Bernardo Diaz

Bernardo Diaz

Bernardo Diaz, dottore commercialista collabora con PensioniOggi.it dal novembre del 2015.  

I trattamenti di vecchiaia anticipata non ancora autorizzati per i giornalisti professionisti iscritti all'INPGI, dipendenti dalle imprese editrici in crisi, saranno subordinati alla presentazione di appositi piani di ristrutturazione o riorganizzazione aziendale che prevedano la contestuale assunzione di personale giornalistico in possesso di competenze professionali, coerenti con la realizzazione dei programmi di rilancio e sviluppo aziendale, nel rapporto minimo di un'assunzione a tempo indeterminato ogni 3 prepensionamenti. Kamsin E' quanto prevede un emendamento al decreto legge di Riforma della Pubblica Amministrazione approvato la scorsa settimana dalle Commissioni Affari Costituzionali della Camera. Il vincolo tuttavia non interesserà le imprese i cui accordi prevedano un massimo di 5 prepensionamenti.

Sono queste alcune delle novità introdotte dall'articolo 1-ter, che reca disposizioni in materia di prepensionamento del personale iscritto all'Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani (INPGI) al Dl 90/2014. La misura pertanto subordinerà la possibilità, per le imprese editoriali, di procedere al prepensionamento dei giornalisti alla presentazione di appositi piani di ristrutturazione aziendale che prevedano uno specifico "turnover" minimo del personale. Per le imprese che avevano già presentato istanza per il collocamento in prepensionamento dovranno integrare i piani di ristrutturazione o riorganizzazione aziendale già presentati con le assunzioni indicate dalla nuova norma. 

Inoltre l'emendamento, che è al vaglio questa settimana dell'Aula di Montecitorio, prevede che l'autorizzazione, per il sostegno degli oneri derivanti dalle prestazioni di vecchiaia anticipate per i  giornalisti dipendenti da aziende in ristrutturazione o riorganizzazione per crisi aziendale (di cui all'articolo 41-bis, comma 7, del D.L. 207/2008) di una spesa di 3 milioni di euro per il 2014, 9 milioni di euro per il  2015, 13 milioni di euro per il 2016, 13 milioni di euro per il 2017, 10,8 milioni di euro per il 2018 e 3 milioni di euro per il 2019.

La disposizione prevede anche la revoca dei finanziamenti concessi nei confronti dei giornalisti i  quali abbiano optato per i trattamenti di vecchiaia anticipata finanziati nel caso in cui sia intervenuta l'instaurazione di rapporti di lavoro dipendente o autonomo (di cui all'articolo 2222 e ss. c.c.), anche in forma di collaborazione coordinata e continuativa, ovvero la sottoscrizione di contratti per la cessione del diritto d'autore (anche nel caso in cui il  rapporto di lavoro sia instaurato con azienda diversa facente capo al medesimo gruppo editoriale).

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Stop alla mobilità obbligatoria per i dipendenti con bimbi sotto i tre anni, né per i genitori con figli disabili. Il trasferimento ad altro ufficio, sempre nell'arco dei 50 Km, non partirà senza il loro consenso.Kamsin Dovranno essere coinvolti i sindacati poi, almeno per la definizione dei criteri attraverso cui spostare un lavoratore da un ente all'altro; criteri che saranno infatti definiti da un decreto ministeriale, ma previa «consultazione con le organizzazioni rappresentative». Sono queste alcune delle novità contenute negli emendamenti approvati la scorsa settimana al decreto legge sulla Riforma della Pubblica Amministrazione e da oggi all'esame della Camera.

Per quanto riguarda le mansioni, poi, sarà consentito il demansionamento fino a un solo livello con la possibilità di assegnare nuove mansioni al personale nell'ambito dei posti vacanti (articolo 5 del provvedimento). Con la specifica che il «demansionamento» sarà ammesso soltanto fino a un solo livello inferiore. Si prevede anche che  l'avvio di procedure concorsuali e le nuove assunzioni, pure a tempo determinato, per un periodo superiore a 12 mesi sono subordinate alla verificata impossibilità di ricollocare  il personale in disponibilità.

