Redazione

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- Roma, 25 giu. - A sorpresa il Premier, Matteo Renzi, partecipa al vertice tra Pd e M5S per discutere sulla legge elettorale. Esprime subito il suo apprezzamento il presidente del Consiglio all'incontro con i pentastellati: "Siamo molto felici di poterci confrontare, perche' le regole si scrivono insieme".

Il primo a prendere la parola sulle questioni in oggetto dell'incontro e' stato il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, che ha presentato la legge depositata da M5S alla Camera e che e' stata sottoposta al vaglio della rete. Di Maio ha sottolineato: siamo a questo incontro "con spirito di responsabilita'. Sentiamo una grande responsabilita' e vogliamo che questa legge elettorale possa entrare nell'ordinamento del paese ma sappiamo di non poterlo fare da soli".

Per questo "chiediamo un confronto alla prima forza di maggioranza". "Non e' una proposta a scatola chiusa". Continua Di Maio. "Crediamo abbia tanti valori" anche perche' sottoposta al vaglio dei cittadini, ha aggiunto. "Non abbiamo intenzione di andare avanti all'infinito, pensiamo sia una legge molto valida e pensiamo si debba fare" in tempi brevi, ha detto ancora.

"Abbiamo perso sei mesi". Lo dice Matteo Renzi, ricordando ai rappresentanti del Movimento 5 stelle, l'incontro avuto con Beppe Grillo. "Se c'e' modo di confrontarci sulla legge elettorale, ne saremo felici. Se ricordate - sottolinea il premier durante l'incontro con i rappresentanti del M5s sulla legge elettorale - questo e' stato per noi un proposito fin dal primo giorno. Il 15 dicembre a Milano abbiamo lanciato la proposta con l'hashtag 'sorpresina'. La reazione di allora fu un altro hashtag, con cui Beppe Grillo liquido' la nostra proposta. Era un hashtag che non vi dico, perche' l'orario non lo consente.

Se ora, dopo aver perso sei mesi, ci si puo' confrontare, siamo molto felici", conclude Renzi. "Siete disponibili a prendere in considerazione l'ipotesi di introdurre un elemento di ballottaggio nella legge elettorale?". Questa la prima domanda rivolta da Matteo Renzi, durante l'incontro Pd-M5S sulla legge elettorale, dopo aver sottolineato che la legge proposta dai grillini non garantisce la governabilita'.

"Vi abbiamo preso sul serio e abbiamo studiato la legge, abbiamo fatto una simulazione sui risultati delle europee e con il vostro sistema nemmeno un partito che ha preso il 40% come il Pd ora avrebbe la garanzia di governare". "Il nostro obiettivo e' assicurare la governabilita'". Matteo Renzi nell'incontro indica i paletti dell'esecutivo. "Vogliamo la certezza della governabilita'", dice il premier. Per Renzi il modello del Movimento 5 stelle, "il democratellum", e' "gravemente deficitario sotto il profilo della governabilita'".

"Noi pensiamo che la sera delle elezioni si debba sapere chi ha vinto e eventualmente siamo pronti a introdurre il ballottaggio, cioe' il secondo turno", osserva Renzi. "Noi non abbimo paura delle preferenze". "Siamo pronti a ragionare di preferenze ma se c'e' la certezza della governabilita", ha detto ancora. "Non pensate che abbiamo paura perche' quando si va a prendere i voti siamo tutti bravi a prenderli", ha detto ancora il segretario del Pd seduto al fianco di Alessandra Moretti, fra le piu' votate del Pd alle europee. "Io sono davvero interessato a trovare un punto di intesa e a non fare polemiche tra di noi".

"A mio giudizio il vostro sistema ha il rischio di essere oggetto di voto di scambio come le preferenze. Ma voi, oltre a questo, date al partito politico la possibilita' di allearsi con chi vuole il giorno dopo. Mentre il nostro sistema costringe a dire prima con chi ci si allea, con il vostro sistema si attribuisce al gruppo il potere di decidere gli alleati".

