Redazione

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- Milano, 22 lug. - "Guarda a Berlusconi cosa gli sta mangiando. Perche' lui e' l'unico che sa. Ti rendi conto che ci sono 70 conti esteri, tutti che fanno riferimento a Dell'Utri?". E' quanto avrebbe detto Emilio Fede a Gaetano Ferri, in una registrazione consegnata dallo stesso Ferri ai magistrati di Monza. Ma, contattato al telefono dall'Agi l'ex direttore del Tg4 smentisce categoricamente. "Ferri ha manipolato le mie dichiazioni, e' tutto falso - dice -, l'ho gia' denunciato per calunnia, ricatto, tentata estorsione minacce gravi". "Un conto sono le dichiarazioni da me rilasciate al pm Di Matteo in cui mi riconosco pienamente, ma queste ultime sono state mescolate, come in un frullatore, con le porcherie di questo farabutto, delinquente", aggiunge Fede. "Questo si e' presentato a me come personal trainer in cerca di un lavoro, ma quello che ha compiuto non e' altro che una truffa, un falso: mi ha registrato per lungo tempo ma le cose emerse non sono altro che quelle che si possono leggere su tutti i giornali", sostiene, "poi, credo abba tentato di vendere questi nastri ad alcuni giornali". .

Ventiquattro contratti di sviluppo, investimenti per 1,44 miliardi, 700 dei quali finanziati dallo Stato attraverso i fondi Ue, che "creeranno o salvaguarderanno 25 mila posti di lavoro". Kamsin Sono queste le cifre annunciate oggi a palazzo Chigi dal premier Matteo Renzi insieme al ministro dello Sviluppo Federica Guidi e al sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio. L'80% dei contratti, sostiene il governo, interesserà  le regioni del Sud e sara' quindi "concentrato nelle quattro regioni dell'obiettivo Convergenza, ovvero Campania, Calabria, Puglia e Sicilia".

Il 44% dei programmi di investimento e' promosso da imprese controllate da gruppi esteri. Nel dettaglio, dei 24 contratti firmati oggi, 20 riguardano l'industria, 3 il turismo e uno il commercio. Complessivamente, si legge nel documento messo a disposizione del governo, fino ad oggi, sono stati approvati 36 programmi di investimento strategici in larghissima parte localizzati nelle regioni del Mezzogiorno. Si va dalla produzione di energia alle telecomunicazioni e tra le principali imprese coinvolte figurano Telecom, Vodafone, Bridgestone e Unilever.

Ma i contratti riguardano anche realta' come Ponti, San Marzano e Euralenergy. Sul lavoro e il rilancio dell'occupazione "la politica si gioca la sua credibilita'", ha detto Renzi. E con la firma dei 24 progetti "il governo prova a dare messaggi concreti: alla fine dei mille giorni l'Italia sara' nelle condizioni di guidare la ripresa economica e non di essere il fanalino di coda". "Il governo e' impegnato a testa alta e viso aperto per realizzare gli impegni che ci siamo dati", ha detto. "Le immagini di chi vuole bloccare, fermare, ostruire il cammino delle riforme in Italia sono le immagini di chi pensa che si possa andare avanti cosi'", ha aggiunto. Renzi, con un chiaro rifgerimento al rischio stallo sulle riforme ha aggiunto che "mentre loro fanno ostruzionismo per provare a bloccare il cambiamento, noi ci occupiamo di posti di lavoro. Piu' di un miliardo di investimenti, ventiquattro progetti, venticinquemila posti di lavoro salvati o creati.

E, soprattutto, il ritorno di una politica industriale in Italia. Questo il senso dei contratti di sviluppo oggi a Palazzo Chigi". "Le risorse pubbliche derivano in gran parte da fondi comunitari - ha aggiunto Guidi - e vengono spesi tutti i fondi disponibili". Si tratta di un segnale tangibile di cosa si puo' fare per sostenere le imprese italiane e favorire l'investimento delle imprese estere in Italia", ha aggiunto.

