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- fab63
23/03/2025 23:16 - 23/03/2025 23:21
Risposta da fab63 al topic Ottimizzare ed avvicinare il più possibile la data della pensione
Per esempio ancora, ho letto che i requisiti per la pensione anticipata per gli iscritti all'inarcassa sono 35 anni di contributi e 63,5 anni di età.
Ora, essendo incidentalmente anche ingegnere, ma senza un contributo presso inarcassa, sarebbe possibile spostare tutta la contribuzione inps presso l'inarcassa e adottare le loro regole? Oppure, dopo aver versato un mese di contributi inarcassa, e quindi avere aperto una posizione, sarebbe possibile passare tutti gli anni inps su inarcassa in modo da approfittare del requisito più favorevole dei 63,5 anni?
Ora, essendo incidentalmente anche ingegnere, ma senza un contributo presso inarcassa, sarebbe possibile spostare tutta la contribuzione inps presso l'inarcassa e adottare le loro regole? Oppure, dopo aver versato un mese di contributi inarcassa, e quindi avere aperto una posizione, sarebbe possibile passare tutti gli anni inps su inarcassa in modo da approfittare del requisito più favorevole dei 63,5 anni?
- Nicola54
23/03/2025 22:55
Risposta da Nicola54 al topic Legge indennizzo commercianti chiusura attività
Queste le categorie che hanno diritto:
- attività commerciale al minuto in sede fissa, anche abbinata ad attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande;
- attività commerciale su aree pubbliche, anche in forma itinerante (articolo 27 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114);
- gli agenti e rappresentanti di commercio di cui alla legge 3 maggio 1985, n. 204, ma non i loro coadiutori.
- fab63
23/03/2025 19:17
Risposta da fab63 al topic Legge indennizzo commercianti chiusura attività
Grazie della risposta Nicola.
Riguardo alla 4) però, se uno deve creare un "espediente" per rimediare 10 anni di contributo da rottamazione, non apre certo un negozio al centro di Roma o Milano, anzi direi che non lo apre affatto: la "casalinga" 52enne, aprirà una ditta individuale che opera da casa e che versa solamente i contributi inps-inail, senza neanche essere effettivamente operativa (cioè senza lavorarci). Dopo 5 anni la rottama e ha raggiunto lo scopo.
Riguardo alla 4) però, se uno deve creare un "espediente" per rimediare 10 anni di contributo da rottamazione, non apre certo un negozio al centro di Roma o Milano, anzi direi che non lo apre affatto: la "casalinga" 52enne, aprirà una ditta individuale che opera da casa e che versa solamente i contributi inps-inail, senza neanche essere effettivamente operativa (cioè senza lavorarci). Dopo 5 anni la rottama e ha raggiunto lo scopo.
- Nicola54
23/03/2025 17:56
Risposta da Nicola54 al topic Legge indennizzo commercianti chiusura attività
Le domande:
1)Mia moglie ha 59 anni e da 8 anni versa contributi come coadiuvante, prima e poi come titolare (dalla morte della madre 3 anni fa). Avendo più di 57 anni e più di 5 anni di contributi dovrebbe avere diritto all'indennizzo per la rottamazione della licenza fino a 67 anni.Il problema è che a 67 anni non avrà raggiunto il minimo di 20 anni di contribuzione per avere la pensione di vecchiaia e dunque, cessato l'indennizzo, temo che si troverebbe scoperta.
2)Dovrebbe o versare in qualche modo 4 anni di contributi, magari riscattando 4 anni di lavoro precedente a 8 anni fa (per es con una eventuale nuova pace contributiva), oppure aspettare i 71 anni quando le liquideranno la pensione per gli anni versati (8, perchè gli 8 dell'indennizzo sono figurativi e dovrebbero valere solo per il diritto e non per la misura). Oppure no? Oppure l'indennizzo va avanti fino al giorno in cui lei non percepirà una pensione (71 anni)?
3)Se le titolari dell'attività fossero state 2 (mia moglie e la sorella) l'indennizzo per cessazione di attività sarebbe spettato a tutte e due?
4)Capitale più che triplicato... altro che fondi pensione!
_______________________________________________________________________________________________________________________________________
1)La risposta è positiva se, e soltanto se, rispetta anche tutti irequisiti della Circolare Inps n. 77 del 24 maggio 2019 e sempre nel limite delle risorse disponibili.
