
Redazione
Corruzione: M5S, nostro impegno con governo a votare una legge
Giovedì, 12 Giugno 2014
- Roma, 12 giu. - Per la legge anticorruzione c'è l'impegno anche del Movimento 5 Stelle. Dopo circa un'ora di colloquio con il ministro della Giustizia Andrea Orlando i parlamentari pentastellati hanno assicurato il proprio impegno a votare entro il 30 giugno una legge anticorruzione. "Abbiamo offerto al governo Renzi - ha spiegato il senatore Michele Giarrusso - di approvare entro il 30 giugno, nei due rami del parlamento, una norma anticorruzione efficace. L'esame della legge e' previsto al Senato per il 24 giugno ma puo' essere anticipato anche di una settimana e successivamente la si approverebbe in tempi rapidi alla Camera". Lo ribadisce anche il capogruppo alla Camera, Giuseppe Brescia: "Oggi abbiamo detto al ministro che siamo pronti a dare immediatamente una risposta chiara, netta e veloce in tema di corruzione votando il provvedimento in Senato. Chiediamo al governo di non fare un proprio disegno di legge che potrebbe rallentare la procedura visto che invece possiamo approvare una legge entro giugno in maniera rapida".
Riforme, nel Pd e' scontro totale Renzi, non lascio Paese a Mineo
Giovedì, 12 Giugno 2014
- Roma, 12 giu. - Non si chiude senza strascichi la vicenda della sostituzione di Chiti e Corradino Mineo in commissione Affari costituzionali. Tredici senatori si autosospendono dal gruppo Pd. Lo annuncia in Aula Paolo Corsini. "E' stupefacente che Corradino Mineo parli di epurazione - replica Matteo renzi - Il partito non e' un taxi che si prende per farsi eleggere", ha detto ai suoi di rientro in Italia dal Kazakistan, dove ha incontrato il presidente Nursultan Nazarbayev. Il Pd, ha aggiunto Renzi, "e' davanti a un bivio. Non ho preso il 41% per lasciare il futuro del Paese a Mineo". Fra i firmatari anche Felice Casson, con Vanino Chiti e lo stesso Mineo. "La rimozione dei senatori Chiti e Mineo decisa ieri dalla presidenza del gruppo rappresenta "un'epurazione delle idee considerate non ortodosse" sulla legge piu' importante, quella costituzionale, ha detto Corsini leggendo un documento messo a punto. "Si tratta di una palese violazione dell'articolo 67 della Carta", ha aggiunto. "La rimozione dei senatori Chiti e Mineo dalla Comissione Affari Costituzionali decisa ieri dalla presidenza del gruppo rappresenta di fatto una epurazione delle idee considerate non ortodosse dal processo di formazione della piu' importante delle leggi, la riforma costituzionale", ha detto testualamnte il senatore Corsini. "Nella sostanza si tratta di una violazione dell' art.67 della Carta. Un parlamento meno libero non aumenta la liberta' dei cittadini. Chiediamo dunque alla presidenza del gruppo il necessario e urgente chiarimento prima dell'assemblea di martedi' 17 giugno. Nel frattempo i sottoscritti senatori si autosospendano dal gruppo parlamentare". I senatori in questione sono: Casson, Chieti, Corsini, D'Adda, Dirindin, Gatti, Lo Giudice, Micheloni, Mineo, Mucchetti, Ricchiuti e Tocci. E' 'MARETTA' IN GRUPPO PD SENATO = E' 'maretta' nel gruppo Pd del Senato, dopo l'autosospensione di tredici senatori per la sostituzione di Corradino Mineo e Vannino Chiti dalla commissione Affari Costituzionali del Senato. 