Redazione

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- Roma, 24 ago. - Di fronte a riforme che in Parlamento mirano a "ridurre la sovranita' popolare" il Movimento Cinque Stelle adotta un 'vademecum' per garantire la rappresentativita' degli eletti a Palazzo Madama e aprire i consigli comunali ai cittadini. A presentare le linee guida destinate ai futuri consiglieri comunali e' il senatore Vito Crimi che, in un lungo intervento ospitato dal blog di Grillo, spiega: "Il Partito Unico ha dimostrato di voler ridurre sempre di piu' la sovranita' popolare e l'uso degli strumenti di partecipazione popolare alla vita democratica (referendum e leggi di iniziativa popolare). La riforma costituzionale in discussione prevede un Senato nominato dai consiglieri regionali. La riforma delle province e delle citta' metropolitane ha previsto che i relativi consigli siano nominati dagli stessi consiglieri comunali gia' eletti nelle province". Il Movimento 5 Stelle, aggiunge Crimi, "si e' sempre opposto e continuera' a farlo agli organi istituzionali intermedi tra comuni e regioni, che siano essi eletti a suffragio universale o in modo indiretto, e ritiene che siano sempre i cittadini a dover eleggere i propri organi legislativi e amministrativi". Pertanto, "il M5S presentera' delle liste di candidati interamente composte da consiglieri del M5S e se qualcuno dei consiglieri eletti con altre forze politiche o liste civiche crede davvero nella democrazia e nella rappresentanza del popolo, potra' sottoscrivere le nostre liste al fine di permetterne la presentazione, senza che cio' porti nulla in cambio. Il M5S si prefiggera' nelle citta' metropolitane i seguenti scopi: aprire l'istituzione ai cittadini" cosi' da "poter conoscere tempestivamente le discussioni in atto, avere accesso agli atti e metterli a disposizione dei cittadini e delle forze civiche non collegate ai partiti. Garantire la democrazia ai cittadini e ai Comuni: nella fase di elaborazione dello statuto, attivarsi affinche' il consiglio e il sindaco metropolitani vengano eletti direttamente dai cittadini, garantendo una rappresentanza di tutte le aree territoriali e di tutte le forze politiche, e introdurre meccanismi di democrazia diretta e partecipativa, sia per i cittadini che per i Comuni interessati, evitando che la citta' metropolitana diventi il modo per imporre dall'alto le decisioni ai territori interessati. Difendere il territorio e il bene comune: negli argomenti di competenza della citta' metropolitana (rifiuti, acqua, trasporti, pianificazione territoriale), portare avanti il programma del Movimento per opporsi alla privatizzazione dei beni comuni e alla devastazione del territorio". Nella fase costituente del consiglio metropolitano, inoltre, "i consiglieri metropolitani eletti nelle liste del Movimento 5 Stelle si impegneranno a portare avanti le seguenti proposte: elezione diretta e rappresentativa del consiglio e del sindaco metropolitano. Il consiglio dovra' essere eletto in parte con un sistema che garantisca una rappresentanza di tutte le aree della citta' metropolitana (es. collegi uninominali maggioritari) e in parte con un sistema di riequilibrio che garantisca la presenza anche delle forze politiche minori (es. proporzionale). Questo dovra' avvenire indipendentemente dalla frammentazione del comune capoluogo; a tale scopo il M5S si rende disponibile a portare avanti le relative proposte in Parlamento se necessario. Introduzione nello statuto metropolitano di strumenti di democrazia diretta e partecipativa. Si proporra' di inserire nello statuto sia il referendum deliberativo senza quorum, attivabile sia su proposta dei cittadini che su proposta di un certo numero di Comuni indipendentemente dalla loro dimensione, che la proposta di delibera di iniziativa popolare o comunale". A garanzia dell'autonomia dei Comuni rispetto alle decisioni metropolitane, "si proporra' di inserire nello statuto un meccanismo di convalida delle delibere metropolitane che riguardino una specifica area della citta' metropolitana, prevedendo per una maggioranza qualificata dei Comuni interessati la possibilita' di bloccarle". .