Cosi' Matteo Renzi sottolinea il secondo difetto che a suo avviso ha la proposta del M5s. "Vi chiediamo di introdurre un meccanismo 'mai piu' inciuci e mai piu' larghe intese': se ci dobbiamo mettere insieme lo diciamo prima, mentre con il Toninellum ci possiamo mettere insieme dopo". Questa la seconda richiesta, che e' anche un rilievo, di Matteo Renzi ai 5 Stelle sulla legge elettorale. "Chiediamo se, per rispetto ai ciittadini" il Movimento 5 stelle e' d'accordo nel dire "mai piu' inciuci ne' grandi intese", ha affermato Matteo Renzi.

Sulla governabilita' risponde Di Maio: "La governabilita' e' un valore, ma deve essere meritata". Poi continua il premier con la seconda domanda ai pentastellati: "Siamo dell'idea di rimpicciolire i collegi, ci state?". Inoltre: "Siete d'accordo sulla nostra proposta di affidare alla Corte costituzionale prima il giudizio sulla legge elettorale?". Ed infine: "Siete disponibili a ragionare di riforme costituzionali?".

"E' inutile rivederci se non ci date delle risposte a questi interrogativi", conclude Renzi. "Entro venerdi' prossimo" le proposte del Pd al M5S saranno pubblicate "sul sito del Pd". Lo dice Matteo Renzi durante l'incontro con i rappresentanti del Movimento 5 stelle. "Un confronto trasparente online. Benissimo. Alla grande", dice il premier replicando a Luigi Di Maio. .