'Renzi non e' mai venuto a parlare con i 20 che hanno firmato il ddl Chiti, in maniera approfondita', si osserva nella minoranza del Pd, e si sottolinea: 'tratta con Berlusconi e non si confronta con il suo partito'. E ancora: 'non si puo' dire o si fa come dico o tutti a casa'. 'Renzi e' arrivato addirittura a dire che lo facciamo per soldi, per tenere l'indennita' dei senatori - attacca un altro parlamentare - Ma posso rispondere come successe fra Cacciari e Craxi quando gli propose di prendere la tessera del Psi: grazie sono gia' benestante di mio'. 'Non stiamo parlando affatto di democrazia' e' l'affondo della maggioranza del partito, dove c'e' chi non nasconde 'l'incazzatura'. Mai parlato in maniera approfondita di riforme? 'Ma se abbiamo fatto 9 assemblee , in due e' venuto Matteo Renzi e in un'altra la Boschi', e' la replica. 'La commissione Affari costituzionali non e' una proprieta' In commissione si rappresenta la posizione del gruppo che ti ha designato, se non sei d'accordo con la maggioranza te ne vai', considera un altro parlamentare ancora. 'Certo che fare un gesto plateale come quello di oggi, con l'applauso dei grillini... Mi auguro ci si faccia un esame di coscienza', osserva un democratico e c'e' chi gli fa eco: 'ma che fanno? Vogliono dare maggior peso a Berlusconi sulle riforme?'. E c'e' chi aggiunge: 'non e' che se non si e' d'accordo su una cosa si fa saltare tutto'. E' come se 'Totti in disaccordo con l'allenatore, dicesse allora io faccio come mi pare, anzi gioco nel ruolo del portiere'. Ma tant'e' sabato ci sara' l'assemblea nazionale del partito, dove con ogni probabilita' Renzi trattera' il tema delle Riforme, che e' un cavallo di battaglia del segretario - premier, ma non sara' quella la sede per il confronto con la minoranza autosospesa. Bisognera' aspettare martedi' la riunione del gruppo di Palazzo Madama. BOSCHI, RIFORME NON SI FERMANO PER 10 SENATORI "Le riforme non si fermano se 10 senatori la pensano diversamente" cosi' il ministro Maria Elena Boschi. "Credo sia serio portare avanti questa riforma. Un processo che - ha sostenuto il ministro - ha forza in se. Una forza che deriva dal consenso dei cittadini che ha dato il 41% al Pd", sottolinea. E ancora: "si va avanti abbiamo avuto un ampio modo per confrontarci. C'e' stato un dibattito approfondito che nasce dalle primarie e che e' stato portato avanti nella direzione, nella segreteria e nei gruppi". I 13 senatori autosospesi avranno la mani libere di non votare la riforma? "Credo che lo possano fare da punto di vista 'legale'. Ma credo che eventualmente cio' non sarebbe particolarmente corretto verso i cittadini che li hanno eletti con il Pd". "Nessuno ha chiesto loro di autosospendersi. Ora sta a loro decidere se far parte del processo di riforme o fare una scelta diversa". .