2) L'indennizzo viene concesso esclusivamente fino al perfezionamento del requisito anagrafico di anni 67, indipendentemente dalla condizione che si maturi diritto a pensione. Percepirà la pensione all'età di 71 anni,con meno di 20 di contributi se prima della data del 1 gennaio 1996, non abbia contribuzione.
3)L'indennizzo spetta ai titolari (anche in forma societaria), ma anche ai coadiutori(cfr. par. 2 Circolare Inps n. 77 del 24 maggio 2019)
4)Se si paga l'affitto per 5 anni e tutte le tasse, così come a norma di legge al centro di Roma o Milano non direi che il capitale si triplica.
1)Mia moglie ha 59 anni e da 8 anni versa contributi come coadiuvante, prima e poi come titolare (dalla morte della madre 3 anni fa). Avendo più di 57 anni e più di 5 anni di contributi dovrebbe avere diritto all'indennizzo per la rottamazione della licenza fino a 67 anni.Il problema è che a 67 anni non avrà raggiunto il minimo di 20 anni di contribuzione per avere la pensione di vecchiaia e dunque, cessato l'indennizzo, temo che si troverebbe scoperta.
2)Dovrebbe o versare in qualche modo 4 anni di contributi, magari riscattando 4 anni di lavoro precedente a 8 anni fa (per es con una eventuale nuova pace contributiva), oppure aspettare i 71 anni quando le liquideranno la pensione per gli anni versati (8, perchè gli 8 dell'indennizzo sono figurativi e dovrebbero valere solo per il diritto e non per la misura). Oppure no? Oppure l'indennizzo va avanti fino al giorno in cui lei non percepirà una pensione (71 anni)?
3)Se le titolari dell'attività fossero state 2 (mia moglie e la sorella) l'indennizzo per cessazione di attività sarebbe spettato a tutte e due?
4)Capitale più che triplicato... altro che fondi pensione!
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1)La risposta è positiva se, e soltanto se, rispetta anche tutti irequisiti della Circolare Inps n. 77 del 24 maggio 2019 e sempre nel limite delle risorse disponibili.
2) L'indennizzo viene concesso esclusivamente fino al perfezionamento del requisito anagrafico di anni 67, indipendentemente dalla condizione che si maturi diritto a pensione. Percepirà la pensione all'età di 71 anni,con meno di 20 di contributi se prima della data del 1 gennaio 1996, non abbia contribuzione.
3)L'indennizzo spetta ai titolari (anche in forma societaria), ma anche ai coadiutori(cfr. par. 2 Circolare Inps n. 77 del 24 maggio 2019)
4)Se si paga l'affitto per 5 anni e tutte le tasse, così come a norma di legge al centro di Roma o Milano non direi che il capitale si triplica.
- fab63
23/03/2025 17:24 - 23/03/2025 17:30
Ottimizzare ed avvicinare il più possibile la data della pensione è stato creato da fab63
La premessa è che non ho mai trovato chi sapesse rispondere alle mie domande: ogni "supposto" esperto o non sa cosa rispondere o dice delle inesattezze e comunque presi "2 esperti" ognuno dice una cosa diversa. La prima difficoltà quindi è trovare delle persone veramente competenti che ti sappiano consigliare per il meglio.
Detto questo, faccio necessariamente il focus sulla mia posizione previdenziale per generalizzare e dare spunti a chi si trovasse con situazioni simili.
Lo scopo è quello di anticipare il più possibile, rispetto ai 67 anni della pensione di vecchiaia, l'uscita dal mondo del lavoro.
L'unico modo per poterlo fare senza subire le penalizzazioni di quota 103 o del ricalcolo contributivo, è quello di arrivare a 42 anni e 10 mesi di versamenti.
Il mio caso: ho 61 anni e circa 37 anni di versamenti: per arrivare a 42 anni e 10 mesi mi mancano dunque circa 6 anni... ma tra 6 anni avrò 67 anni e quindi non anticiperò un bel niente.
Però... Ho parecchi buchi contributivi.
1982-1987 = università riscattata 5 anni
1988- 1989 = 2 anni scoperti
1990 = 1 anno pieno di contributi versati
1991-1993= 2 anni e mezzo scoperti
giugno 1993-2002 = contributi versati
2003 = un anno scoperto
dal 2004 in poi = contributi versati
In totale quindi sono presenti 5 anni e mezzo di periodi in cui non ho versato contributi
Se li avessi oggi sarei alla soglia del raggiungimento dei 42 anni e 10 mesi per la pensione anticipata.