- Roma, 24 ago. - "O la questione immigrazione viene presa in mano dall'Europa o l'Italia dovra' adottare le proprie decisioni. #Italianonaspetta". Cosi' su Twitter il ministro dell'Interno Angelino Alfano, a poche ore dall'ennesima tragedia del mare. Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, vedra' mercoledi' prossimo a Bruxelles il commissario Ue agli Affari Interni Cecilia Malmstroem. Lo rende noto il portavoce del commissario Ue Michele Cercone. Sul tavolo i problemi dell'Italia per far fronte all'immigrazione. .
- Roma, 24 ago. - "Le 'periferie' non sono lontane, fanno anzi parte del nostro mondo e del nostro vissuto, e le tragedie che si verificano quotidianamente in molte parti del pianeta ci riguardano da vicino. Esse non possono e non devono consumarsi senza risvegliare la nostra coscienza e la nostra attenzione, senza suscitare il nostro coinvolgimento emotivo e morale. Devono anzi essere forte monito e stimolo ad agire per una coesione nuova della comunita' internazionale e, in primis, per il consolidamento dell'Unione Europea intesa come baluardo di democrazia, liberta' e giustizia". Lo scrive il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato al Presidente della Fondazione Meeting per l'amicizia fra i popoli, Emilia Guarnieri. "Desidero rivolgere i miei saluti piu' cordiali a tutti i partecipanti alla XXXV edizione del Meeting per l'amicizia fra i popoli 2014", si legge ancora nel messaggio del Capo dello Stato: "Il tema scelto per questa edizione 'Verso le periferie del mondo e dell'esistenza. Il destino non ha lasciato solo l'uomo' e' di scottante attualita'. Le drammatiche vicende irachene e siriane, le angosciose condizioni in cui versa la striscia di Gaza per effetto del conflitto tra Hamas e Israele, la situazione estremamente critica della Libia, gli scontri armati in Ucraina e le tensioni nei rapporti con la Russia, i focolai di contrapposizione che si moltiplicano ovunque nel mondo e la connessa tragedia delle migrazioni di massa sono le manifestazioni piu' dolorose e acute della complessita' e della fragilita' del quadro internazionale", spiega il Presidente Napolitano: "E angoscioso e' il dramma silenzioso di chi ancora oggi vede calpestati i propri diritti, di chi ha smarrito ogni speranza e di quanti vivono ancora in condizioni di indigenza e poverta' e faticano a costruire un futuro di serenita' per se stessi e per le proprie famiglie". Ma, "l'uomo non e' solo", conclude il Presidente: "E' parte di una realta' in cui l'interazione con gli altri e il confronto con la diversita' devono essere fonte di ispirazione e di ricchezza per il superamento di fatali contrasti. Con questo spirito, nella certezza che dai lavori dei prossimi giorni emergeranno indicazioni e riflessioni lungimiranti e valide, formulo i piu' fervidi auguri di successo per i lavori del Meeting, che seguiro' con sempre viva attenzione". .
