Redazione
Riforma Pensioni, pronto il primo via libera della Camera
Sabato, 29 Novembre 2014La Camera vota sulle modifiche alla legge Fornero. La principale novità è lo stop alle penalizzazioni sino al 2017 per tutti i lavoratori. Possibili ulteriori novità in Senato.
Kamsin Le modifiche alla Riforma Fornero del 2011 sono piu' vicine. Il Governo ha posto ieri, infatti, la questione di fiducia sul testo uscito dalla Commissione Bilancio di Montecitorio. Oggi infatti l'Aula si esprimerà sulla concessione del voto di fiducia al provvedimento che sarà votato domani, o al piu' tardi, lunedì.
All'inizio della prossima settimana il ddl passerà all'esame del Senato dove l'esecutivo intende apportare diverse modifiche soprattutto in materia di previdenza complementare, local tax, un intervento sull'Irap e sui minimi dei professionisti. Altre novità in materia previdenziale potrebbero essere proposte dai partiti politici in Commissione Lavoro al Senato.
Ma in ogni caso con il voto delle prossime ore si porta a casa un primo pacchetto di modifiche alla legge Fornero del 2011. In primo luogo arriva lo stop al cumulo dei vantaggi tra il sistema retributivo e contributivo degli alti funzionari di stato. La proposta, come già anticipato, mira ad impedire la possibilità di maturare una pensione superiore all'80% dell'ultima busta paga, limite previsto originariamente dalla Riforma Dini (legge 335/1995), per coloro che erano nel sistema retributivo ed hanno scelto di proseguire l'attività lavorativa sino a 70 anni ed oltre. Si tratta di magistrati, avvocati dello stato, professori universitari e alti funzionari dello stato. I risparmi saranno accantonati per intervenire su altre emergenze del sistema previdenziale (in primis esodati e pensioni minime).
Lavoratori Precoci - L'altra modifica segna la parola fine, sino al 31 Dicembre 2017, alla penalizzazione per i lavoratori che maturano un diritto a pensione anticipata (cioè 42 anni e 6 mesi di contributi, 41 anni e 6 mesi per le donne) anche se non hanno raggiunto i 62 anni. Viene, in altri termini, sospeso il taglio dell'assegno dell'1-2% che attualmente interessa i lavoratori che accedono alla pensione prima dei 62 anni.
Benefici previdenziali amianto - Tra le modifiche approvate c'è anche una novità per i lavoratori esposti all'amianto. Viene infatti consentito agli operai esposti all’amianto per un periodo superiore ai dieci anni e che ne abbiano avuto il riconoscimento in via giudiziale di poter ottenere il riconoscimento della maggiorazione del riconoscimento ai fini pensionistici così come previsto prima della riforma del 2003. Un atto questo che permette a chi ne ha i requisiti di potersi agganciare alla pensione prima.
Non passano invece gli emendamenti in favore dei quota 96 della scuola, dei ferrovieri, degli esodati, nè c'è la misura per una proroga dell'opzione donna. Alcuni gruppi politici indicano di voler ripresentare gli emendamenti in Senato ma le possibilità di un loro accoglimento da parte dell'esecutivo appaiono, almeno per ora, scarse.
Zedde
Pensioni, ok dell'Inps alla sperimentazione della busta arancione
Sabato, 29 Novembre 2014L'Inps avvia la sperimentazione della busta arancione. Al termine il sistema dovrebbe essere reso accessibile a tutti gli utenti, probabilmente dall'anno prossimo.
Kamsin Parte la sperimentazione della cd. busta arancione. L'Inps ha elaborato un sistema di calcolo che consentirà ai lavoratori di ottenere una proiezione della loro pensione futura, che non sarà inviata per posta, ma potrà essere ottenuta direttamente online.
Al tal fine, l'istituto sta inviando a 10 mila utenti-campioni una lettera per testare in anteprima il sistema con l'invito, al termine della simulazione, alla compilazione di un questionario per fornire una votazione che "permetterà di migliorare la versione che verrà presentata entro qualche settimana a tutti i contribuenti".
Le persone scelte per il test sono state estratte tra coloro che risultano avere contributi nel fondo pensione lavoratori dipendenti e nelle gestioni speciali dei lavoratori autonomi. Restano pertanto esclusi, al momento, gli iscritti ai fondi speciali sostitutivi ed integrativi come fondo volo, elettrici e telefonici, e gli iscritti ai fondi confluiti da altri enti come Inpdap e Enpals. Si tratta, inoltre, di individui con contributi versati interamente all'istituto di previdenza (non spezzettati quindi anche in altri enti), con una situazione definita e vicini alla pensione.
La Simulazione - L'elaborazione, indica l'Inps, non avrà alcun valore certificativo e sarà basata sui dati in possesso dell'istituto riguardanti la carriera "di lavoro fino ad oggi condotta e sui relativi contributi versati". Partendo dall'estratto conto previdenziale, visibile a tutti sul sito dell'Inps, la nuova applicazione elabora una proiezione dei contributi che ancora mancano alla pensione e calcolando l'importo dell'assegno.
