Redazione

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- Roma, 24 ago. - Inquadra la questione assicurando che "la nostra allerta e' massima" e che "noi, anche come centro della cristianita', siamo sempre stati un obiettivo dei filoni jihadisti". Angelino Alfano, intervistato dal Tg1, ricorda che "abbiamo anche una strategia di contrasto a livello europeo, a livello globale" e aggiunge che "quanto al nesso tra immigrazione e terrorismo, tecnicamente non si puo' creare questa simmetria ma chi - avverte - puo' escludere delle singole infiltrazioni? Ecco perche' la vigilanza deve essere alta, sia sui temi delle migrazioni sia del terrorismo". .
- Roma, 24 ago. - "L'Europa deve dirci con chiarezza se e' pronta a subentrare a Mare Nostrum". Angelino Alfano non gira intorno alla questione e, intervistato dal Tg1, torna a sottolineare che "noi abbiamo salvato migliaia di vite umane che volevano dirigersi verso l'Europa, non volevano stare in Italia e quindi l'Europa deve affrontare da Europa il tema della frontiera, che ci dica di si' o ci dica di no". "Se ci dira' di si', tutto bene, se no - avverte il ministro dell'Interno - l'Italia dovra' assumere delle decisioni e prendere delle responsabilita' perche' cosi' non si puo' andare avanti". "Sto e stiamo lavorando - anticipa Alfano - a progetti anche alternativi, che sottoporro' a governo e Consiglio dei ministri solo dopo che l'Europa ci avra' detto di no". Alfano rileva che Mare Nostrum e' scattata "il 18 ottobre scorso anno, dopo che piu' di 300 persone erano morte a Lampedusa" e che "era nata come un'operazione con un termine preciso" e aggiunge che "la mia idea e la mia proposta e' che Mare Nostrum non faccia il suo secondo compleanno". "Non possiamo accettare che l'Europa dica 'non abbiamo soldi'. E perche', noi li abbiamo?", scandisce. Si tratta di "un tema generale, da Europa e l'Europa se ne faccia carico. Se non se ne fa carico - torna a dire Alfano - properremo che l'Italia dismetta Mare Nostrum, mentre continuera' a farsi carico del soccorso in mare e di cio' che attiene al diritto internazionale e umanitario". .

Si' ad assegni familiari e detrazioni, ma l'ipotesi che il bonus di 80 euro possa essere esteso alle famiglie numerose, sembra un'ipotesi al momento poco percorribile. Kamsin E' quanto riferiscono fonti di governo commentando le notizie di stampa secondo cui l'esecutivo starebbe pensando di correggere il bonus utilizzando il cosiddetto quoziente familiare.

Se si dovesse decidere di intervenire con misure a favore della famiglia nella legge di Stabilita' sulla base delle risorse a disposizione, spiegano le stesse fonti, le ipotesi piu' accreditate sarebbero quelle di usare assegni familiari e detrazioni. A seconda delle disponibilita', si decidera' fino a che fascia di reddito e numero di figli intervenire. Piu' ardua (e piu' costosa) la possibilita' di estendere il bonus di 80 euro calibrandolo sul quoziente familiare, anche perche' la cifra necessaria per finanziare un'operazione del genere sarebbe decisamente piu' alta dei 200-300 milioni di euro ipotizzati. Le ipotesi comunque sono tutte sul tappeto e si iniziera' a vagliarle a partire dai primi di settembre, a cominciare dal reperimento delle risorse necessarie a coprire il bonus per il 2015. 