Zedde

- Venezia, 22 lug. - Gli avvocati Antonio Franchini e Nicolo' Ghedini, che difendono Giancarlo Galan nell'ambito dell'inchiesta sul Mose, che ha visto oggi la Camera votare si' all'autorizzazione all'arresto del parlamentare di Forza Italia ed ex presidente del Veneto, chiederanno che a Galan siano concessi i domiciliari. Ad annunciarlo lo stesso Franchini, secondo cui quello sul parlamentare e' "un voto politico e non di coscienza". "Abbiamo presentato una richiesta di domiciliari", ha spiegato Franchini, che fino a poco prima del si' della Camera e' stato all'ospedale di Este, dove Galan e' ricoverato con una prognosi di 40 giorni. "Adesso non sappiamo bene cosa accadra': potrebbe essere piantonato qui in ospedale oppure trasferito altrove. Galan in questi minuti e' molto reattivo e combattivo, come sempre", ha concluso. .

- Roma, 21 lug. - Voto segreto, richiesto da FI, e disco verde in Aula alla Camera, con 395 si', alla richiesta richiesta all'arresto del deputato 'azzurro' Giancarlo Galan, avanzata della Procura di Venezia nell'ambito dell'inchiesta Mose.

Mose: i volti noti dell'inchiesta che ha affondato Galan

I voti contrari sono stati 138, 2 gli astenuti. "Sono incazzato e sapete benissimo con chi". Con queste laconiche parole Galan, ha lasciato l'ospedale di Este. E' uscito in carrozzella ed e' poi salito su un'ambulanza, che si e' allontanata. All'ospedale di Este e' stata firmata stamattina da parte dei sanitari una lettera di dimissioni per il parlamentare Gli avvocati Antonio Franchini e Nicolo' Ghedini chiederanno che a Galan siano concessi i domiciliari. Ad annunciarlo lo stesso Franchini, secondo cui quello sul parlamentare e' "un voto politico e non di coscienza". "Abbiamo presentato una richiesta di domiciliari", ha spiegato Franchini, che fino a poco prima del si' della Camera e' stato all'ospedale di Este, dove Galan e' ricoverato con una prognosi di 40 giorni. "Adesso non sappiamo bene cosa accadra': potrebbe essere piantonato qui in ospedale oppure trasferito altrove. Galan in questi minuti e' molto reattivo e combattivo, come sempre", ha concluso. Lega, si' ad arresto Galan. Non c'e' fumus persecutionis "Riteniamo che non ci sia fumus persecutionis e quindi votiamo a favore dell'arresto di Giancarlo Galan" ha detto in Aula il vicecapogruppo della Lega Nord alla Camera, Matteo Bragantini. "Sarebbe comunque importante discutere - ha aggiunto - sull'opportunita' o meno dell'arresto preventivo, non solo per i parlamentari ma per tutti i cittadini. E un discorso andrebbe fatto anche sull`opportunita' che siano i parlamentari stessi a votare per i propri componenti o se magari a decidere debba essere un organo terzo, magari il capo dello Stato. Questo per evitare che il voto non sia politico ma entri nel merito della vicenda". .

- Roma, 22 lug. - "Non si puo' trasformare la Camera in una piazza incontrollata in cui non c'e' diritto". E' affidata a Francesco Paolo Sisto l'indignazione FI che si esprime in Aula alla Camera, prima che arrivi il rinvio del voto relativo all'arresto di Giancarlo Galan. "Mi sarei aspettato oggi una diversa discussione, un dubbio sull'effettivita' dell'impedimento dell'on. Galan. Ma se questo dubbio non c'e', perche' l'impedimento e' ritenuto giustificato, allora e' una vera barbarie che non si consenta il rinvio", attacca l'esponente FI. "Noi - riprende - non stiamo decidendo su una fase procedimentale autonoma, noi stiamo ponendo termine ad un sub procedimento di natura penalistica, secondo competenze che traggono origine dall'art. 68 della Costituzione. Valgono, percio', le stesse regole del processo penale, dettate dal Codice di procedura penale: nel contraddittorio di tipo penalistico l'indagato ha diritto di essere presente e ha diritto ad un rinvio se impedito. Vogliamo sostenere che il Parlamento abbia meno regole del giudice penale?. La stessa Cassazione annullerebbe una simile decisione per nullita' assoluta. Nel 2009, il Parlamento ha ratificato il Trattato di Lisbona, che ha reso le norme della Cedu supercostituzionali, cioe' di immediata applicabilita'. Ebbene, l'art. 6, secondo comma, lettera c, della Cedu, tutela il diritto dell'imputato a difendersi personalmente". .
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