Sergey

Sergey

Mi occupo di diritto della previdenza e del lavoro. Mi sono laureato nel 1976 in Giurisprudenza alla Cattolica. Dal 1985 lavoro all'Inps.

In attesa dell’ entrata in vigore dell’ aggiornamento dei nuovi criteri da applicare per gli ammortizzatori sociali in deroga per l’ anno 2014, l’Inps con messaggio n. 5787/2014 riprende un comunicato del Ministero del lavoro che ha invitato Regioni e Province autonome a concedere per l’ anno 2014 GIG in deroga per periodi non superiori ad otto mesi. Kamsin Com'è noto la CIG in deroga è un ammortizzatore sociale destinato a lavoratori ed imprese esclusi dalla tutela delle norme anticrisi. E’ un intervento di integrazione salariale a sostegno di imprese o lavoratori non destinatari della Cassa Integrazione guadagni (Circolare Inps 75/2009).

Il Ministero del lavoro aveva già preso in considerazione l’ argomento in una nota dello scorso dicembre con cui si invitavano Regioni e Province autonome a non concedere CIG in deroga per oltre 6 mesi. Ora il ministero è tuttavia tornato sulla vicenda indicando che gli enti territoriali non dovranno concedere la cig in deroga oltre 8 mesi e l'indennità di mobilità non dovrà superare complessivamente i 41 mesi (44 nel Mezzogiorno).

Per la mobilità i limiti riguardano i lavoratori che alla data del trattamento hanno beneficiato della mobilità per più o meno di 3 anni e sono i seguenti: a) lavoratori che hanno beneficiato di mobilità in deroga per almeno tre anni, anche non continuativi: cinque mesi non prorogabili estensibili ad otto mesi per i lavoratori residenti nell’ area del Mezzogiorno ( Dpr. N. 218/78); b) lavoratori che hanno beneficiato di mobilità in deroga per meno di tre anni: il trattamento concesso per l’ anno 2014 è per un massimo di sette mesi (non prorogabili) più ulteriori tre mesi per i lavoratori del Mezzogiorno. Per tali lavoratori il limite complessivo non può comunque superare il limite massimo di tre anni e cinque mesi (piu' gli ulteriori 3 mesi per i lavoratori nel Mezzogiorno).

Damiano: all'appello manca un miliardo di euro - "È preoccupante la situazione della cassa integrazione in deroga: manca all’appello, secondo il ministro Poletti, un miliardo di euro per il 2014 e c’è un contenzioso aperto con le Regioni sulla durata dell’ammortizzatore che il Governo vorrebbe limitare ad un massimo di otto mesi" ha annunciato l'Ex ministro del Lavoro Cesare Damiano. "Questo significherebbe che da settembre decine di migliaia di lavoratori non avrebbero più alcuna protezione e si aggiungerebbero alla già folta schiera dei disoccupati. Riformare la cassa integrazione in deroga è giusto, ma va fatto con la gradualità che ci suggerisce il buon senso".

Zedde

Nel caso in cui un lavoratore pubblico, dopo l'iscrizione sia passato ad altro corso di laurea ottenendo nella nuova facoltà, per effetto del riconoscimento degli studi già compiuti, l'iscrizione a un anno di corso diverso dal primo, gli anni da ammettere a riscatto saranno rappresentati da quelli di corso della nuova facoltà, presso la quale è stato conseguito il titolo, nonché degli anni di corso della facoltà di provenienza, individuati questi ultimi, secondo la scelta degli interessati. Kamsin Tale riconoscimento non viene effettuato di norma con riferimento a specifici anni di corso della facoltà di provenienza, bensì agli studi considerati nel loro complesso. E' quanto ha precisato il messaggio inps 5811/2014 pubblicato in risposta ad alcuni quesiti pervenuti dalle sedi territoriali in merito all’individuazione degli anni da ammettere a riscatto nel caso in cui il corso di laurea si sia protratto nel tempo con iscrizione a due o più facoltà universitarie.

L'Inps chiarisce che la disciplina applicabile ai dipendenti pubblici è la stessa di quella prevista per il settore privato e che pertanto il numero complessivo degli anni da ammettere a riscatto è quello corrispondente alla durata legale del corso che ha dato luogo al conferimento della laurea, con esclusione, in ogni caso, degli anni fuori corso.

Per chiarire quanto detto, la provvedimento riporta un caso concreto. Un soggetto risulta iscritto nell'anno accademico 1968-1969 al corso di laurea in scienze politiche e nell'anno accademico 1972-1973 (senza conseguire il diploma di laurea) chiede e ottiene il trasferimento alla facoltà di lettere (della durata legale di anni quattro) dove viene iscritto direttamente al
terzo anno, conseguendo la laurea nell'anno 1976. Nel caso ipotizzato, potranno essere ammessi al riscatto complessivi anni quattro, di cui due del corso di laurea in lettere (anni accademici 1972-73, e 1973-74, corrispondenti al terzo e quarto anno, esclusi il 1974-1975 e 1975-76 fuori corso) e gli altri due da individuarsi, a scelta dell'interessato, tra quattro anni del precedente corso di laurea in scienze politiche. La scelta dell'interessato deve riguardare gli anni in corso del precedente periodo legale di laurea.