La domanda da porre all'esperto è: in che modo posso recuperare quegli anni?
Per esempio ho letto che nel 2025 l'inps ha aperto alla costituzione di rendita vitalizia (senza prescrizioni) anche ai lavoratori che abbiano dei periodi scoperti (non necessariamente successivi al 1996!)
Dal sito INPS:
www.inps.it/it/it/dettaglio-scheda.it.sc...si-e-prescritti.html
Sarebbe possibile dichiarare di aver lavorato in nero, per esempio, in quei 5 anni per ottenere la possibilità di riscattarli?
Conviene economicamente?
Scommettiamo che al CAF non ti sanno rispondere?
Ancora:
tra il 2001 e il 2002 ho interrotto la disoccupazione con 10 mesi di supplenza a scuola.
A parte che quei 10 mesi non sono inseriti nello stesso estratto conto contributivo e nella simulazione della pensione l'inps non me li conteggia, ma per il periodo intercorrente tra un lavoro a termine e temporaneo (appunto la supplenza) e il lavoro successivo, esiste una legge che ti consente il riscatto: se io la possa applicare per recuperare quasi un anno tra 2002 e 2003 però nessuno sa dirmelo e in un caf non conoscevano neanche la legge!
Qualcuno dice che siccome la supplenza è un lavoro temporaneo allora la legge si può applicare e qualcun altro dice che siccome il lavoro successivo alla supplenza è un lavoro a tempo indeterminato la legge non si possa applicare perchè parla di disoccupazione tra 2 lavori temporanei e non tra uno temporaneo e uno definitivo... Mah... che ginepraio l'inps.
Detto questo, faccio necessariamente il focus sulla mia posizione previdenziale per generalizzare e dare spunti a chi si trovasse con situazioni simili.
Lo scopo è quello di anticipare il più possibile, rispetto ai 67 anni della pensione di vecchiaia, l'uscita dal mondo del lavoro.
L'unico modo per poterlo fare senza subire le penalizzazioni di quota 103 o del ricalcolo contributivo, è quello di arrivare a 42 anni e 10 mesi di versamenti.
Il mio caso: ho 61 anni e circa 37 anni di versamenti: per arrivare a 42 anni e 10 mesi mi mancano dunque circa 6 anni... ma tra 6 anni avrò 67 anni e quindi non anticiperò un bel niente.
Però... Ho parecchi buchi contributivi.
1982-1987 = università riscattata 5 anni
1988- 1989 = 2 anni scoperti
1990 = 1 anno pieno di contributi versati
1991-1993= 2 anni e mezzo scoperti
giugno 1993-2002 = contributi versati
2003 = un anno scoperto
dal 2004 in poi = contributi versati
In totale quindi sono presenti 5 anni e mezzo di periodi in cui non ho versato contributi
Se li avessi oggi sarei alla soglia del raggiungimento dei 42 anni e 10 mesi per la pensione anticipata.
La domanda da porre all'esperto è: in che modo posso recuperare quegli anni?
Per esempio ho letto che nel 2025 l'inps ha aperto alla costituzione di rendita vitalizia (senza prescrizioni) anche ai lavoratori che abbiano dei periodi scoperti (non necessariamente successivi al 1996!)
Dal sito INPS:
www.inps.it/it/it/dettaglio-scheda.it.sc...si-e-prescritti.html
Sarebbe possibile dichiarare di aver lavorato in nero, per esempio, in quei 5 anni per ottenere la possibilità di riscattarli?
Conviene economicamente?
Scommettiamo che al CAF non ti sanno rispondere?
Ancora:
tra il 2001 e il 2002 ho interrotto la disoccupazione con 10 mesi di supplenza a scuola.
A parte che quei 10 mesi non sono inseriti nello stesso estratto conto contributivo e nella simulazione della pensione l'inps non me li conteggia, ma per il periodo intercorrente tra un lavoro a termine e temporaneo (appunto la supplenza) e il lavoro successivo, esiste una legge che ti consente il riscatto: se io la possa applicare per recuperare quasi un anno tra 2002 e 2003 però nessuno sa dirmelo e in un caf non conoscevano neanche la legge!
Qualcuno dice che siccome la supplenza è un lavoro temporaneo allora la legge si può applicare e qualcun altro dice che siccome il lavoro successivo alla supplenza è un lavoro a tempo indeterminato la legge non si possa applicare perchè parla di disoccupazione tra 2 lavori temporanei e non tra uno temporaneo e uno definitivo... Mah... che ginepraio l'inps.
