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Riforma Pensioni, la delusione dello Sblocca Italia
Il Dl Sblocca Italia, pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale, non contiene novità per il settore previdenziale. Il provvedimento rifinanzia la Cassa Integrazione in Deroga per 728 milioni di euro.
Kamsin Alla fine i due decreti legge approvati lo scorso 29 Agosto dal Cdm sono arrivati in Gazzetta Ufficiale. Si tratta del Decreto legge 133/2014 (cd. Sblocca Italia) e dal provvedimento in materia di giustizia civile, il decreto legge 132/2014, provvedimenti che dopo ben 15 giorni di limature hanno ricevuto il via libera da parte del Quirinale.
In entrambi i provvedimenti non ci sono novità per chi attendeva (o sperava) in una revisione dell'età pensionabile o nell'introduzione di nuove deroghe ai requisiti di pensionamento previsti dalla Riforma Fornero. Nei 45 articoli di legge che compongono lo Sblocca Italia non c'è alcun intervento di modifica delle regole previdenziali. A bocca asciutta sono rimasti in particolare i 4 mila tra docenti e personale Ata della scuola che attendevano, dopo un tira e molla che dura da oltre un anno, la possibilità di accedere alla pensione in deroga alla disciplina vigente.
L'articolo 40 del provvedimento contiene tuttavia una importante novità per quanto riguarda la Cig in deroga: il Fondo Sociale per la formazione e l'occupazione viene infatti integrato con 728 milioni di euro per garantire, nel 2014, l'erogazione dei finanziamenti connessi alla cassa integrazione in deroga. Per reperire tali fondi il governo è stato costretto a tagliare altri stanziamenti. È stato, per esempio, completamente azzerato il «bonus Letta» per finanziare le assunzioni a tempo Indeterminato di giovani tra i 18 e i 29 anni.
Quasi 300 milioni di euro, poi, saranno presi dal contributo integrativo dello 0,30 per cento che viene versato all'Inps e il cui scopo, almeno fino ad oggi, era quello di finanziare un fondo rotativo per facilitare l'accesso al Fondo sociale europeo e al Fondo regionale europeo.
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Renzi alla Fiera del Levante, protestano manifestanti 'anti Tap'
- Bari, 13 set. - Il presidente del consiglio, Matteo Renzi, e' alla Fiera del Levante di Bari per l'inaugurazione delle 78esima edizione. Il premier e' stato 'accolto' da un gruppo di manifestanti che protestano contro il gasdotto Tap. In sala ci sono anche una quarantina di sindaci che consegneranno a Renzi le delibere approvate dai loro comuni contro la realizzazione del progetto.
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In precedenza il premier era stato a Peschici per "portare la testimonianza della vicinanza del governo" alle popolazioni alluvionate e a Taranto dove aveva parlato in prefettura dicendo che "l'Ilva e' una questione nazionale e noi vogliamo che si puo' fare impresa rispettando la salute".
Crisi: Renzi, banche tornino a finanziare l'economia reale
Renzi: Europa non e' solo spread Banche finanzino economia reale
- Bari, 13 set. - Il presidente del consiglio, Matteo Renzi inaugura la 78esima edizione della Fiera del Levante di Bari. Il premier e' stato 'accolto' da un gruppo di manifestanti che protestano contro il gasdotto Tap. In sala ci sono anche una quarantina di sindaci che consegneranno a Renzi le delibere approvate dai loro comuni contro la realizzazione del progetto. In precedenza il premier era stato a Peschici per "portare la testimonianza della vicinanza del governo" alle popolazioni alluvionate e a Taranto dove aveva parlato in prefettura dicendo che "l'Ilva e' una questione nazionale e noi vogliamo che si puo' fare impresa rispettando la salute". "Dopo anni di ubriacature tecnocratica e' arrivato il momento per la politica di tornare a fare il proprio mestiere, che non e' un brutto mestiere". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, all'inaugurazione della 78esima edizione della Fiera del Levante.
Viaggio di Renzi in Puglia, a Peschici e Taranto
Il premier ha ricordato le parole di Giorgio La Pira: "Fare politica - ha affermato - e' la piu' alta forma di servizio". Per Renzi "fare politica non e' la cosa obbrobriosa che ci hanno raccontato. Significa avere sconfitte, fare conti con le emozioni negative, ma anche portare energia nella vita di tutti i giorni". Parlando dell'Europa, di cui l'Italia e' presidente di turno per sei mesi, Renzi ha detto che "o l'Europa torna a fare l'Europa, e non e' piu' solo spread e indicatori economici o non abbiamo piu' futuro".
"Noi stiamo nel patto del 3%", ma in Europa si deve ricordare che oltre alla stabilita' serve anche la crescita", ha poi detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, aprendo la 78esima edizione della Fiera del Levante. "La nostra battaglia in Ue - ha aggiunto - e' per impostare in modo diverso la politica economica del continente".
Quindi ha lanciato un appello: "Le banche abbiano la forza e la lungimiranza di tornare a finanziare l'economia reale", ha detto il premier Renzi. "La Bce ha deciso di mettere in circolo 200 mld euro. Parlo alle imprese, agli artigiani: servono progetti seri. E' necessario anche - ha aggiunto - che le nostre banche, che hanno affrontato bene gli stress test, abbiano la forza e la lungimiranza di tornare a finanziare l'economia reale".