Per gli anni a venire il sistema utilizza come scenario di riferimento quello “standard” adottato dalla Ragioneria generale dello Stato per effettuare ogni anno le previsioni a medio-lungo termine, ma dà la possibilità di intervenire su alcuni parametri, quali, per esempio, l'andamento della retribuzione.
La simulazione tiene inoltre in considerazione diversi elementi che andranno ad incidere sull'importo della prestazione quali ad esempio l'età in cui la persone deciderà di interrompere la propria carriera lavorativa nonchè la continuità dei versamenti effettuati.
Se tutto andrà per il verso giusto, la “busta arancione” potrebbe debuttare ufficialmente l'anno prossimo, previo via libera del ministro del Lavoro a cui spetta l'ultima parola.
Zedde
Articolo 18, per l'indennizzo probabile un tetto a 24 mensilità
Martedì, 02 Dicembre 2014Palazzo Chigi lavora per riscrivere le norme sull'articolo 18 entro fine anno. Probabile indennizzi monetari per i licenziamenti illegittimi sino ad un massimo di 24 mensilità.
Kamsin Rush finale al Senato per l'approvazione definitiva del Jobs Act. Il provvedimento sarà incardinato e si voteranno le pregiudiziali di costituzionalità oggi in Commissione Lavoro con l'obiettivo di ottenere un rapido via libera. Sul ddl sono arrivati una sessantina di emendamenti delle opposizioni, ma il testo, dopo le modifiche, concertate dalla maggioranza, apportate alla Camera, è di fatto blindato, con l'Esecutivo pronto a ricorrere alla fiducia. Il via libera dell'Aula è atteso entro questa settimana.
Intanto Palazzo Chigi è già al lavoro per scrivere il primo decreto delegato, quello riguardante l'introduzione del contratto a tutele crescenti per i neossunti. L'obiettivo dell'esecutivo è di lasciare immutata la disciplina per le imprese con meno di 15 dipendenti per evitare un aggravio costi (attualmente alle imprese sotto i 15 dipendenti non è applicato l'articolo 18 e nei casi di licenziamento economico illegittimo è previsto un indennizzo che oscilla tra le 2,5 e le 6 mensilità massime).
Mentre per le imprese con piu' di 15 dipendenti l'ipotesi che prende piede è di fissare l'indennizzo in un massimo di 24 mensilità. Gli indennizzi, in altri termini, saranno crescenti in funzione dell'anzianità di servizio del prestatore ma non potranno superare il tetto massimo delle 24 mensilità.
Tra i nodi da sciogliere anche le modalità per individuare le «specifiche fattispecie» di licenziamento disciplinare dove dovrà essere mantenuta in vita la tutela reale.
Le nuove regole si applicheranno solo ai contratti stipulati dal 1° gennaio 2015, pertanto, chi oggi ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato continuerà a godere della protezione dell'articolo 18 nella forma attualmente vigente. La modifica interesserà, naturalmente, le imprese con piu' di 15 dipendenti, in quanto in quelle minori la protezione dell'articolo 18 è già oggi esclusa.
Zedde
Giornalisti, L'Inps diventa sostituto d'imposta
Giovedì, 12 Maggio 2022I chiarimenti in un comunicato stampa dell'Istituto di previdenza. Dal 1° luglio 2022, come previsto da un passaggio della legge di bilancio, la gestione sostitutiva sarà trasferita all'Inps.
Riforma Pensioni, Fornero: possibile ripristinare la pensione di anzianità
Giovedì, 27 Novembre 2014L'ex ministro del Lavoro, Elsa Fornero, apre alla possibilità di un intervento che abbassi l'età pensionabile e reintroduca il sistema delle quote o i 40 anni di contributi.
Kamsin "Nulla da obiettare. Anzi. E' un bene, se ci sono le risorse, il fatto che si cominci a restituire qualcosa a chi, in una situazione di grave emergenza, ha dato di più". E' quanto ha dichiarato l'ex ministro del Lavoro, Elsa Fornero, protagonista assieme a Mario Monti della Riforma previdenziale nel Dicembre 2011, all'Adnkronos. L'ex ministro ha commentato la modifica contenuta nell'emendamento approvato ieri in Commissione bilancio alla Camera che consente ai lavoratori con 42 anni e 6 mesi di contribuzione di poter accedere alla pensione senza vincolarli all'età anagrafica e cancellando le penalizzazioni previste.
"Trovo che sia giusto", prosegue. "D'altra parte le riforme varate dal nostro governo rispondevano a precise emergenze economiche. Oggi queste emergenze non sono più all'orizzonte. E questo anche grazie alla mia riforma delle pensioni. Se però il bilancio pubblico consente di ritagliare uno spazio nuovo, non è sbagliato che si cominci proprio a partire da chi ha 40 anni di contributi", aggiunge, ribadendo come la situazione di rischio per i conti pubblici che sta vivendo il Paese sia lontana comunque da quella situazione di emergenza che determinò l'ascesa del governo Monti nel novembre 2011.
"Tamponare quella situazione gravissima in cui era a rischio il pagamento di salari e pensioni del mese successivo, fu il nostro compito che la politica ci ha lasciato volentieri per poi lavarsene le mani una volta riusciti a risanare. Oggi, invece, non c'è la stessa emergenza e questo governo le cose le sta facendo".
Zedde