- fab63
23/03/2025 16:35
Risposta da fab63 al topic Legge indennizzo commercianti chiusura attività
Comunque questa legge è un bell'investimento per una donna:
a 52 anni apre un'attività e versa circa 4000 euro all'anno di contributi.
Dopo 5 anni la chiude e fino a 67 anni, cioè per ulteriori 10 anni prende circa 600 euro al mese.
Il conto da fare è:
4000€ x 5anni =20000 euro di contributi versati all'inps contro
600€x12mesix10anni = 72000 euro ripresi in 10 anni.
Capitale più che triplicato... altro che fondi pensione!
a 52 anni apre un'attività e versa circa 4000 euro all'anno di contributi.
Dopo 5 anni la chiude e fino a 67 anni, cioè per ulteriori 10 anni prende circa 600 euro al mese.
Il conto da fare è:
4000€ x 5anni =20000 euro di contributi versati all'inps contro
600€x12mesix10anni = 72000 euro ripresi in 10 anni.
Capitale più che triplicato... altro che fondi pensione!
- fab63
23/03/2025 16:19 - 23/03/2025 16:25
Risposta da fab63 al topic Legge indennizzo commercianti chiusura attività
Quindi...? Al padre di M2210 spetterebbe l'indennizzo perchè pur avendo raggiunto i requisiti per la pensione anticipata (42 anni e 10 mesi) NON ha ancora raggiunto i 67 anni che consentirebbero di andare in pensione di vecchiaia?
Mi aggancio comunque all'argomento "Rottamazione licenze" per porre anche io un quesito:
Mia moglie ha 59 anni e da 8 anni versa contributi come coadiuvante, prima e poi come titolare (dalla morte della madre 3 anni fa).
Avendo più di 57 anni e più di 5 anni di contributi dovrebbe avere diritto all'indennizzo per la rottamazione della licenza fino a 67 anni.
Il problema è che a 67 anni non avrà raggiunto il minimo di 20 anni di contribuzione per avere la pensione di vecchiaia e dunque, cessato l'indennizzo, temo che si troverebbe scoperta.
Dovrebbe o versare in qualche modo 4 anni di contributi, magari riscattando 4 anni di lavoro precedente a 8 anni fa (per es con una eventuale nuova pace contributiva), oppure aspettare i 71 anni quando le liquideranno la pensione per gli anni versati (8, perchè gli 8 dell'indennizzo sono figurativi e dovrebbero valere solo per il diritto e non per la misura).
Oppure no?
Oppure l'indennizzo va avanti fino al giorno in cui lei non percepirà una pensione (71 anni)?
Altra domanda: se le titolari dell'attività fossero state 2 (mia moglie e la sorella) l'indennizzo per cessazione di attività sarebbe spettato a tutte e due?
Mi aggancio comunque all'argomento "Rottamazione licenze" per porre anche io un quesito:
Mia moglie ha 59 anni e da 8 anni versa contributi come coadiuvante, prima e poi come titolare (dalla morte della madre 3 anni fa).
Avendo più di 57 anni e più di 5 anni di contributi dovrebbe avere diritto all'indennizzo per la rottamazione della licenza fino a 67 anni.
Il problema è che a 67 anni non avrà raggiunto il minimo di 20 anni di contribuzione per avere la pensione di vecchiaia e dunque, cessato l'indennizzo, temo che si troverebbe scoperta.
Dovrebbe o versare in qualche modo 4 anni di contributi, magari riscattando 4 anni di lavoro precedente a 8 anni fa (per es con una eventuale nuova pace contributiva), oppure aspettare i 71 anni quando le liquideranno la pensione per gli anni versati (8, perchè gli 8 dell'indennizzo sono figurativi e dovrebbero valere solo per il diritto e non per la misura).
Oppure no?
Oppure l'indennizzo va avanti fino al giorno in cui lei non percepirà una pensione (71 anni)?
Altra domanda: se le titolari dell'attività fossero state 2 (mia moglie e la sorella) l'indennizzo per cessazione di attività sarebbe spettato a tutte e due?
- cochise

22/03/2025 07:47
Risposta da cochise al topic ricongiungimento contributi da inpdap a inps
e necessario verificare in quali periodi ricade la contribuzione.