- Roma, 24 giu. - Via libera alla Camera (con 296 si') e al Senato (148 i voti favorevoli) alle risoluzioni della maggioranza che approvano le linee programmatiche del semestre di presidenza italiana. Ora venerdi' Matteo Renzi e' atteso ad un delicato Consiglio europeo sulle nomine Ue e poi sara' ad inizio luglio a Strasburgo per illustrare il programma dei mille giorni messo a punto dall'esecutivo. "O l'Europa cambia direzione di marcia o non esistono possibilita' di sviluppo e crescita", ha detto oggi nell'Aula di Montecitorio il premier. Il presidente del Consiglio ha spiegato la linea del nostro Paese: "Noi - ha detto - non chiediamo di violare la regola del 3 per cento. Non vogliamo vivere l'elenco delle raccomandazioni dell'Europa come la lista della spesa, come se l'Europa fosse una vecchia zia noiosa. Il semestre di presidenza sara' un'occasione per le riforme". "L'Europa - ha insistito il Capo del governo - torni ad essere il "luogo dell'utopia". Ed ancora: "Si e' immaginato di fare l'Europa solo basandosi sulla stabilita'. Ma la stabilita' senza la crescita diventa immobilismo. Si e' affidato alla moneta il compito di costruire l'Europa. Questo ragionamento non basta: non basta avere una moneta unica per condividere un destino insieme". "La sfida in cui siamo, come Italia, e' un'Italia che sia nelle condizioni di investire nella politica, che oggi ha la responsabilita' di prendere la moneta, di dire che rispettiamo le regole ma anche di dire che o l'Europa cambia marcia o non esiste la possibilita' di crescita", ha aggiunto il premier. "Se non aumenteranno i posti di lavoro non ci sara' nessuna stabilita'. Non andiamo in Europa a chiedere una poltroncina o a battere i pugni sul tavolo, ma per fare politica", ha ancora osservato Renzi. "L'Italia - ha concluso - ha recuperato l'autostima e l'autorevolezza per sedersiai tavoli europei e dire che ci presentiamo con l'umile consapevolezza e la coriacea determinazione di chi sa che tanto ha da imparare, ma altrettanto ha da dare e chiedere". .
- Roma, 24 giu. - Beppe Grillo torna ad attaccare la stampa e sul suo blog chiede una legge per obbligare i giornalisti a svelare le loro fonti. "Dopo le elezioni i pennivendoli, coloro che si vendono per scrivere e che non si guardano allo specchio per non sputarsi in faccia, hanno adottato nei confronti dell'informazione sul M5s una tattica diffamatoria che per brevita' si cita come 'le fonti'. Notizie totalmente inventate - scrive il leader del Movimento - vengono attribuite a fantomatiche 'fonti', fonti rafforzate nell'articolo con aggettivi come fonti importanti, di persone influenti, autorevoli, vicine ai fondatori del M5s. Le fonti non vengono mai svelate per motivi legati al segreto professionale. 'Non diro' mai nulla sulle mie fonti neanche sotto tortura' dira' il pennivendolo di turno messo alle strette, 'Io sono un giornalista, una giornalista, serio/a, non rivelo le mie fonti'. Peccato che le notizie pubblicate siano regolarmente false e non basterebbe un altro blog per smentirle ogni giorno e dieci studi di avvocati non sarebbero sufficienti per querelare i pennivendoli/e di turno. Il giochino sta andando troppo oltre. Notizia falsa da fonti false. E' opportuno - afferma ancvora Grillo - che la legge si occupi di questa malformazione congenita del giornalismo italiano che, grazie ai suoi favolosi pennivendoli, ha trasformato l'Italia in un Paese semilibero per l'informazione. La colpa come ovvio non e' loro, sara' dei lettori che si ostinano a comprare i giornali... Le fonti non possono essere coperte, vanno citate nell'articolo o, in caso contrario, va fatto scattare in automatico il reato di diffamazione. Le fonti a cui si abbeverano gli inchiostratori italici sono fantasie dettate dalla loro linea politica e dai loro padroni. I servi hanno le fonti, i giornalisti i fatti. In Italia ci sono le fonti separate dai fatti". .
- Roma, 24 giu. - L'Europa torni ad essere il "luogo dell'utopia". Cosi' il premier Matteo Renzi, illustrando al Senato le linee in vista del consiglio europeo di fine giugno, ha ricordato che il vertice si terra' in parte a Ypres per ricordare la Grande guerra, per ricordare come l'Ue ha messo fine a decenni di guerre fratricide all'interno dell'Europa. L'intervento del Premier, Matteo Renzi, al Senato per il Semestre Europeo si incentra sulle regole della Ue."Il patto costitutivo dell'Unione Europea si chiama patto di stabilita' e di crescita. Noi non pensiamo che quelle regole debbano essere cambiate. Ma nel dire che devono essere osservate, diciamo anche che quelle regole impongono, non solo il rispetto del vincolo di bilancio, ma della necessita' della crescita". "Un pacchetto di riforme puntuale, specifico, legato a una visione di insieme". E' quanto si appresta a presentare l'Italia a Bruxelles, nel corso del Consiglio Europeo del 26 e 27 giugno, cosi' come spiegato dal presidente del consiglio Matteo Renzi in Aula al Senato: "Un pacchetto", ha aggiunto Renzi, "in grado di abbracciare la legislatura e chiedendo in cambio un riconoscimento di quella flessibilita' che sta dentro le regole Ue". "La Germania che cresce piu' di ogni altro Paese europeo non avrebbe la possibilita' di affrontare la crisi se Shroeder, durante il semestre di presidenza Ue, non avesse presentato quel pacchetto di riforme". "Noi non chiederemo, come fecero a loro tempo i tedeschi di superare il 3 per cento" di rapporto tra deficit e PIl, "ma chiediamo di aiutare lo sforzo per le riforme", ha aggiunto Renzi. "L'Italia ha recuperato l'autostima e l'autorevolezza per sedersi ai tavoli europei e dire che ci presentiamo con l'umile consapevolezza e la coriacea determinazione di chi sa che tanto ha da imparare, ma altrettanto ha da dare e chiedere". "Il debito pubblico c'e', e' innegabile, ma la ricchezza dell'Italia e' data dalla capacita' e dalla grande competenza dei propri lavoratori. Una ricchezza senza eguali". "Se c'e' un pacchetto di riforme credibili, le regole europee consentono e impongono di aiutare lo sforzo dei Paesi che hanno voglia di stare nella dinamica di crescita e sviluppo", ha concluso Renzi. .
E' stata pubblicata in gazzetta ufficiale la legge 89/2014 di conversione al decreto Irpef (Decreto legge 66/2014). Qui il testo ufficiale della legge di conversione.