Cresce anche lo spazio per le assunzioni: la versione "rivista" del decreto conferma sia nell'amministrazione centrale sia negli enti locali i parametri del turn over, che si basano esclusivamente sulla spesa e cancellano il criterio "per teste". Già nel 2014, gli enti locali e gli enti di ricerca possono dedicare alle assunzioni il 50% dei risparmi ottenuti con le cessazioni dell'anno precedente. Si amplia inoltre, in queste due categorie di amministrazioni, la possibilità di affidare incarichi esterni. Sempre sul fronte del personale ci saranno ulteriori assunzioni di vigili del fuoco e forze di polizia.

Novità anche per gli avvocati dello Stato e delle altre Pa che dovranno sottostare al tetto di 240mila euro lordi previsti per il primo presidente della Cassazione. Gli Avvocati dello Stato avranno inoltre il 50% delle spese liquidate con sentenza favorevole, l'altro 50% sarà diviso a metà tra borse di studio per la pratica forense e fondo taglia-cuneo; per le altre Pa le spese saranno ripartite tra tutti gli avvocati nei limiti fissati dai contratti. In tutti i casi di pronunciata compensazione integrale delle spese, ivi compresi quelli di transazione dopo sentenza favorevole alle amministrazioni pubbliche, non saranno corrisposti compensi professionali.

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Gli stranieri con cittadinanza in uno stato dell'Unione europea o dello Spazio economico europeo potranno applicare alle spese sostenute in Italia il limite al contante in vigore nel proprio Paese. Kamsin E' quanto prevede il decreto competitività (Dl 91/2014) approvato ieri dal Senato ed ora trasmesso alla Camera. Con questa novità cambiano quindi le regole per gli acquisti dei turisti comunitari: attualmente per loro il tetto è fissato a 15mila euro, adesso invece dipenderà dalle regole del singolo Stato di residenza. In pratica per gli acquisti presso commercianti e agenzie di viaggio o turismo il tetto al contante non sarà quello previsto dal dlgs n. 231/2007, ma quello applicabile nel paese di residenza del cliente Ue. Il che significa in alcuni casi una soglia più elevata rispetto ai 1.000 euro italiani (come per esempio i 2.500 euro della Spagna o i 3 mila della Francia), ma in molti altri nessun limite.

Restano tuttavia confermati gli adempimenti gravanti sui negozianti: dalla fotocopia del passaporto del cliente all'obbligo di versare in banca la somma incassata il primo giorno utile.
  Infatti, le regole attuale prevedono che, entro il primo giorno feriale successivo a quello della transazione, l'operatore deve versare il denaro incassato sul proprio conto corrente e consegnare all'operatore finanziario copia della comunicazione inviata alle Entrate.  La misura secondo l'associazione dei consumatori comporterà  notevoli complicazione per i commercianti che dovranno conoscere lle regole sull'uso del contante in vigore in tutti i Paesi Ue e dello Spazio economico Europeo La regola vale per gli acquisti al dettaglio, per le spese di trasporto e per le prestazioni alberghiere. Per gli italiani e per gli stranieri extracomunitari, invece, continuerà a restare il vigore l'attuale limite di mille euro.

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Negli emendamenti al decreto legge sulla Pubblica amministrazione, presentati dal governo nella commissione Affari costituzionali della Camera, arriva il piccolo sconto in favore delle Camere di Commercio: nel 2015 il taglio dei contributi versati dalle imprese scende dal 50 al 40%, ma dall’anno successivo ritorna al 50%. Kamsin In ogni caso gli enti camerali scenderanno da 105 a 60, con tredici sezioni regionali che hanno già deliberato gli accorpamenti e le altre che dovrebbero seguire a ruota. Ieri i dipendenti delle Camere di commercio hanno protestato in piazza a Roma ma il governo sembra intenzionato a tirare dritto.