Se vuoi un'analisi gratuita scrivimi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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- daniela4
21/03/2025 18:02
ricongiungimento contributi da inpdap a inps è stato creato da daniela4
Buongiorno a tutti, sono una nuova iscritta. Io mi trovo in questa situiazione: ho circa 11 anni di contributi Inpdap e quasi 24 come dipendente privata in Inps. Potrebbe essere conveniente richiedere il ricongiungimento dei contributi tutti sotto INPS? Grazie mille per l'attenzione
- Poldino64
21/03/2025 06:24
Risposta da Poldino64 al topic calcolo quota non cumulabile per assegni ordinario invalidità
che dire gianni...hai tanta competenza e professionalità e ti ringrazio veramente...fossero tutti cosi le persone...
quindi per il 2025 considerato che ogni mese sul cedolino sto avendo 350 euro di trattenute quindi 350*13: Tot euro 4550
La trattenuta annua totale per il 2025 è Euro 7279 (26000-18721) quindi mi arriverà un indebito per il 2025 più o meno della differenza ovvero (7279 - 4550) = Euro 2729
Spero di aver capito tutto
Grazie ancora
quindi per il 2025 considerato che ogni mese sul cedolino sto avendo 350 euro di trattenute quindi 350*13: Tot euro 4550
La trattenuta annua totale per il 2025 è Euro 7279 (26000-18721) quindi mi arriverà un indebito per il 2025 più o meno della differenza ovvero (7279 - 4550) = Euro 2729
Spero di aver capito tutto
Grazie ancora
- gianni 50
20/03/2025 20:04
Risposta da gianni 50 al topic calcolo quota non cumulabile per assegni ordinario invalidità
Modifica al calcolo precedente :
: AOI 26.000 euro reddito lavoro 40.000 limite fascia 25% 39.221.
Con trattenuta 50% 26.000 pens -13.000 tratt = 13.000 pen residua reddito disponibile 40.000 +13.000 = 53.000
Se reddito pari a fascia precedente ( 39.221 ) trattenuta 25% = 6.500 reddito disponibile 39.221+19.500 =58.721 che essendo il più elevato è il reddito da garantire. 58.721-40.000 =18.721 importo pensione da garantire .
26.000 - 18.721 = 7.279 trattenuta annua . Dopo aver consultato vari manuali questo è il mio risultato .Come si vede sono anche io sono un po arrugginito visto che ho dieci anni più di Lei .
: AOI 26.000 euro reddito lavoro 40.000 limite fascia 25% 39.221.
Con trattenuta 50% 26.000 pens -13.000 tratt = 13.000 pen residua reddito disponibile 40.000 +13.000 = 53.000
Se reddito pari a fascia precedente ( 39.221 ) trattenuta 25% = 6.500 reddito disponibile 39.221+19.500 =58.721 che essendo il più elevato è il reddito da garantire. 58.721-40.000 =18.721 importo pensione da garantire .
26.000 - 18.721 = 7.279 trattenuta annua . Dopo aver consultato vari manuali questo è il mio risultato .Come si vede sono anche io sono un po arrugginito visto che ho dieci anni più di Lei .
- gianni 50
20/03/2025 18:49
Risposta da gianni 50 al topic calcolo quota non cumulabile per assegni ordinario invalidità
Premesso che è il primo calcolo che faccio a mano visto che normalmente vengono gestiti da procedura ecco un esempio
sulla base dei dati forniti : AOI 26.000 euro reddito lavoro 40.000 limite fascia 25% 39.221.
Con trattenuta 50% 26.000 pens -13.000 tratt = 13.000 pen residua reddito disponibile 40.000 +13.000 = 53.000
Se reddito pari a fascia precedente ( 39.221 ) trattenuta 25% = 6.500 reddito disponibile 40.000+19.500 =59.500 che essendo il più elevato è il reddito da garantire. 59.500-40.000 =19.500 importo pensione da garantire .
26.000 - 19500 = 6.500 trattenuta annua . Dopo aver consultato vari manuali questo è il mio risultato .Tenga conto che anche io sono un po arrugginito visto che ho dieci anni più di Lei .
sulla base dei dati forniti : AOI 26.000 euro reddito lavoro 40.000 limite fascia 25% 39.221.
Con trattenuta 50% 26.000 pens -13.000 tratt = 13.000 pen residua reddito disponibile 40.000 +13.000 = 53.000
Se reddito pari a fascia precedente ( 39.221 ) trattenuta 25% = 6.500 reddito disponibile 40.000+19.500 =59.500 che essendo il più elevato è il reddito da garantire. 59.500-40.000 =19.500 importo pensione da garantire .