Kamsin Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge 89/2014 si è concluso definitivamente l'iter parlamentare per la conversione in legge del decreto irpef (dl 66/2014). Il documento rende stabile il bonus di 80 euro in busta paga alle famiglie col reddito medio e basso; prevede il rinvio del versamento della prima rata della Tasi, nei comuni ritardatari, al 16 ottobre, «sulla base delle deliberazioni concernenti le aliquote e detrazioni» pubblicati nel sito informatico entro il 18 settembre. I comuni sono quindi tenuti a inviare le deliberazioni, esclusivamente in via telematica, entro il 10 settembre. E’ previsto un acconto per gli enti locali, pari al 50% del gettito annuo stimato. I comuni dovranno rendere disponibili i modelli precompilati per il pagamento della Tasi.

Novità anche in materia di Irap per la quale si prevede la riduzione dell’aliquota base che passa dal 3,9% al 3,5%. Vengono inoltre introdotte una serie di modifiche che riguardano imprese di assicurazioni, banche e soggetti finanziari, società di capitali. L’estensione dei tagli Irap a soggetti che non sono stati inclusi nel provvedimento sarà contenuta nel decreti delegati sulla riforma fiscale.

Il provvedimento taglia inoltre le spese da parte di ministeri e dalla presidenza del Consiglio dei ministri, pari a 240 mln nel 2014. Le società a partecipazione diretta o indiretta dello Stato dovranno tagliare i costi operativi del 2,5% nel 2014 e del 4% nel 2015. Sono escluse le società per le quali risultino già avviate procedure per l’apertura del capitale ai privati (Consip) e la Rai, per la quale vengono però confermati i tagli di 150 milioni di euro. Il Commissario per la razionalizzazione della spesa dovrà predisporre, entro il 31 luglio, un programma di razionalizzazione ed incremento di efficienza, con l’obiettivo di valorizzazione delle aziende speciali , delle istituzioni e delle società direttamente o indirettamente controllate dalle amministrazioni locali. Viene ridotta la spesa per l’acquisto e la manutenzione delle auto e buoni taxi; si passa dal 50% della spesa sostenuta nel 2011 al 30%.

Vengono introdotte nuove modalità di monitoraggio dei debiti delle pubbliche amministrazioni, dei pagamenti e degli eventuali ritardi e la possibilità, in favore dei contribuenti ritardatari, che non hanno rispettato i termini di pagamento delle cartelle Equitalia, di accedere di nuovo alla rateazione, a patto che la violazione sia antecedente al 22 giugno 2013. I contribuenti potranno accedere alle nuove norme, chiedendo al massimo la dilazione in 72 rate. La richiesta dovrà essere presentata entro il 31 luglio di quest’anno.

Con il provvedimento si innalzano anche le rendite finanziarie che, dal primo luglio, passeranno dal 20% al 26%. Resta al 12,5% la tassazione sui titoli di stato, buoni postali. E’ inoltre previsto l’affrancamento delle plusvalenze e minusvalenze maturate entro il 30 giugno 2014. Per le casse di previdenza private è previsto un credito d’imposta, per il 2014, che consente di lasciare invariato il prelievo all’11,5%.

Zedde

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