Riforma Pensioni, governo al lavoro sulla legge di stabilità

Pensioni Quota 96, possibile l'ennesimo slittamentoZedde

- Roma, 24 ago. - "O la questione immigrazione viene presa in mano dall'Europa o l'Italia dovra' adottare le proprie decisioni. #Italianonaspetta". Cosi' su Twitter il ministro dell'Interno Angelino Alfano, a poche ore dall'ennesima tragedia del mare. .
- Roma, 24 ago. - Di fronte a riforme che in Parlamento mirano a "ridurre la sovranita' popolare" il Movimento Cinque Stelle adotta un 'vademecum' per garantire la rappresentativita' degli eletti a Palazzo Madama e aprire i consigli comunali ai cittadini. A presentare le linee guida destinate ai futuri consiglieri comunali e' il senatore Vito Crimi che, in un lungo intervento ospitato dal blog di Grillo, spiega: "Il Partito Unico ha dimostrato di voler ridurre sempre di piu' la sovranita' popolare e l'uso degli strumenti di partecipazione popolare alla vita democratica (referendum e leggi di iniziativa popolare). La riforma costituzionale in discussione prevede un Senato nominato dai consiglieri regionali. La riforma delle province e delle citta' metropolitane ha previsto che i relativi consigli siano nominati dagli stessi consiglieri comunali gia' eletti nelle province". Il Movimento 5 Stelle, aggiunge Crimi, "si e' sempre opposto e continuera' a farlo agli organi istituzionali intermedi tra comuni e regioni, che siano essi eletti a suffragio universale o in modo indiretto, e ritiene che siano sempre i cittadini a dover eleggere i propri organi legislativi e amministrativi". Pertanto, "il M5S presentera' delle liste di candidati interamente composte da consiglieri del M5S e se qualcuno dei consiglieri eletti con altre forze politiche o liste civiche crede davvero nella democrazia e nella rappresentanza del popolo, potra' sottoscrivere le nostre liste al fine di permetterne la presentazione, senza che cio' porti nulla in cambio. Il M5S si prefiggera' nelle citta' metropolitane i seguenti scopi: aprire l'istituzione ai cittadini" cosi' da "poter conoscere tempestivamente le discussioni in atto, avere accesso agli atti e metterli a disposizione dei cittadini e delle forze civiche non collegate ai partiti. Garantire la democrazia ai cittadini e ai Comuni: nella fase di elaborazione dello statuto, attivarsi affinche' il consiglio e il sindaco metropolitani vengano eletti direttamente dai cittadini, garantendo una rappresentanza di tutte le aree territoriali e di tutte le forze politiche, e introdurre meccanismi di democrazia diretta e partecipativa, sia per i cittadini che per i Comuni interessati, evitando che la citta' metropolitana diventi il modo per imporre dall'alto le decisioni ai territori interessati. Difendere il territorio e il bene comune: negli argomenti di competenza della citta' metropolitana (rifiuti, acqua, trasporti, pianificazione territoriale), portare avanti il programma del Movimento per opporsi alla privatizzazione dei beni comuni e alla devastazione del territorio". Nella fase costituente del consiglio metropolitano, inoltre, "i consiglieri metropolitani eletti nelle liste del Movimento 5 Stelle si impegneranno a portare avanti le seguenti proposte: elezione diretta e rappresentativa del consiglio e del sindaco metropolitano. Il consiglio dovra' essere eletto in parte con un sistema che garantisca una rappresentanza di tutte le aree della citta' metropolitana (es. collegi uninominali maggioritari) e in parte con un sistema di riequilibrio che garantisca la presenza anche delle forze politiche minori (es. proporzionale). Questo dovra' avvenire indipendentemente dalla frammentazione del comune capoluogo; a tale scopo il M5S si rende disponibile a portare avanti le relative proposte in Parlamento se necessario. Introduzione nello statuto metropolitano di strumenti di democrazia diretta e partecipativa. Si proporra' di inserire nello statuto sia il referendum deliberativo senza quorum, attivabile sia su proposta dei cittadini che su proposta di un certo numero di Comuni indipendentemente dalla loro dimensione, che la proposta di delibera di iniziativa popolare o comunale". A garanzia dell'autonomia dei Comuni rispetto alle decisioni metropolitane, "si proporra' di inserire nello statuto un meccanismo di convalida delle delibere metropolitane che riguardino una specifica area della citta' metropolitana, prevedendo per una maggioranza qualificata dei Comuni interessati la possibilita' di bloccarle". .
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