Redazione
Riforme, scoppia il 'caso Mauro'. La Boschi, ci siamo quasi
Martedì, 10 Giugno 2014
- Roma, 10 giu. - Nel giorno in cui il Capo dello Stato lancia un appello per le riforme "anche istituzionali", richiamando tutti all'obiettivo primario che e' quello "di rinnovare il Paese liberandolo dagli schemi del passato", in Parlamento scoppia il 'caso Mauro'. Nei giorni scorsi, infatti, c'era stata tensione per la scelta di Mario Mauro di votare in dissenso dal proprio gruppo, e cosi' i Popolari, per asicurare un cammino piu' spedito e sicuro alla riforma, sostituiscono lo stesso ex ministro dalla commissione con il collega Lucio Romano. "Ancora siamo nei tempi" previsti sulle riforme e "siamo vicini ad un accordo", dice il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi. "Stiamo facendo un lavoro condiviso ma mancano le ultime cose da verificare", ha aggiunto. Ma la sostituzione di Mario Mauro decisa dal Gruppo per l'Italia tiene banco non appena la commissione Affari costituzionali inizia la seduta. Ad intervenire per primi, viene riferito in ambienti parlamentari, la capogruppo di Sel, Loredana De Petris, e, per Forza Italia, Augusto Minzolini che 'denuncia': "La strozzatura del dibattito su Mauro da parte della presidente Finocchiaro non mi sembra una scelta felice. Innanzitutto, in termini di logica: visto che la commissione ha lavorato molto cambiare composizione ora non puo' che suscitare perplessita'. Secondo - osserva - usare questi espedienti per cambiare equilibri crea maggiore tensione e non risolvono il problema di fondo. Che le riforme andranno approvate dall'aula di palazzo Madama. Tanto piu' - aggiunge - si potrebbe porre una questione rispetto alla logica degli equilibri". "Non credo infatti che il senatore Mauro, dopo l'affronto ricevuto, rimanga all'interno del gruppo e si porra' anche il problema della presenza del suo sostituto, senatore Romano", rileva ancora. "Chiaramente il dibattito in commissione e' eterodiretto", dice invece il capogruppo M5S in commissione Affari costituzionali al Senato, Giovanni Endrizzi. "Vorrei che parlassero i soloni della democrazia interna", su questa vicenda", aggiunge riferendosi alle altre forze politiche. .
Napolitano, mio 'bis' temporaneo ; Sophia Loren, un fuoriclasse
Martedì, 10 Giugno 2014
- Roma, 10 giu. - "Non potevo mancare visto il temporaneo prolungamento del mio mandato che cerco di esercitare nei limiti del possibile fermamente e rigorosamente ma soltanto tenendo conto dell'interesse generale del Paese". Il Presidente della repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto al Quirinale i candidati ai David di Donatello e ha ribadito che il suo 'bis' e' temporaneo. Quindi, parlando con i protagionisti della settima arte, ha detto: "Il cinema, con tutte le difficolta' di questo momento, sta dimostrando una vitalita' straordinaria. Le difficolta' persistono nel cinema - ha sottolineato il Capo dello Stato - ma bisogna dire che forse un po' tutti abbiamo abusato della parola crisi. Poi qualcuno ci ha spiegato abbondantemente che crisi non significa solo 'crisi' ma anche 'nuovo inizio'". L'anziano presidente ha anche ricordato i tempi, da lui autoironicamente definiti della "preistoria", quando "anche io avevo tentato di avventurarmi per queste strade. Poi - ha aggiunto - mi sono perso per altre strade...". Tra gli 'ospiti' di Napolitano c'era anche Sophia Loren, premiata con un David speciale per la sua interpretazione de 'La voce umana' di Cocteau diretta dal figlio Edoardo Ponti. La Loren in un elegantissimo tailleur pantalone bianco si e' detta "felicissima di esser qui, per me e' un grande onore". Poi, parlando di Napolitano, ha aggiunto: "Ho visto un Presidente fuoriclasse un uomo straordinario, pieno di umanita'. Essere qui mi da un'emozione particolare . E'stata una bellissima giornata". Al termine della cerimonia nei saloni del Quirinale e' andato in scena il 'selfie' col Presidente. Durante il rinfresco offerto ai numerosi attori, registi e produttori cinematografici, il Capo dello Stato si e' infatti 'concesso' con disponibilita' a chi gli ha chiesto di fare una foto insieme con il cellulare. Insomma, l'ormai inevitabile 'selfie'. E, anzi, Napolitano ha detto sorridente che "le foto non si chiedono, si fanno". .
