Redazione

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- Bolzano, 25 lug. - "Il Presidente emerito della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha trascorso una notte tranquilla. I parametri cardiorespiratori e lo stato di coscienza sono in miglioramento. Il decorso post operatorio e' regolare. La prognosi rimane tuttora riservata". Lo riporta il bollettino medico emesso pochi minuti fa dalla direzione dell'ospedale 'San Maurizio' di Bolzano circa lo stato di salute del Presidente emerito della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. Il 93enne ex Capo dello Stato, che si trova ricoverato da venerdi' 11 luglio, questa mattina ha ricevuto la visita del suo successore, Giorgio Napolitano. Napolitano si e' recato presso il reparto di terapia intensiva appena atterrato all'aeroporto di Bolzano e prima di iniziare un periodo di vacanza tra le Dolomiti di Sesto. Infatti, per circa due settimane il Capo dello Stato, assieme alla moglie Clio, trascorrera' le ferie estive nella localita' Bad Moos in Val Fiscalina. Il prossimo bollettino medico sulle condizioni di salute di Carlo Azeglio Ciampi e' previsto per domani alle 11. .
- Roma, 25 lug. - Continua l'impasse in Parlamento sulle nomine di due nuovi giudici costituzionali e degli 8 laici del Csm. Dopo l'ennesima fumata 'nera' di mercoledi', si attende ancora una nuova convocazione delle Camere in seduta comune. Se a Palazzo dei marescialli e' ormai scontata la proroga dell'attuale Consiglio fino a settembre, alla Corte Costituzionale si potrebbe procedere gia' nei prossimi giorni alla nomina del nuovo presidente, con la convocazione, da parte del giudice piu' anziano, Sabino Cassese, della camera di consiglio per l'elezione. Il regolamento della Consulta, infatti, prevede che, dopo un mese dalla scadenza del mandato del presidente uscente - in questo caso, Gaetano Silvestri, che ha lasciato la Corte il 28 giugno scorso - il giudice piu' anziano convochi entro 10 giorni i colleghi per procedere con l'elezione del nuovo presidente, anche nel caso in cui il plenum della Corte non fosse stato ancora ricostituito. Un precedente ci fu nel 2005, quando l'allora vicepresidente Fernanda Contri, passato un mese dalla fine del mandato del presidente Valerio Onida, convoco' i giudici, che elessero Piero Alberto Capotosti, nonostante fossero soltanto 13 e non 15 (composizione normale del collegio). Questa, dunque, l'interpretazione prevalente della norma, rispetto a quella secondo cui la convocazione deve si' avvenire nei 10 giorni successivi al termine del mese di vacanza presidenziale, ma puo' anche riguardare una data piu' lontana nel tempo: in tal modo sarebbe possibile anche un rinvio a settembre dell'elezione del presidente della Consulta. Per quanto riguarda il Csm, e' ancora difficile fare previsioni sull'insediamento dei nuovi consiglieri: questo avverra' in settembre, ma tutto dipende da quando si arrivera' alla nomina degli 8 laici. Spettera' poi al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, fissare una data per la cerimonia di insediamento al Quirinale e per la convocazione del primo plenum, in cui viene eletto il vicepresidente. .
- Roma, 25 lug. - Via libera dell'aula del Senato alla fiducia posta dal governo sul maxi-emendamento interamente sostitutivo del dl competitivita'. I si' sono stati 159, un voto contrario. Non hanno partecipato al voto i senatori delle opposizioni. Adesso il decreto passa all'esame della Camera per l'approvazione definitiva. .
- Roma, 25 lug. - L'eurodeputato e consigliere politico di Forza Italia, Giovanni Toti, non rimane indietro e commenta i tweet del premier Renzi e del leader 5 stelle. "Grillo dice 'colpo di stato', Renzi 'si dice sole'. Ora e' tempo di fatti e non di hashatg. Diamo risposte agli italiani, alle famiglie e alle imprese". .

- Roma, 25 lug. -  Appello del presidente del Senato, Pietro Grasso, a cercare "soluzioni condivise" sulle riforme istituzionali. Grasso ha affermato di sentirsi il "garante di tutte le parti politiche" e si e' dichiarato "addolorato e indignato" per lo scontro nato dalla decisione del governo di arrivare entro l'8 agosto a votare il ddl di riforma del Senato. "A proposito dei tempi, dell'ostruzionismo e del contingentamento voglio dire innanzitutto che lo spettacolo offerto dal duro scontro politico di questi giorni mi ha molto addolorato e, in alcuni momenti, indignato" ha detto il presidente del Senato alla cerimonia del Ventaglio. "Non e' questa l'immagine che la politica e questa istituzione in particolare, deve dare al paese. La rappresentazione plastica del muro contro muro, dell'indisponibilita' a sentire le ragioni dell'altra parte, le accuse, le iperboli e le provocazioni devono lasciare il posto al confronto e alla ricerca di soluzioni condivise. In una parola: al ritorno alla politica".

"In occasione delle conferenze dei capigruppo degli ultimi giorni - ha proseguito Grasso - ho rivolto ripetuti appelli per convincere le parti ad aprire un tavolo di mediazione, soprattutto su quei punti che potrebbero essere oggetto di una riscrittura da parte dei relatori. Questo darebbe modo di poter trattare in maniera approfondita in aula soltanto quegli emendamenti che affrontano i temi di interesse, lasciando cadere quelle migliaia "di contorno".

Lo stallo e' evidente e, per usare le famose parole di don Milani, "sortirne tutti insieme e' politica"". "Credo infatti - ha sostenuto - che l'importanza di questa riforma non sfugga a nessuno, e che sia dovere di tutti far si che il confronto sia serio e approfondito ma sui contenuti: non vorrei che si continuassero a sprecare ore e giorni, soprattutto ora che la conferenza dei capigruppo ha deciso a maggioranza un contingentamento dei tempi.

Per chiarezza voglio aggiungere - ha continuato - che nella ripartizione dei tempi, proprio come accaduto dieci anni fa per la discussione della riforma costituzionale del 2004, e' stato tenuto conto della possibilita' effettiva di votare tutti gli emendamenti e non utilizzare quindi la cosiddetta 'tagliola', a torto richiamata anche nel nostro caso avendo previsto ben 80 ore esclusivamente per le votazioni sulle 115 disponibili".

"Sui criteri che mi hanno ispirato nella scelta di concedere il voto segreto su ben specifici emendamenti, e la risposta e' molto semplice. Su questo punto infatti il regolamento non lascia alcun margine di interpretazione prevedendo che, su richiesta di 20 senatori, sono "effettuate a scrutinio segreto le deliberazioni relative alle norme sulle minoranze linguistiche di cui all'articolo 6 della Costituzione". Secondo Grasso, la ratio di questa norma, chiarissima nella sua espressione, e' dare corpo ad un articolo della prima parte della nostra Costituzione, quella sui principi fondamentali, che sono ritenuti immodificabili".

"Queste riforme sono attese da decenni, largamente condivise soprattutto nelle loro linee essenziali: superamento del bicameralismo paritario, nuovo equilibrio tra i due rami del Parlamento, snellimento del processo legislativo e riduzione del numero dei parlamentari". "Come presidente - ha concluso Grasso - ho ben chiaro il mio ruolo di garante sia della maggioranza che delle opposizioni, e continuero' ad operare in tale senso. So bene, per esperienza, che il ruolo del giudice imparziale e' tra i piu' esposti a critiche ma questo non ha mai intaccato in nessun modo la mia terzieta' prima e non lo fara' neanche ora". 

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