- Roma, 23 ago. - "Siamo stanchi di assistere all'ennesimo servizio fazioso del tg1". Con un post sul blog di Beppe Grillo a firma Rocco Casalino, responsabile comunicazione al Senato, il M5s attacca un servizio andato in onda ieri sulle parole del leader del Movimento. "I servizietti del tg1" e' il titolo del post. "Ieri sera a fare disinformazione e' stata la giornalista Claudia Mazzola: nel suo servizio dedica 15 secondi al videomessaggio di Beppe Grillo, riportando solo le parole rivolte a Renzi e oscurando completamente la parte importante del videomessaggio, quella in cui Grillo parla della crisi economica e dello stato drammatico del nostro Paese, temi evidentemente scomodi per la propaganda del governo e che e' meglio tenere nascosti agli italiani. Il resto del servizio, invece, ruota tutto su una meschina bugia costruita ad arte per infangare il MoVimento 5 Stelle sostenendo che Di Battista sia a favore dei terroristi. E per rafforzare la menzogna, si da' largo spazio alle dichiarazioni altrettanto false e bugiarde dei vari politici di turno". "La vera vergogna - conclude il post - e' una tv pubblica che non e' piu' in grado di raccontare la realta', ma che sa solo deformarla e fare disinformazione". M5S: cdr Tg1 e Usigrai condannano attacco a liberta' di stampa = - Roma, 23 ago. - "Ancora una volta il Movimento Cinque Stelle ha fatto quello che nessuna forza politica dovrebbe mai fare. Mettere all'indice, nel blog di Beppe Grillo, con nome, cognome e addirittura immagine, una collega che ha fatto onestamente il suo mestiere di cronista. E' una pratica che il Cdr del Tg1 e il segretario dell'Usigrai condannano e respingono categoricamente". Lo scrivono in una nota congiunta il Comitato di redazione del Tg1 e il segretario dell'Usigrai, che ammoniscono: "Liberta' di stampa non e' certo riportare quello che un responsabile della comunicazione del M5S ritiene essere la parte importante dell'intervento di Grillo, ma farne una sintesi in totale autonomia e liberta'". "I nuovi attacchi del blog del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo ai giornalisti, l'ultimo alla collega Claudia Mazzola e al Tg1, sono indecenti quanto inutili, perche' chi fa e vorra' fare informazione professionale non accettera' mai di trasformarsi in portavoce privato di chi vorrebbe i media purgati al proprio umore e al proprio servizio". Ad affermarlo e' il segretario generale della Federazione nazionale dell stampa italiana, Franco Siddi. "Insulti e intimidazioni - continua Siddi - sono respinti al mittente e debbono indurre tutta la categoria a rafforzare e migliorare la qualita' dell'informazione in termini di liberta' - come hanno osservato il direttore del TG1, Mario Orfeo, il Cdr della testata e l'Usigrai - tenendo vivo, in termini pluralistici, il dibattito per rinvigorire il servizio pubblico radiotelevisivo. Elevare continuamente giornalisti a nemici rende meritorie risposte del tipo 'Me ne frego' (e, sottinteso,'proseguo per la mia strada') di Giuliano Ferrara) e ancora di piu' le risposte concrete della moltitudine dei giornalisti che elevera' sensibilmente l'asticella contro le violenze e le minacce". Per Siddi, "assicurare puntuale e legale lavoro di cronaca e corretta circolazione delle idee differenti e' bussola permanente del giornalismo onesto. E' opera preziosa di legalita' democratica; sempre, legittimamente, l'opposto delle nostalgie per purghe staliniane o pratiche di olio di ricino. A tutti i colleghi minacciati e offesi anche in queste settimane e, da ultimi, persino il defunto Federico Orlando, fino a Ferrara e ora la collega Mazzola la solidarieta' e la memoria attiva delle perenni battaglie della Fnsi, per la liberta' dell'informazione e per le liberta' di tutti. A Grillo e al M5S la permanente disponibilita' al confronto su questi temi, a partire dalle ricorrenti tentazioni legislative di nuovi bavagli, inaccettabili sempre da qualsiasi parte provengano. Su questo punto la Fnsi e' sempre dalla stessa parte e sollecita sin d'ora il ministro della Giustizia, Orlando, a porre attenzione alle proposizioni riformatrici e di liberta' della Fnsi e degli organismi di categoria, in linea con gli indirizzi delle Carte e della giurisprudenza internazionale sui diritti dell'uomo". .