Zedde

Se potessi avere 1000 lire al mese  non è più di moda. Oggi si dovrebbe aspirare a “ se potessi lavorare a Montecitorio”, non come uno dei 630 Deputati eletti dalle ultime elezioni nazionali, ma come dipendente dell’ Ente:  la Camera dei Deputati. Kamsin

Per chi ne è venuto a conoscenza – per ora pochi – Montecitorio rappresenta l’ Eden dei privilegi, in cui è presente la più alta concentrazione di superstipendi in Italia. Oltre 100 persone percepiscono una retribuzione superiore a quella de Capo dello Stato. Come è possibile? La legge Renzi sulle retribuzioni massime dei dirigenti dello Stato (non superiore a 230/240.000 euro) non è valida per il personale delle due Camere. Sic!

Marina Sereni, attuale Vice Presidente della Camera con delega al Personale, sarà impegnata a contrattare con un’ imponente massa di sindacati che tutelano i dipendenti del settore per riportare le super retribuzioni in un alveo di maggiore normalità. Ma naturalmente se verranno modificati gli stipendi degli apicali, dovranno anche essere ridotti i salari dell’ intera piramide. Nelle prossime settimane assisteremo al miracolo della sforbiciata, calcolata sul 40%, degli stipendi dei dipendenti che lavorano nei due rami del  Parlamento (anche perché l’ intervento sarà esteso al Senato). Sicuramente ne riparleremo.

Zedde

Che la coperta fosse troppo corta lo sapevano in molti. La staffetta generazionale appare indispensabile in quanto, tra le altre cose, rappresenta una iniezione di fiducia per l'Italia. I freni tuttavia sono molti se si dà uno sguardo ai conti dello Stato. Kamsin La decisione di aprire ai giovani sembra che venga data dal naturale stato delle cose. Volente o nolente lo Stato dovrà fronteggiare un esodo di 250.000 uscite dei propri dipendenti entro i prossimi 3 – 4 anni per raggiunti limiti di età.

Ma ci sarà un turnover? Cosa accadrà ai conti Inps che da poco ha inglobato l’ Inpdap (Istituto Nazionale di Previdenza e assistenza per i Dipendenti  Pubblici)?  E’ stato appena sanato l’ indebitamento dell’ istituto per il pagamento delle pensioni. Ma nel settore esiste uno squilibrio strutturale: le uscite sono superiori alle entrate. Negli ultimi due anni le entrate da contributi sono scese del  7,9% , nel 2012 sono passate  da 57,7 miliardi di euro a 53,1 miliardi. Per il 2014 le spese per prestazioni supereranno le entrate di  11,6 miliardi, disavanzo destinato a crescere nei prossimi anni per fronteggiare l’ ondata di uscite prevista.

Onda che viene ancor più potenziata dalle nuove norme che impongono l’ uscita dalla Pa allorchè si raggiungono i requisiti per ottenere la pensione di vecchiaia (66 anni e tre mesi) e che producono nuovi costi. Probabilmente per perequare la situazione di bilancio dell’ Ente il rapporto fra cessazioni e nuove entrate slitterà nel tempo.

Zedde

Il Decreto legislativo sul riordino della tassazione su tabacchi ed e-cig, che dovrebbe andare in Cdm il 10 luglio, prevede un incremento delle accise sui tabacchi che si aggirerebbe sui 20 centesimi per le fasce alte e 10 per le fasce basse. Più soft l'intervento sulle e-cig, che dovrebbero avere uno 'sconto'. Kamsin Se confermato il previsto rincaro del prezzo delle sigarette sarà l'ennesimo intervento in materia del Governo certamente non per tutelare la salute pubblica, scoraggiando  l’ uso del tabacco. L'obiettivo è quello di tentare di recuperare parte del gettito per le casse dello stato del settore che nel 2013, complice la crisi, si è affievolito.

Non si tratta di un rincaro generico, ma pesato in modo da influire in vario modo tra gli attori del settore. Il rincaro infatti avviene mediante l’ aumento delle accise che sono composte da 2 componenti: una parte fissa ed una parte variabile. La parte fissa varierà dal 7 al 10% e la parte variabile, si incrementerà dal 58,5 al 58,6%: per i fumatori rincaro di 20 centesimi per il tipo Rothmans e 10 centesimi per il tipo Marlboro.

Da quanto previsto i rincari incidono maggiormente sui prodotti di fascia bassa che sarebbero stati “graziati” dalla riduzione dell’ incremento che inizialmente doveva essere di 40 centesimi sulla parte fissa. I produttori di fascia alta sono stati compensati da uno sconto del 60% su un nuovo prodotto in competizione con la sigaretta elettronica. Quest’ultima è molto penalizzata in quanto, anche se la bozza del decreto prevede una riduzione dell’ accisa del 40% rispetto alle sigarette, potrà essere soggetta ad una tassa che raddoppierebbe l’ attuale costo di ricarica.

Zedde

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