Corruzione: M5s a Orlando si acceleri, oggi incontro con ministro
Giovedì, 12 Giugno 2014
- Roma, giu. - Sulla lotta corruzione si acceleri enel giro di due settimane il parlamento dia una risposta. E' la richiesta che M5S avanza al guardasigilli, Andrea Orlando. Lo fa con una lettera a firma ddei due capigruppo di Senato e Camera, Maurizio Buccarella e Giuseppe Brescia. E oggi, secondo quanto si apprende, alle 14, e' previsto un incontro con il ministro della Giustizia. "Abbiamo ora la possibilita' di trasformare le parole in fatti con una controffensiva senza precedenti all'illegalita' - scrivono al ministro - noi siamo pronti a farlo, le nostre proposte sono gia' depositate e quindi chiediamo un confronto sui contenuti e, nel gioro di due settimane il parlamento deve dare una risposta di legalita' ai cittadini". Il timore e' che l'annunciato disegno di legge del governo che ha, di fatto, avuto come conseguenza lo slittamento dell'esame d'Aula di palazzo Madama dal 10 al 24 giugno del testo messo a punto in parlamento, allunghi ancora i tempi. Mentre sulla lotta alla corruzione ci sono gia' proposte valide. Non solo. Su questo importante fronte M5S, che ha gia' presentato un proprio pacchetto, ritiene condivisibili anche alcune proposte gia' depositate dai democratici che, dunque, potrebbe votare. "I Cittadini italiani hanno bisogno di sapere - si legge ancora nella lettera che prende lo spunto dai 'gravissimi' fatti di corruzione emersi in queste settimane - che i fondi pubblici non vadano a finire nelle tasche di ladri e faccendieri. Il Movimento Cinquestelle ha gia' depositato in parlamento un pacchetto anticorruzione sin da giugno 2013 ed e' anche riuscito ad ottenere un'accelerazione della discussione. Purtroppo, l'annuncio del disegno di legge del governo ha bloccato la discussione al senato e rischia di compromettere il raggiungimento immediato di un risultato ottenibile subito e non piu' rinviabile". Al ministro chiedono dunque un incontro. "Il Movimento Cinquestelle vuole portare all'attenzione del governo un pacchetto anticorruzione fatto di norme chiare, dure ed efficaci su cui e' fondamentale confrontarsi". Per M5S sono "imprescindibili il falso in bilancio, l'autoriciclaggio e il riciclaggio, l'inasprimento delle pene per i reati contro la P.A., la riforma della prescrizione, l'inasprimento delle pene per i reati finanziari e societari, il conflitto di interessi. "La lotta alla corruzione, che vuol dire lotta per l'onesta', la legalita', la trasparenza e' la migliore occasione per dimostralo. Occorre ridare al parlamento la possibilita' di affrontare velocemente l'emergenza. Noi ci siamo". .
Napolitano convoca il Consiglio supremo di Difesa il 18 giugno
Giovedì, 12 Giugno 2014
- Roma, 12 giu - Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha convocato il Consiglio supremo di difesa, al Palazzo del Quirinale, per mercoledi' 18 giugno 2014 alle 10,30. Lo rende noto un comunicato dell'ufficio stampa del Quirinale. L'ordine del giorno prevede: punto di situazione sui principali scenari di crisi, con particolare riferimento agli eventi dell'Ucraina e alla situazione nel bacino del Mediterraneo, nonche' alla partecipazione delle nostre Forze Armate alle missioni internazionali; iniziative della presidenza italiana Ue per la rivitalizzazione della Common Security and Defence Policy, anche in relazione alle emergenze in atto. Infine, presentazione ed esame delle linee guida per l'elaborazione del Libro bianco della difesa e delle modalita' per il suo completamento entro l'anno, con il coinvolgimento del Parlamento.
Madia ai sindacati: mobilita' si', ma mai pensato a 100 km
Giovedì, 12 Giugno 2014
- Roma, 12 giu. - Il ministro della riforma PaMarianna Madia non ha mai "immaginato e preso in considerazione" l'ipotesi di una mobilita' obbligatoria per i dipendenti pubblici nel raggio dei 100 km . Lo hanno riferito fonti sindacali presenti all'incontro da poco concluso a Palazzo Didoni. "Non ho mai immaginato di stravolgere la vita delle famiglie" avrebbe detto Madia sostenendo invece la necessita' della mobilita' delle funzioni per evitare gli esuberi. Il ministro ha sottolineato "l'organicita' del progetto di riforma " e ha invitato i sindacati a non "soffermarsi sul veicolo" cioe' ddl delega o provvedimenti normativi, ma sul progetto organico di trasformazione della Pa. Quindi ha assicurato che non sono previsti tagli lineari ne' esuberi, chiedendo di notare "la grande importante inversione di tendenza" di questo governo orientato ad un "profondo cambiamento". Infine in merito alla dirigenza Madia ha spiegato che l'intendimento e' di creare un "mercato con meccanismi di competizione." .