26.000 - 19500 = 6.500 trattenuta annua . Dopo aver consultato vari manuali questo è il mio risultato .Tenga conto che anche io sono un po arrugginito visto che ho dieci anni più di Lei .
- Poldino64
20/03/2025 14:59
Risposta da Poldino64 al topic calcolo quota non cumulabile per assegni ordinario invalidità
gianni lo so che sei decisamente tecnico. ma fammi un esempio per favore perchè non ho capito.
Ti dico:
Io prendo un assegno ordinario di invalidità mensile lordo di 2000 euro e mi stanno calcolando solo euro 350 di trattenuta (quindi circa il 17% pochissimo). (perchè non conoscono ancora la mia proiezione reddito della ditta per cui lavoro per anno 2025).
Il mio reddito lordo nel 2025 sarà di circa 40.000 euro circa
La tabella G va fino a Euro 39221 per il 25%, oltre c'è il 50%
Quanto dovrò dare indietro a INPS tenendo conto che 350 euro al mese mi vengono già trattenute ?
Scusami se te lo chiedo, avevo letto anch'io la salvaguardia ma non capisco cosa significa...a 65 anni sono un pò arruginito ..................
Grazie mille gianni
Ti dico:
Io prendo un assegno ordinario di invalidità mensile lordo di 2000 euro e mi stanno calcolando solo euro 350 di trattenuta (quindi circa il 17% pochissimo). (perchè non conoscono ancora la mia proiezione reddito della ditta per cui lavoro per anno 2025).
Il mio reddito lordo nel 2025 sarà di circa 40.000 euro circa
La tabella G va fino a Euro 39221 per il 25%, oltre c'è il 50%
Quanto dovrò dare indietro a INPS tenendo conto che 350 euro al mese mi vengono già trattenute ?
Scusami se te lo chiedo, avevo letto anch'io la salvaguardia ma non capisco cosa significa...a 65 anni sono un pò arruginito ..................
Grazie mille gianni
- gianni 50
20/03/2025 14:32
Risposta da gianni 50 al topic calcolo quota non cumulabile per assegni ordinario invalidità
Esiste una clausola di salvaguardia ; trascrivo il testo del art 1 comma 42 della Legge 335 /95 :
42. All'assegno di invalidità nei casi di cumulo con redditi da lavoro dipendente, autonomo o di impresa si applicano le riduzioni di cui all'allegata tabella G. Il trattamento derivante dal cumulo dei redditi con l'assegno di invalidità ridotto non può essere comunque inferiore a quello che spetterebbe allo stesso soggetto qualora il reddito risultasse pari al limite massimo della fascia immediatamente precedente quella nella quale il reddito posseduto si colloca.
42. All'assegno di invalidità nei casi di cumulo con redditi da lavoro dipendente, autonomo o di impresa si applicano le riduzioni di cui all'allegata tabella G. Il trattamento derivante dal cumulo dei redditi con l'assegno di invalidità ridotto non può essere comunque inferiore a quello che spetterebbe allo stesso soggetto qualora il reddito risultasse pari al limite massimo della fascia immediatamente precedente quella nella quale il reddito posseduto si colloca.
- Poldino64
20/03/2025 13:51
Risposta da Poldino64 al topic calcolo quota non cumulabile per assegni ordinario invalidità
grazie nicola, credimi nessuno sa darmi una risposta precisa. E' ovvio che faranno un calcolo sulla piccola differenza non penso che possano addebitare la percentuale superiore sul totale del reddito.
Con irpef paghiamo la differenza degli scaglioni fino a 28000 una percentuale del 23%, da 28000 a 50000 il 35% e oltre il 50000 il 50%
In pratica se uno guadagna 55000 euro all'anno (beato lui) funziona cosi
fino a 28000 calcolano il 23%, da 28 a 50 il 35% e sui 5000 rimanenti il 50%
Speriamo che qualcuno abbia una risposta
Grazie
Con irpef paghiamo la differenza degli scaglioni fino a 28000 una percentuale del 23%, da 28000 a 50000 il 35% e oltre il 50000 il 50%
In pratica se uno guadagna 55000 euro all'anno (beato lui) funziona cosi
fino a 28000 calcolano il 23%, da 28 a 50 il 35% e sui 5000 rimanenti il 50%
Speriamo che qualcuno abbia una risposta
Grazie

