Per Pavese,
le copio e incollo il comma 179b dell'art. 1 della legge n. 232/216:
''assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravita' ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, e sono in possesso di un'anzianita' contributiva di almeno 30 anni''.
__________________________________________________________
Lei in data 8 gennaio scriveva:
''avendo il 11-10-2018 anni 63 al 31-12-2018 27 anni e 3 mesi contributi Inps piu' 3 anni e 3 mesi Eindap.Assiste parente di 1 grado con Invalidita' 100x 100 legge 1014 art.3 com3 residente con noi dal 2-8-2018.
L'INPS le respinge la domanda perché la suocera non è parente,ma affine di primo grado.
La Circolare INPS da lei allegata, non può essere la n. 43, ma la 33/2018.
In questa è specificato che il comma 162f dell'art. 1 della legge n. 205/2017 non modifica il comma 179b sopra indicato, ma il comma 199b dell'art. 1 della legge n. 232/2016.
La modifica prevede l'estensione ad un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i settanta anni di età oppure siano anch'essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti.
Ma questa modifica riguarda esclusivamente i lavoratori precoci, non coloro che, come sua moglie, ha presentato domanda di Ape Social.
Sono a disposizione per chiarimenti.