M5s: Virzi' contro Grillo, mi fa rabbia il suo nazismo light
Martedì, 10 Giugno 2014
- Roma, 10 giu. - Paolo Virzi' contro Beppe Grillo. Il regista livornese al Quirinale, dove e' stato ricevuto dal presidente della Repubblica con gli altri candidati ai David di Donatello, torna sulla clamorosa sconfitta del Partito Democratico a Livorno, roccaforte rossa per 60 anni. "Mi dicono che il neosindaco grillino Filippo Nogherin non e' un fanatico, ma il problema in quel movimento - aggiunge - e' Beppe Grillo. Mi fa una rabbia enorme, perche' e' una persona che non ha confidenza con la democrazia. Il suo e' un nazismo light". Il regista, da sempre impegnato politicamente a sinistra, confessa poi di non essere affatto sorpreso dalla sconfitta del Pd nell'elezioni comunali di due giorni fa. "Molti miei amici , che non sono grillini, hanno votato il candidato del M5S - spiega all'AGI Virzi' al temine del cerimonia di presentazione dei candidati ai David di Donatello 2014 al Quirinale - hanno fatto questa scelta perche' non erano soddisfatti della politica di Livorno. Chi ha governato la citta' negli ultimi anni, infatti, pensava di vivere di rendita. In questo momento Livorno e' morta, io non ho speranze. In 70 anni a Livorno la sinistra ha avuto dei rappresentanti eccezionali, che hanno creato una situazione virtuosa: una citta' operaia, inclusiva, tollerante. Ma ora le cose sono cambiate e loro sono rimasti indietro". .
Expo: Maroni, governo si svegli Si rischia di non fare in tempo
Martedì, 10 Giugno 2014
- Milano, 10 giu. - Il governo deve assegnare maggiori poteri a Raffaele Cantone entro la prossima settimana, altrimenti le opere non verranno completate in tempo per Expo. A lanciare l'allarme e' il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, parlando del decreto che il governo deve approvare per dare maggiori poteri al presidente dell'Autorita' nazionale anticorruzione. "Mi hanno detto che venerdi' ci sara' un Consiglio dei ministri con un decreto che attendiamo fiduciosi, ma ribadisco che ogni giorno che passa e' un giorno perso e andando avanti cosi', se passano questa settimana e la prossima, rischiamo di andare oltre il 30 di aprile" 2015 "senza avere completato le opere", ha sostenuto il governatore lombardo, a margine dei lavori del Consiglio. "Lo dico non avendo responsabilita' diretta su questo, perche' la responsabilita' e' del commissario di governo, ma lo dico con preoccupazione perche' ho le informazioni e i tempi sono questi. Invito il governo a darsi una mossa, perche' altrimenti qui siamo bloccati. Expo, il commissario e i lavori sono bloccati e francamente non trovo un motivo", ha concluso. .
Napolitano, mio mandato a termine . E lancia appello per riforme
Martedì, 10 Giugno 2014
- Roma, 10 giu. - "Riforme in molti campi, anche istituzionali". Mentre il dibattito politico si concentra sui risultati, in qualche caso sorprendenti, dei ballottaggi per il rinnovo dei consigli comunali, Giorgio Napolitano sembra voler richiamare tutti all'obiettivo primario che e' quello "di rinnovare il Paese, liberandolo dagli schemi del passato". Il Presidente della Repubblica ne parla nel corso della presentazione dei David di Donatello invocando "visioni piu' aperte, che veramente sprigionino energie positive e di crescita". Parole che seguono a due incontri con esponenti di governo fortemente impegnati nel lavoro per la riforma delle istituzioni e del mercato del lavoro: nella serata di ieri, infatti, il Capo dello Stato ha incontrato la titolare delle riforme, Maria Elena Boschi. Oggi e' toccato, invece, al ministro del Lavoro, Marianna Madia. Lavoro e riforme, allora, come i due temi 'caldi' del confronto fra le forze politiche, su cui il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha assicurato di non voler retrocedere e, anzi, di voler accelerare in vista del semestre di presidenza italiana in Europa. In commissione Affari costituzionali al Senato e' la giornata degli emendamenti, con l'illustrazione da parte dei commissari. E se nei giorni scorsi c'era stata tensione per la scelta di Mario Mauro di votare in dissenso dal proprio gruppo, i Popolari sembrano voler assicurare un cammino piu' spedito e sicuro alla riforma: lo stesso ex ministro, infatti, non sara' piu' componente della commissione, poiche' i Popolari per l'Italia a Palazzo Madama ne hanno disposto la sostituzione con il collega Lucio Romano. Il Pd, nel frattempo, si lecca ancora la ferita Livorno, citta' culla della storia della sinistra in Italia e da 70 anni amministrata da giunte di sinistra, ora passata ai grillini. All'interno del Pd, che pure e' reduce dal 40% ottenuto alle europee e dalla vittoria in altri 20 comuni capoluoghi di provincia, si cercano i responsabili della debacle: la maggioranza renziana sembra individuarli nella vecchia guardia del partito che era largamente rappresentata nel comune di Livorno. La minoranza, al contrario, invita a ragionare in maniera diversa: la mobilitazione per le elezioni e' stata totale e la vittoria e' stata di tutti, ha rimarcato Gianni Cuperlo. In altre parole, "si vince e si perde insieme", inutile cercare capri espiatori. Non va meglio in FI dove il muro contro muro tra Raffaele Fitto e lo stato maggiore del partito va avanti. Proprio per evitare che il clima si surriscaldi, Silvio Berlusconi ha deciso di non partecipare al Comitato di presidenza fissato per oggi, formalmente per l'approvazione del bilancio 2013. .

