? Non si vergogna nemmeno un istante?". Su Facebook l'esponente M5S rinfaccia all'inquilino del Colle che "osa accusare il M5S, come sempre, di questa impasse quando l'impasse l'avete causata soltanto voi con i vostri soliti tentativi di preservare la casta".

Grillo attacca: noi in questo 'biscotto' non c'entriamo

"Non ci sono specchi al Quirinale per guardarsi in faccia e vergognarsi - ribadisce - per continuare a spingere nomi impresentabili come l'amico di Previti Donato Bruno o l'amico di Berlusconi Luciano Violante? Non ha un briciolo di desiderio di lasciare la Repubblica un minimo piu' pulita e presentabile?". "Alla tredicesima fumata nera diciamo al Pd una cosa chiara: siamo pronti a mettere i nostri voti a disposizione della maggioranza, purche' il Partito Democratico proponga persone libere intellettualmente e non legate a logiche partitiche", e' invece il messaggio affidato alla deputata M5S Fabiana Dadone. Intanto, un incontro tra i capigruppo di Camera e Senato Pd e Sel porta alla "piena condivisione delle parole del Capo dello Stato" e alla condivisa "disponibilita' al reciproco ascolto sia nel metodo sia nel merito per una vicenda che deve trovare una rapida conclusione". Mentre Silvio Berlusconi incontra una delegazione leghista per tentare un recupero del pacchetto di voti del Carroccio in vista di martedi'.

- Roma, 18 set. - "Ma che Cav del c... I giornalisti continuano a fare riferimento al noto pregiudicato con il titolo onorifico di Cavaliere. E' un'offesa agli italiani. In cosa consiste il fatto di essere Cavaliere?". Attacco durissimo di Beppe Grillo a Silvio Berlusconi in un post dal titolo inequivocabile '#CavalierDelC...'. "Istituito con la legge 3 marzo 1951, n. 178 (G.U. n. 73 del 30 marzo 1951) - spiega Grillo - e' il primo fra gli Ordini nazionali ed e' destinato a "ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, della economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attivita' svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari, nonche' per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari". Il presidente della Repubblica e' Capo dell'Ordine, retto da un Consiglio composto da un Cancelliere e sedici membri". "Per pudore - sostiene il leader M5S - il titolo gli va revocato. L'ultimo degli italiani onesti, l'ultimo barbone, lo merita piu' di lui. Se proprio insiste chiamiamolo allora Cavalier Pregiudicato e si tolga dalle balle insieme a Renzie, il suo ronzino preferito". Grillo riporta quindi un intervento del deputato M5S Camera Danilo Toninelli "a cui segui' - lamenta - una inascoltata interrogazione parlamentare". .
- Roma, 18 set. - Nuova fumata nera alla Camera per l'elezione dei giudici costituzionali. Mentre e' ancora in corso lo scrutinio ufficiale, fonti parlamentari 'quotano' a 542 i voti per Luciano Violante e 527 per Donato Bruno. Mentre e' dalla Capigruppo di Montecitorio, ancora in corso, che emerge l'orientamento di tornare al voto martedi' prossimo. .

- Roma, 18 set. - "Noi in questa combine non c'entriamo". 'Combine', all'inglese. 'Biscotto', se preferite l'italiano. Insomma, una partita truccata. Beppe Grillo liquida cosi' la questione Consulta-Csm e dal suo blog lancia due messaggi: una critica, l'ennesima, a Giorgio Napolitano, e la conferma che di fronte al ticket Violante-Bruno "M5S questi non li vota". "O ci sono candidati all'altezza delle istituzioni, o il M5S non si sporchera' le mani", e' il segnale che arriva da Grillo. "Il Capo dello Stato si pone alcuni 'gravi interrogativi' che evidentemente non si era posto in passato sullo stravolgimento del Senato e sul patto sulle riforme costituzionali fatto con un pregiudicato a porte chiuse. Ma, come e' giusto che sia, ognuno si pone gli interrogativi che vuole e li pesa alla bisogna", e' il post he apre oggi il blog di Grillo.

"Ora - riprende - e' evidente che i candidati Bruno e Violante questo Parlamento che pur essendo stato votato da una legge incostituzionale, nessun grave interrogativo su questo punto, Presidente?, non li vuole votare. Se il Parlamento e' ancora sovrano e non una foglia di fico presidenziale, bisogna, caro Presidente, che lei semplicemente ne prenda atto. In particolare, per il M5S 'l'importante questione del CSM su cui lei desidera richiamare l'attenzione' che, fuor di burocratese in sostanza vuol dire 'o mangiate questa minestra o saltate dalla finestra', in cui la minestra, rancida, sono Bruno e Violante, non vuol dire nulla". "Se poi i nomi fanno parte del Patto del Nazareno, la rogna se la grattino Renzie, insieme ai parlamentari che gli hanno voltato le spalle, e Berlusconi, che in Forza Italia conta ormai come il due di picche a briscola, ed eventualmente Napolitano". Segue l'integrale della dichiarazione del Capo dello Stato diffusa ieri dal Quirinale.

"I parlamentari, mai come in questi dieci giorni, stanno guadagnando soldi immeritatamente. Dieci giorni cosi' sono un furto di stipendio". E' la severa considerazione di Luigi Di Maio. "Stamattina - prosegue sempre su Facebook il vicepresidente M5S della Camera - presiedero' l'ennesima seduta del Parlamento in seduta comune. Renzi e Berlusconi non riescono ad eleggere Violante alla Corte Costituzionale, per questo hanno pensato bene di bloccare i lavori delle aule da 10 giorni. Capisco che per loro e' importante: manderanno i loro sodali a decidere della legge elettorale o delle Procure in tutta Italia, a 10.000 euro al mese per 7 anni! Un 'win for life' - ironizza - che si deve vincere a tutti i costi, anche passando sulla pelle dei cittadini, che hanno Camera e Senato bloccate per un capriccio". Tornando alle sedute a raffica per l'elezione dei giudici costituzionali e dei 'laici' Csm, Di Maio ricorda che "i nostri capigruppo hanno richiesto che queste sedute per spartirsi le poltrone se le facessero di notte. Noi vogliamo occuparci dei problemi del Paese".

© 2022 Digit Italia Srl - Partita IVA/C.f. 12640411000. Tutti i diritti riservati

Accedi