Redazione

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- Roma, 14 mag. - L'Aula del Senato ha approvato il dl con misure per l'emergenza abitativa, il mercato delle costruzioni e per Expo 2015. Sono stati 133 i si' e 99 i voti contrari. Il provvedimento passa all'esame della Camera.
- Roma, 14 mag. - "Le dimissioni liberamente e responsabilmente rassegnate il 12 novembre 2011 dal Presidente Berlusconi, e gia' preannunciate l'8 novembre, non vennero motivate se non in riferimento, in entrambe le circostanze, a eventi politico-parlamentari italiani". Lo si legge in un comunicato del Quirinale in merito agli episodi rivelati dall'ex Segretario di Stato al Tesoro degli Stati Uniti circa un presunto complotto ai danni di Silvio Berlusconi. "Sulle vicende che condussero alle dimissioni dell'on. Berlusconi nel novembre del 2011, e dunque alla crisi del governo da lui presieduto e alla nascita del governo Monti, il Presidente della Repubblica - dopo averne gia' dato conto via via nel corso degli sviluppi della crisi - forni' un'ampia ed esaustiva ricostruzione e valutazione nel discorso tenuto il 20 dicembre 2011 in occasione della Cerimonia di scambio degli auguri con i rappresentanti delle istituzioni e delle forze politiche in Quirinale", precisa il comunicato, "In quel discorso, cosi' come nel messaggio televisivo del 31 dicembre, possono ritrovarsi tutte le motivazioni relative a fatti politici interni e a problemi di fondo del paese come quelli della crisi finanziaria ed economica che l'Italia stava attraversando nel contesto europeo. "Gli episodi 'rivelati' dall'ex Segretario di Stato al Tesoro degli Stati Uniti e da altri sono relativi a riunioni, tenutesi nell'autunno del 2011, di consessi europei e internazionali cui il Presidente della Repubblica italiana - al pari degli altri Capi di Stato non dotati di poteri esecutivi - non aveva titolo a partecipare e non partecipo': e dunque nulla puo' dire al riguardo", aggiunge, "Tuttavia, a proposito di quanto, per qualche aspetto, era trapelato pubblicamente, il Presidente della Repubblica stigmatizzo', il 25 ottobre 2011, "le inopportune e sgradevoli espressioni pubbliche (a margine di incontri istituzionali tra capi di governo) di scarsa fiducia negli impegni assunti dall'Italia". Null'altro di pressioni e coartazioni subite dal Presidente del Consiglio nei momenti e nei luoghi di recente evocati fu mai portato a conoscenza del Capo dello Stato. Le dimissioni liberamente e responsabilmente rassegnate il 12 novembre 2011 dal Presidente Berlusconi, e gia' preannunciate l'8 novembre, non vennero motivate se non in riferimento, in entrambe le circostanze, a eventi politico-parlamentari italiani". .
- Roma, 14 mag. - Troppo delicato, bene rinviare a dopo le europee. Il voto sul deputato del Pd Francantonio Genovese, il cui arresto e' stato chiesto dai giudici di Messina, pare slittare verso date piu' tranquille. Ma la cosa non impedisce che il caso - Genovese e' accusato di associazione a delinquere riciclaggio truffa - irrompa nel dibattito politico segnato dalla campagna elettorale. Sono giorni in cui sono esplosi il caso Expo e quello Scajola, in cui Forza Italia ha di che lamentarsi per i contenuti delle memorie di Timothy Geithner, ministro di Obama. Inevitabile che un possibile mancato pronunciamento di Montecitorio sul destino, non solo politico, di un influente esponente del Pd siciliano scateni polemiche. Soprattutto da parte dei principali competitor del Pd alle imminenti europee, i grillini. Quando si inizia a profilare l'ipotesi di un rinvio, il Movimento 5 Stelle fa subito partire un duro comunicato. "Il Pd e' nudo. Stanno provando a rinviare ulteriormente la votazione sulla richiesta di arresto", scrive, "Ci piacerebbe sapere cosa dira' il Pd ai cittadini, come giustifichera' queste manovre di palazzo, di fronte al gravissimo caso Genovese, in un momento il cui il Paese e ripiombato negli scandali politici". Segue a ruota la richiesta di rinviare la votazione degli ordini del giorno al dl Lavoro, per passare immediatamente all'esame della richiesta di arresto. Niente da fare: respinta con 122 voti di differenza. Lontano da Montecitorio, Beppe Grillo commenta con poca diplomazia: "Renzie assomiglia sempre piu' a un pugile suonato che al gong non sa neppure ritrovare l'angolo per sedersi. E' in attesa del flop delle elezioni e del lancio della spugna da parte dei due ottuagenari padri della patria, Napolitano e Berlusconi". Una freccia in piu' nella sua faretra elettorale. Intanto il citato Berlusconi fa sapere che fare accordi con Matteo Renzi sulle riforme e' ormai inutile. Prove generali per il dopo europee? Forse. Il premier, da parte sua, ribadisce: tanto le vinciamo noi. Nelle sue stesse parole: "L'anno scorso arrivo' primo il M5s, secondo il Pd di Bersani e terzo il Pdl. Questa volta il podio sara' diverso". Anche questo potrebbe essere il primo passo del dibattito che si aprira' il 26 maggio. .

- Reggio Calabria, 14 mag. - "Ci danno direttive sul pesce spada, ma ci girano le spalle quando si tratta di raccogliere persone che affondano in mare". Dopo le critiche di ieri all'Unione Europea, di cui aveva stigmatizzato il disimpegno sul tema dell'emergenza immigrazione che investe il Paese, Matteo Renzi e' tornato oggi sull'argomento. Ieri aveva parlato di istituzioni comunitarie attente al salvataggio delle banche ma distratte dinnanzi all'ondata di flussi migratori che si abbatte sulle coste italiane.

Immigrati, nel 2014 in Italia +823% di arrivi (LEGGI)

Oggi lo spunto per un nuovo affondo glielo hanno dato i pescatori calabresi. A Reggio, fra due o trecento lavoratori che lo attendevano davanti alla prefettura, c'erano anche loro. "Mi hanno spiegato - ha detto - che vivono una crisi dovuta al fatto che l'Ue impedisce loro di pescare il pesce spada. Ci danno direttive su queste cose - ha aggiunto - ma ci girano le spalle quando si tratta di raccogliere persone che affondano in mare". .

- Roma, 14 mag. - "No. Renzi si faccia le riforme, e' inutile prendere accordi prima se poi non vengono mantenuti anzi vengono cambiati. Noi aspettiamo, da opposizione responsabile quale siamo, di vederle in Parlamento. Se le riteniamo buone diamo voto favorevole altrimenti non diamo il nostro voto". Lo ha detto Silvio Berlusconi a Uno Mattina rispondendo a una domanda sulla possibilita' di continuare a fare le riforme istituzionali con Matteo Renzi.

Berlusconi: su gravissima notizia silenzio alte cariche

"Faccio presente che ieri il Capo dello Stato, i presidenti di Senato e Camera e il presidente del Consiglio non hanno ritenuto ieri di fare alcuna dichiarazione", dopo le rivelazioni dell'ex-ministro del Tesoro americano, Timothy Geithner. Berlusconi, che ha definito le rivelazioni di Geithner una "notizia gravissima", ha poi stigmatizzato "i comportamenti scandalosi di alcuni giornali, che non hanno nemmeno messo in prima pagina la notizia delle violazione delle regole democratiche e della sovranita' del nostro Paese". .

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