Redazione

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- Roma, 1 ago. - Solo Sel, tra le forze di opposizione che contrastano il ddl riforme costituzionali, ha deciso di restare in Aula al Senato e partecipare alle votazioni sugli emendamenti all'articolo 2. Lega e 5 Stelle, invece, continuano l'Aventino, anche se il Carroccio, ha spiegato il capogruppo Centinaio, per dare una risposta definitiva sull'atteggiamento da tenere, attende di conoscere le risposte del governo alle loro proposte di modifica. .
- Roma, 1 ago. - Annullata la possibilita' di avere un Senato eletto dai cittadini, il Movimento 5 Stelle lascia i lavori d'Aula del Senato sul ddl costituzionale e denuncia di non volere essere complice di una farsa in atto. Si presentano tutti e quaranta i senatori M5S per dichiaralo alla stampa: il "punto e' che per noi la Costituzione e' un atto d'amore, come lo hanno pensato i padri Costituenti". Ma "l'azione congiunta di maggioranza e Governo ha stravolto" il concetto", ha detto Vito Petrocelli, capogruppo M5S. I senatori M5S non saranno "complici di questa farsa in atto". Ma sia chiaro, "non e' un Aventino" perche' spiega Petrocelli: "non partecipiamo piu' a discussione ddl, ma tutto il resto lo vogliamo affrontare. La battaglia continua in commissione " sulle questioni sostanziali per il Paese. .
- Roma, 1 ago. - Dopo la protesta del Movimento 5 Stelle, anche la Lega abbandona l'Aula del Senato. Ad annunciarlo e' Sergio Divina: "Abbiamo deciso di non prendere piu' la parola, siamo partiti molto, molto male", spiega. "Questo pasticcio lo si e' determinato quando in commissione alcuni hanno dichiarato contrarieta' al testo e sono state sollevate e sostituite, non si e' mai visto procedere a riforme costituzionali con questa violenza e brutalita' di forza. Quindi lasceremo l'Aula, non e' un Aventino ma non possiamo piu' partecipare", conclude Divina. "Anche oggi siamo partiti con il piede sbagliato. La gestione di Grasso e' disastrosa. Non abbiamo piu' diritto di parola. Finche' continuera' cosi', la Lega non rientrera' in Aula". E' quanto spiega il capogruppo del Carroccio al Senato, Gian Marco centinaio, che aggiunge: "Se Grasso vuol proseguire a fare il super commissario allora smetta di presiedere l'aula", conclude spiegando le ragioni "che ci hanno costretto ad abbandonare l'aula".

- Roma, 1 ago. - Gia' questa mattina alle 9 Matteo Renzi ha incontrato il capogruppo del Pd, Luigi Zanda. L'obiettivo del premier e' quello di svelenire il clima, spiegano fonti parlamentari del Pd. Anche a pranzo il presidente del Consiglio ha ricevuto di nuovo Zanda e gli altri capigruppo della maggioranza. La seduta a palazzo Madama e' stata sospesa proprio per cercare un'intesa, con l'impegno preso da parte dei relatori Calderoli e Finocchiaro.

In prima linea per trovare una soluzione anche Maria Elena Boschi e Pier Ferdinando Casini. "Siamo disponibili ad un dialogo e a un confronto su alcuni temi rimasti aperti", ha detto nell'Aula del Senato il ministro per i Rapporti con il Parlamento e le Riforme. "Finalmente - spiega Loredana De Petris, capogruppo di Sel al Senato - e' arrivato un primo segnale di disponibilita' da parte del governo".

Eppure questa mattina a palazzo Madama la tensione, dopo la bagarre di ieri, era ancora palpabile. In apertura dei lavori il presidente del Senato aveva stigmatizzato il comportamento dei senatori della Lega, protagonisti dei tumulti di ieri. Il Carroccio, ma anche il Movimento 5 stelle e Sel hanno abbandonato l'Aula per protesta. Poi la mediazione del presidente del Senato ha dato i suoi frutti e la ribellione dell'opposizione e' rientrata con il partito di via Bellerio che resta, pero', sempre sull'Aventino.

A far alzare i toni la decisione di applicare ancora una volta l'utilizzazione della tecnica del 'canguro' che ha permesso di far decadere altri 1300 emendamenti. L'Aula riprendera' alle 16 e si attende l'esito dell'incontro tra il presidente del Consiglio e i capigruppo della maggioranza per capire quali sono i margini di dialogo con l'opposizione.

Continuano nel frattempo anche le trattative sulla legge elettorale dopo l'apertura di Renzi sull'Italicum. Il canale di dialogo e' aperto con Denis Verdini e Gianni Letta (lunedi' scorso di primo mattino, riferiscono fonti parlamentari azzurre, i due sono stati ricevuti dal premier Renzi a palazzo Chigi), ma martedi' dovrebbe tenersi il faccia a faccia tra il Capo dell'esecutivo e l'ex premier, vertice saltato la settimana scorsa per un'indisposizione dell'ex Cavaliere. Nel pomeriggio il premier, insieme ai ministri Padoan e Lupi, illustrera' le linee guida dello 'Sblocca-Italia'.

- Roma, 1 ago. - "Renzi accampa scuse sul Movimento 5Stelle per difendere disperatamente il patto del Nazareno con Berlusconi. Ma al momento quello inaffidabile e' proprio il Presidente del Consiglio ed a livello internazionale se ne sono accorti in pochi mesi". Cosi' su facebook Luigi Di Maio (M5s). "Sono bastati pochi mesi e a livello internazionale sentono gia' puzza di bruciato. La credibilita' di Renzi e del suo Governo e' compromessa. E basta poco per rendersene conto: si regge su una maggioranza che gli sparaaddosso alla prima occasione di voto segreto. Ha un Ministro dell'Economia cosi' preoccupato che e' stato commissariato: due giorni fa Renzi ha nominato 5 consiglieri economici per escludere Padoan (reo di non aver adottato la filosofia 'sorridi alla catastrofe'). Questo e' l'ennesimo Governo che, come Letta e Monti, ha escluso dalla spending review, proprio il commissario alla spending review (Cottarelli, pagato tra l'altro inutilmente 200.000 euro all'anno), aggiunge il vicepresidente della Camera. "Le previsioni per l'autunno sono pessime - osserva Di Maio - e Padoan e Cottarelli lo sanno. Piu' Depuati di maggioranza in questi giorni mi hanno confidato le proprie preoccupazioni: il muro contro muro sulle riforme fa temere sempre di piu' che vadano a schiantarsi". "In Italia Renzi potra' anche utilizzare le riforme costituzionali e la Mogherini come distrattori di massa per nascondere i problemi dei conti pubblici, ma in Europa e nel resto del mondo, capiscono subito se sei un venditore di tappeti (con tutto il rispetto per la categoria)", conclude Di Maio. .
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