Sergey
Mi occupo di diritto della previdenza e del lavoro. Mi sono laureato nel 1976 in Giurisprudenza alla Cattolica. Dal 1985 lavoro all'Inps.
Pensioni, Poletti: pronti ad una manutenzione sulla Riforma Fornero
Venerdì, 01 Agosto 2014Dobbiamo rendere più flessibile la possibilità di pensionamento, trovando gli strumenti adatti e coerenti alle diverse situazioni. Kamsin Un conto è parlare di esodati, ovvero di persone rimaste in mezzo ad un guado in seguito al varo della riforma, un conto è parlare di situazioni socialmente problematiche come quelle ad esempio di chi ha perso il lavoro in età avanzata ma non tanto da poter accedere alla pensione. E' quanto ha dichiarato il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti in una intervista raccolta oggi dal Messaggero. Il Ministro conferma che i tecnici del ministero di Via Veneto sono al lavoro per individuare, già a Settembre, una soluzione strutturale per flessibilizzare il pensionamento, una riforma che potrebbe essere già contenuta nella legge di stabilità per il 2015.
L'idea per ora è quella di utilizzare non uno strumento unico per tutti, ma diversi strumenti, di modo che ognuno possa utilizzare quello più adatto alla propria situazione.
Ministro, deroga dopo deroga, salvaguardia dopo salvaguardia, si sta smontando la legge Fornero sulle pensioni. Dato ormai per assodato che quella riforma è fatta da meriti ma anche di "buchi neri", non sarebbe meglio affrontare il tutto con una soluzione strutturale uguale per tutti?
«Ci stiamo lavorando, consapevoli che si tratta di interventi onerosi dal punto di vista economico e finanziario. Dobbiamo rendere più flessibile la possibilità di pensionamento, trovando gli strumenti adatti e coerenti alle diverse situazioni. Un conto è parlare di esodati, ovvero di persone rimaste in mezzo ad un guado in seguito al varo della riforma, un conto è parlare di situazioni socialmente problematiche come quelle ad esempio di chi ha perso il lavoro in età avanzata ma non tanto da poter accedere alla pensione. Per questo abbiamo individuato strumenti differenziati».
A proposito di sessantenni rimasti disoccupati: lei in una precedente intervista al nostro giornale accennò a un «ponte» verso la pensione. È una ipotesi ancora in campo? E come funzionerà? «Stiamo lavorando, stiamo facendo le simulazioni necessarie. Poiché si tratta di interventi che hanno un tasso di onerosità, credo che l'unico modo serio per affrontare la questione sia quella di inquadrarli nella discussione della legge di Stabilità».
Quando arriveranno le nuove risorse per la cig in deroga? Sindacati e Regioni stimano un bacino di cento centocinquantamila persone "a secco" da mesi. La questione però viene continuamente rinviata. «Abbiamo deliberato e spostato 400 più 400, quindi 800 milioni di euro che erano stati stanziati sul 2014 per pagare i residui di cassa del 2013. Naturalmente se una parte di queste risorse non sarà impegnata nel 2013, potrà esserlo nel 2014. Essendo rimasti a copertura della cig in deroga del 2014 solo 600 milioni di euro, contemporaneamente ci siamo impegnati a trovare nuove fonti di copertura. Cosa che è avvenuta di concerto con il ministero dell'Economia.
Di quanto si tratta? «Di ulteriori 600 milioni di euro. Per avere piena disponibilità di queste risorse abbiamo bisogno di una norma: non è stato possibile farlo nel Consiglio dei ministri di oggi (ieri, ndr), presumo sarà nel prossimo. Sostanzialmente il problema è risolto. Contemporaneamente sarà approvato un decreto interministeriale per mandare in pagamento subito 400 milioni di questi 600».
Utilizzerete anche le risorse non spese del cosiddetto bonus giovani? «Può essere che una quota arrivi anche da questo capitolo». Crede che queste somme riusciranno a coprire l'intero 2014? «Si. A conti fatti abbiamo messo 200 milioni di più della dotazione di partenza. Inoltre è pronto, e sarà varato insieme agli altri due provvedimenti, il decreto con i nuovi criteri sulla cig in deroga». Si tratta di criteri più restrittivi, giusto? Ci saranno novità rispetto alla bozza messa a punto a fine giugno e sulla quale Regioni e sindacati erano in disaccordo? «Rispetto a quella bozza ci sono delle modifiche. Ma non mi chieda quali. Non posso anticipare nulla».