- Roma, 23 ago. - E' tempo di aria nuova, di togliere il Paese dalle mani dei soliti che frequentano i salotti. Matteo Renzi batte sul tasto del rinnovamento, lui che ha inventato la rottamazione in politica, e mette all'indice i "soliti noti" e il "capitalismo di relazione trito e ritrito". Il premier, dopo aver spazzato via meta' della classe dirigente del suo partito, dopo aver riservato piu' di un mal di pancia ai sindacati, si dedica ai salotti buoni, i mitologici poteri forti, e lo fa con un'intervista a Tempi, il settimanale vicino a Cl, alla vigilia dell'inizio del Meeting. Renzi non e' nuovo a schiaffoni ai volti noti e anche questa volta non si tira indietro. Del resto lo ha teorizzato anche di recente, spiegando uno dei motivi che lo hanno spinto, tra le critiche, a mettere al primo posto la riforma del Senato in un momento di crisi dell'economia: "cominciamo a mandare a casa un po' di politici - aveva spiegato. Dopodiche' posso andare in faccia al burocrate, al dirigente, all'imprenditore, al sindacalista e dire 'ragazzi, la musica e' finita'". Una linea che intende seguire anche a Bruxelles, che se si limita a essere "un'organizzazione di burocrati" e' inutile. A una settimana da un consiglio dei ministri cruciale per lo SbloccaItalia, la spending review la scuola e la giustizia, a poche settimane dall'avvio della riforma dello statuto dei lavoratori, Renzi mette le mani avanti per far capire di non avere figli e figliastri, ma di voler scardinare tutte le incrostazioni: si deve "togliere il paese dalle mani dei soliti noti, quelli che vanno in tutti i salotti buoni a concludere gli affari di un capitalismo di relazione ormai trito e ritrito. Questa e' la rivoluzione culturale che serve all'Italia: spalancare le finestre e fare entrare aria nuova". Su questa linea, aveva gia' assicurato giorni fa "non si fanno sconti a nessuno". Se uno sconto c'e', semmai, e' quello sui tempi. Dopo mesi di corsa, pur avendo spiegato che ha intenzione di andare avanti sulle riforme a tambur battente, il premier comincia a far passare anche il messaggio che tutto e subito non si puo', soprattutto per quel che riguarda gli effetti delle riforme medesime: "ci vuole lo spirito del maratoneta. Chiarezza sull'obiettivo finale e passo dopo passo si va avanti a viso aperto. Alla fine di questo percorso sono certo che l'Italia, grazie alle straordinarie qualita' dei suoi cittadini, tornera' ad essere la guida, non il problema, dell'Europa". Una time-line che coincide con i mille giorni indicati un mese fa come obiettivo del suo esecutivo. Man mano che ci si avvicina al 30 agosto, tra l'altro, dalle cancellerie europee giungono alcune buone notizie. Il ministro dell'economia francese attacca la politica tedesca e fa un vero e proprio assist a quella italiana, il Psoe pungola Mariano Rajoy, che domani vedra' Angela Merkel, perche' apra a politiche di sostegno all'occupazione. E sabato prossimo Francois Hollande ha convocato a Parigi i leader socialisti europei per decidere una linea comune, a cominciare dalla scelta dei commissari Ue, in vista del vertice del Consiglio europeo della sera stessa. Consiglio a cui Renzi si avvicina confermando la sua linea: "l'Italia non chiede aiuti ma rispetto". E Renzi rubrica come positive anche le parole di ieri di Mario Draghi, dopo quelli che sono state considerate punture di spillo tra i due e dopo il colloquio del 12 agosto. "Le parole di Draghi sono di buon senso" afferma il premier, che punta soprattutto sul concetto di flessibilita', che puo' essere utilizzata da chi fa le riforme, "noi rispetteremo la regola del 3% ma diciamo che l'Ue non puo' essere soltanto tagli, vincoli e spread". Miele per le orecchie del premier, che pero' sa benissimo che il 'gettone' che l'Italia deve pagare e' quello delle riforme, vere e profonde. .
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