Il governo è pronto poi a dare parere favorevole all'emendamento sul pensionamento dei professori "i cd. quota 96 della scuola", i 4 mila docenti rimasti incastrati per errore nella riforma Fornero. Novità sono in arrivo anche per la mobilità obbligatoria fino a cinquanta chilometri, che vedrà esentate le mamme con figli fino a tre anni e i lavoratori che hanno a carico portatori di handicap. Via libera anche ad un emendamento che permette il demansionamento degli statali, ma per un solo livello. Ieri sono stati approvati anche emendamenti che allargano anche alla Banca d'Italia e all'Ivass le nonne sulle incompatibilità che vietano di passare da un'Authority all'altra dopo la cessazione dell'incarico e di lavorare con aziende sottoposte a controllo. Verso un ammorbidimento anche sul taglio dei compensi agli avvocati di Stato.

La discussione dell'Aula sul provvedimento è tuttavia slittata al 28 luglio secondo quanto annunciato dal Vicepresidente dell'Assemblea Luigi Di Maio. 

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Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge che proroga le missioni militari all’estero. Un provvedimento al quale, nel corso della conversione in Parlamento, dovrebbe essere agganciato il rifinanziamento da 4500 milioni di euro per la cassa integrazione in deroga. Via libera anche all’uso dei fondi dell’8 per mille per la messa in sicurezza e la ristrutturazione delle scuole, con il piano già avviato a suo tempo. Nel corso della seduta sono stati esaminati anche tre decreti ministeriali sui fabbisogni standard degli enti locali, meccanismo che cerca di frenare la spesa pubblica perché fissa il costo considerato corretto per ogni servizio senza più rincorrere la spesa storica che di fatto premia chi paga di più. I tre decreti riguardano sia le funzioni generali di amministrazioni sia settori specifici, come l’istruzione, la viabilità e i trasporti. Ma il percorso, iniziato ormai più di quattro anni fa, è ancora lungo perché i decreti fissano solo le note metodologiche per l’adozione dei fabbisogni standard. E perché la questione si intreccia con la divisione dei poteri fra Stato centrale ed enti locali, con quella revisione del Titolo V della Costituzione sulla quale non è ancora chiaro quale sarà la direzione presa dal governo. Rinviato, invece, l’esame del decreto sulle accise per i tabacchi, che salva dai divieti di pubblicità e di fumo nei locali pubblici la nuova sigaretta elettronica a base di tabacco.

Lo stop agli incarichi di consulenza per i pensionati potrebbe essere esteso anche agli organi costituzionali. E' quanto prevede un emendamento al testo del decreto legge sulla Riforma della Pa (dl 90/2014) in corso di esame in Commissione Affari Costituzionali alla Camera. Kamsin Com'è noto il divieto è attualmente contenuto nell’articolo 6 del decreto legge e prevede che le pubbliche amministrazioni non possono conferire incarichi di studio e di consulenza, né incarichi dirigenziali o direttivi o cariche in organi di governo di amministrazioni pubbliche, a soggetti già lavoratori pubblici e privati collocati in quiescenza, a meno che non si tratti di incarichi o cariche conferiti a titolo gratuito.

Il divieto, nella forma attualmente vigente, trova applicazione agli incarichi conferiti a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto-legge e non riguarda, in ogni caso, incarichi o cariche presso organi costituzionali.
La disposizione, come si ricorderà, modifica l’articolo 5, comma 9, del D.L. 95/2012, il quale ha vietato alle pubbliche amministrazioni di attribuire incarichi di studio e consulenza a soggetti in quiescenza già appartenenti ai ruoli, che abbiano svolto nell'ultimo anno di servizio funzioni e attività corrispondenti, ampliando in modo rilevante sia l’ambito soggettivo (tutti i soggetti in quiescenza), sia l’ambito oggettivo (divieto esteso al conferimento di incarichi dirigenziali o direttivi o cariche in organi di governo delle amministrazioni).

Si ricorda che le amministrazioni interessate sono quelle di cui all’articolo 1, comma 2, del D.Lgs. 165/2001 e quelle inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, come individuate dall'I.S.T.A.T.

Ora però, con le modifiche approvate in commissione, il divieto di far lavorare i pensionati potrebbe essere esteso anche agli organi costituzionali, dalla Camera, al Senato, fino alla Presidenza della Repubblica passando per la Corte Costituzionale. Non solo. Se l'emendamento fosse approvato in via definitiva, tali incarichi, a titolo gratuito, non potranno avere una durata superiore ad un anno e non saranno rinnovabili.

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