Zedde
Riforma Pensioni, stop alle penalizzazioni sino al 2017
Giovedì, 31 Luglio 2014La Camera si accinge a confermare in prima lettura lo stop definitivo alle decurtazioni per i lavoratori che accedono alla pensione anticipata prima del compimento dei 62 anni di età. Almeno sino al 2017. Kamsin La misura, anticipata in esclusiva da Pensioni Oggi la scorsa settimana, non è stata infatti modificata nel corso dell'esame in Aula. Pertanto i lavoratori che maturano i requisiti per la pensione anticipata entro il 31.12.2017 potranno andare in pensione senza penalizzazione anche se hanno un periodo di contribuzione figurativa, volontaria o da riscatto sul proprio conto assicurativo.
La modifica infatti interviene sull'articolo 6, comma 2-quater del Dl 216/2011 convertito con legge 14/2012 e sana un conto aperto da due anni e mezzo nei confronti dei "lavoratori precoci" cioè coloro che hanno raggiunto la massima anzianità contributiva prima di aver perfezionato i 62 anni. Il predetto articolo, peraltro oggetto di due interventi estensivi già nel corso del 2013, costringe oggi gli interessati ad una approfondita ed assurda indagine sulla propria carriera contributiva posto che solo i contributi derivanti da prestazione effettiva di lavoro e da alcuni limitati periodi di contribuzione figurativa (ad esempio malattia, cigo, servizio militare) sono utili a sterilizzare la penalizzazione.
Con la modifica si precisa invece che tutti coloro che hanno raggiunto un diritto a pensione con l'anticipata entro il 31.12.2017 - cioè 42 anni e 6 mesi di contributi (42 anni e 10 mesi dal 2016) per gli uomini e 41 anni e 6 mesi (41 anni e 10 mesi dal 2016) per le donne - potranno accedere alla pensione senza penalità indipendentemente dalla tipologia di contributi che sono stati accreditati sul proprio conto assicurativo. Dunque via libera anche a chi ha - ad esempio - le maggiorazioni figurative da amianto, contributi derivanti da disoccupazione, mobilità, cassa integrazione straordinaria, ma anche contribuzione da riscatto e periodi di integrazione contributiva coperti con i volontari.
Resta tuttavia il vincolo temporale: cioè i requisiti contributivi devono essere perfezionati entro il 2017 per salvarsi dalla penalizzazione. Mentre se sono perfezionati successivamente a tale data la penalizzazione (cioè un taglio dell'1-2% sulla quota retributiva dell'assegno per ogni anno di anticipo rispetto ai 62 anni) trova il suo regime ordinario: ossia scatterà qualora il lavoratore non abbia compiuto i 62 anni, per l'appunto.
Interessati dalla novità anche i lavoratori che sono usciti in questi anni con l'assegno decurtato. Infatti l'Inps sarà probabilmente chiamata a ricalcolare gli assegni colpiti dalla decurtazione a far data dal periodo successivo alla conversione in legge dell'attuale misura.
Zedde
Esodati, Inps pronto a processare le domande della quinta salvaguardia
Mercoledì, 30 Luglio 2014Il programma Unicarpe per la gestione delle domande di accesso alla quinta salvaguardia è stato aggiornato in modo da consentire la certificazione delle istanze di accesso dei potenziali lavoratori beneficiari. Kamsin E' quanto ha comunicato l'istituto di previdenza pubblica con il messaggio Inps 6326/2014. Con il messaggio, l'istituto ricorda alle sedi territoriali che sarà quindi possibile iniziare a processare le posizioni dei soggetti che hanno presentato, a seconda della categoria di appartenenza, istanza di ammissione alla salvaguardia alle DTL o all’Istituto. Il sistema UNICARPE sarà in grado di verificare il diritto a pensione in applicazione della salvaguardia, in funzione sia dei requisiti anagrafico/contributivo previsti per l’accesso alla pensione in salvaguardia, sia delle ulteriori condizioni previste per ciascuna tipologia di lavoratore.
