Rossini V

Rossini V

Franco Rossini, già avvocato ed esperto in diritto del lavoro e della previdenza collabora dal 2013 con PensioniOggi.it. 

Sono una esodata delle Poste Italiane, che ha aderito consensualmente ad un accordo per essere accompagnata alla pensione.
I miei dati sono i seguenti:
nata il 25/04/1953, firmato in Confindustria, alla presenza del rappresentante delle Poste e del sindacato il 15/11/2011, risoluzione del rapporto di lavoro il 31/12/2011. Accesso al diritto di pensione di vecchiaia il 25/04/2013. Primo assegno di pensione il 01/08/2014 (60 anni + 1anno di finestra mobile + 3 mesi di speranza di vita). Se non ho capito male, io sarei fuori dalle vecchie regole pensionistiche per il solo fatto che, pur maturando il diritto di pensione di vecchiaia il 25/04/2013, per effetto della finestra mobile e della speranza di vita, scavalcherei i due anni dall'entrata in vigore della riforma (e questo non mi fa dormire la notte!!), e quind ne rimarrei fuori. Poi, però, leggendo attentamente l'articolo del Dr. Franco Rossini, sembrerebbe che, con un decreto ministeriale, se le Poste versassero dei contributi aggiuntivi, mettendo in atto la"clausola di salvaguardia", poteri rientrare con le vecchie regole pensionistiche. Ho capito male? In attesa di una risposta, permettetemi sinceramente di ringraziare colui che mi risponderà.

Salve, sono Giovanni, sono nato il 20/06/1954, mi ritrovo a 57 e mezzo di età con 35 anni e mezzo di contributi senza considerare circa 8 mesi di disoccupazione, attualmente disoccupato da 2 mesi senza alcuna prospettiva di trovare lavoro. Con gli attuali requisiti posso andare in pensione anche se con penalizzazione? Cordialmente Giovanni

 

Purtroppo non è possibile accedere ai trattamenti pensionistici con tali requisiti. Dal 1° Gennaio 2012 sono necessari per i lavoratori uomini 66 anni di età anagrafica per i trattamenti di vecchiaia oppure, indipendentemente dall'età anagrafica, un maturato contributivo minimo di 42 anni e 1 mese per il pensionamento anticipato. Da Gennaio 2013 tali requisiti si innalzeranno progressivamente.

Pur nella gravità della situazione consiglio di vedere se nell'arco della propria vita ci siano periodi di contribuzione figurativa che possano essere riscattati al fine di aumentare il maturato contributivo.

 

Gentile Dottore, sono una lavoratrice con 57 anni e 30 anni di contributi, non potendo usufruire della legge di "transizione" prevista dal Ministro Fornero di 57 anni anagrafici e 35 di contributi e dal momento che ho richiesto nel 2011 la contribuzione volontaria, posso andare in pensione a 60 anni mantenendo il calcolo misto? Senza cioè subire la penalizzazione prevista? La ringrazio e saluto cordialmente. Anna

Sono nata il 04.03.1956, sono stata assunta da Poste Italiane il 07.05.1979 e ho riscattato 2 anni e 5 mesi di lavori eseguiti prima di entrare in azienda. Quale sarà il tempo di attesa per la pensione? Ringrazio di cuore e saluto con stima Angela

Considerando il "riscatto", la prima finestra utile per l'uscita dal lavoro si dovrebbe aprire al raggiungimento di 42 anni e 2 mesi di contribuzione, dunque intorno a Marzo-Aprile 2019. Nessuna penalizzazione in vista in quanto per tale data avrà superato i 62 anni di età anagrafica.

Un cordiale saluto

Dipendente di poste italiane con cessazione per esodo il 31/07/2011 con 39 anni 8 mesi e 15 giorni, domanda di autorizzazione volontaria per coprire mesi 4 al raggiungimento dei 40 anni a novembre 2011, Accolta la cotribuzione volontaria da parte dell'INPS inviandomi c/c MAV dopo aver pagato mi accorgo che l'INPS mi fa pagare per 5 mesi e non 4 ( cioè fino a Dicembre 2011 ) adesso non so se il mese che ho pagato in più incide sulla data all'uscita della pensione, e quando andro in pensione con la finestra mobile nel ringraziarvi franco

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