La decorrenza della pensione in salvaguardia, ricorda l'istituto, non può comunque, essere successiva al 6 gennaio 2015 per tutte le tipologie di lavoratori interessate secondo quanto stabilito dalla legge 147/2013. Completata la procedura di verifica della propria posizione previdenziale ai lavoratori interessati saranno inviate a livello centrale le Comunicazioni che possono essere di due tipi: a) lettera di certificazione della salvaguardia con l’indicazione della decorrenza; b) lettera di reiezione con l’indicazione del motivo dell’esclusione.
Le procedure di verifica, secondo quanto apprende Pensioni Oggi, entreranno tuttavia nel vivo non prima del mese di Settembre in quanto ancora oggi, risultano ancora in giacenza diverse istanze di accesso presentate presso le DTL.
Zedde
Pensioni, la Riforma Fornero all'esame della Consulta
Mercoledì, 30 Luglio 2014La Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della Liguria ha sollevato la questione di legittimità costituzionale di una disposizione della riforma Fornero che stabilisce il blocco della perequazione automatica (per gli anni 2012 e 2013) delle pensioni di importo superiore a tre volte il minimo Inps. Kamsin Il giudice unico, Pietro Maltese ha così sospeso il giudizio e rimesso tutti gli atti alla Corte Costituzionale. A fare ricorso una pensionata ligure che chiedeva all'Inps un adeguamento della pensione per gli anni 2012 e 2013.
La stessa ricorrente aveva posto alla Sezione la questione di legittimità costituzionale della legge, che impone il blocco della perequazione automatica per le pensioni più alte. La Sezione della Corte dei Conti ha ritenuto che tale disposizione «mina il sistema di adeguamento di tali trattamenti pensionistici sganciandoli, per un tempo considerevole, dalle variazioni derivanti dal costo della vita».
Zedde
Riforma Pensioni, si tratta alla Camera per nuove modifiche al testo
Martedì, 29 Luglio 2014Alla Camera si ragiona se alzare la soglia d'età sotto cui il pensionamento d'ufficio per professori universitari e medici non può scattare. È in corso una riflessione per portarla dai 65 ai 68 anni. Kamsin E' quanto si apprende da fonti vicine all'esecutivo riprese in una nota diffusa oggi dall'Ansa. La modifica al dl Pa dovrebbe essere presentata a breve, rivedendo quanto previsto venerdì, con il tetto fissato a 65. Dovrebbe anche spuntare una distinzione nella categoria dei medici e un diverso trattamento per i ricercatori.
Per tutto il resto dei dipendenti pubblici il limite restano i 62 anni, rimangono inoltre esclusi dalla misura i magistrati, per loro il limite è quindi fermo ai 70 anni. Un altro emendamento dovrebbe autorizzare, nelle scuole dove le graduatorie sono esaurite, a sostituire, visto lo stop al trattenimento in servizio, i presidi con i vice-presidi (che diventano presidi vicari) e che verrebbero esonerati dall'attività didattica e rimpiazzati da supplenti. In questo modo si eviterebbe la reggenza, istituto attraverso cui un presidente era posto alla guida di più scuole. Altre novità potrebbero interessare gli avvocati di enti pubblici.
Il testo della legge di conversione al decreto legge 90/2014 è attualmente all'esame della Camera dove si attendono in particolare i pareri della Commissione Bilancio sugli emendamenti approvati in commissione Affari costituzionali venerdì scorso. In particolare si attende il via libera alle innovazioni piu' "critiche" come quelle in favore dei quota 96 della scuola e quello che mette la parola fine alle penalizzazioni per coloro che accedono alla pensione anticipata sino al 2017 anche prima di aver raggiunto i fatidici 62 anni (vedi i dettagli). La commissione Bilancio, infatti, nel parere sul provvedimento che presenterà in assemblea, dovrebbe vincolare il via libera ad alcune modifiche sulle norme in questione.
Zedde

