Redazione

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- Roma, 31 lug. - Governo e maggioranza battuti in commissione Giustizia del Senato sul un emendamento soppressivo, a prima firma Francesco Nitto Palma (FI) al Dl Carceri, che se restera' cosi' modificato dovra' nuovamente tornare alla Camera per la terza lettura. A determinare l'esito del voto a sfavore del governo e della maggioranza in commissione Giustizia del Senato, viene spiegato, sono stati i voti oltre che di Forza Italia (l'emendamento soppressivo era a firma Nitto Palma, Caliendo e Casellati), anche i voti di Ncd e del senatore di Scelta civica, Gianluca Susta. Il voto di quest'ultimo sembrerebbe risultare determinante, poiche' l'emendamento e' passato per lo scarto di un solo voto. La nuova norma prevede che i magistrati di prima nomina possono essere assegnati al Tribunale di sorveglianza. "Il decreto va comunque approvato come e' stato licenziato dalla Camera. Il senatore Susta, capogruppo di Scelta civica, ha fatto un errore a votare con l'opposizione". Lo dichiara Giuseppe Lumia, capogruppo Pd in commissione Giustizia del Senato, dove il governo e la maggioranza sono stati battuti su un emendamento al decreto Carceri. "Le giuste critiche a un testo migliorabile - aggiunge l'esponente Pd - non poteva assolutamente trasformarsi in un voto contrario. Nel carcere devono stare i delinquenti pericolosi, i mafiosi, i corrotti e quelli responsabili di reati gravi come il furto, lo stalking e il furto aggravato, per il resto deve esserci una valutazione del giudice. I magistrati di sorveglianza devono essere messi nelle condizioni di fare bene il loro lavoro e, quindi, faremo in modo che il governo garantisca la giusta formazione e preparazione a dei giudici che hanno un compito delicatissimo. In aula - conclude Lumia - riproporremo il testo e siamo convinti che la maggioranza ritornera' compatta e capace di licenziare per tempo il decreto". .
- Roma, 31 lug. - "Qualora ce ne fosse la possibilita', davanti all'ipotesi di introdurre le preferenze credo che il Pd dovrebbe tornare indietro rispetto alla posizione che ha tenuto il Pd fin qui". Cosi' Matteo Renzi chiede al Pd, durante la direzione nazionale, di dare la propria disponibilita' ad una modifica dell'accordo elettorale che preveda l'introduzione delle preferenze. Inoltre correttivi "sulla soglia per il premio di maggioranza" e "ragionare sulle soglie di sbarramento": sono i correttivi, assieme alla introduzione delle preferenze, che il premier Matteo Renzi propone alla direzione del Pd. .
- Roma, 31 lug. - Renzi chiude le porte a Vendola. Intervenendo alla direzione del Pd, il premier ha spiegato che "io una alleanza con chi mi accusa di atteggiamento autoritario non la faccio. Vinceremo le elezioni regionali anche senza di loro, perche' non abbiamo bisogno di essere ricattati sulla base dei voti, da chi ci insulta". "Se tra noi c'e' qualcuno che dice che dobbiamo andare al voto in un comune perche' siamo in maggioranza con Sel e' matto", ha spiegato il segretario dei democratici. "Vinceremo le elezioni regionali anche senza di loro", ha affermato Renzi che poi ha sottolineato: "Un accordo politico con chi mi accusa di avere stuprato la costituzione, di quello che mi accusa di volere un modello pre-fascista non lo faccio". Quanto alla Lega "e' un partito di lotta e di governo, ma senza la storia di chi si definiva di lotta e di governo. Ho visto senatori leghisti stracciare la carta costituzionale dicendo che stavamo distruggendo la Costituzione. Mi pare fantastico questo affetto per la Costituzione, ma erano gli stessi che hanno votato la riforma", ha aggiunto Renzi. "Non ho nessun problema a tenere aperta la discussione sui collegi uninominali", ha detto. "A me settembre non fa paura. Non perche' sono uno scriteriato, ma perche' vedo i dati, vedo che crescono gli occupati. Con ottocento milioni di nuovi consumatori se l'Italia fa quello che deve fare potra' tornare a correre", ha aggiunto Renzi, "abbiamo margini di miglioramento pazzeschi". Sulle riforme "io rivendico l'accordo con Forza Italia". "Possono stare ad inventare tutte le scappatoie, ma loro hanno finito il tempo, noi no. Il mio invito e' alla calma, la serenita', noi non molliamo, le riforme vanno avanti" dice il premier, che invita "tutti alla calma perche' tanto, una dopo l'altra, le infiliamo tutte". .
- Roma, 31 lug. - Anche l'intervento delle forze di polizia in caso di tumulti. Fra le ipotesi sul tavolo, durante la conferenza dei capigruppo che si e' tenuta in Senato, e' stata messa anche questa eventualita'. Secondo quanto apprende l'Agi lo scenario sarebbe stato ventilato dallo stesso presidente del Senato, Pietro Grasso, a quanto riferiscono fonti parlamentari. Lo scenario avrebbe suscitato immediatamente la replica delle opposizioni, ma anche del senatore di Gal Giovanni Ferrara che avrebbe replicato a stretto giro di posta respingendo, alterato, anche la sola eventualita' di una simile possibilita' all'interno della Camera alta del Parlamento. .

- Roma, 31 lug. - Matteo Renzi alla direzione del Pd parla della battuta d'arresto di questa mattina al Senato sulle riforme. "Non e' il remake dei 101", dice. Pero' - sottolinea il premier - questo incidente "lascia l'amaro in bocca, di chi non ha il coraggio di dirlo di non essere d'accordo con noi". Ed ancora: "E' stata scritta una pagina non positiva, ma scommetto che sono stati piu' altri che i nostri" quelli che hanno avuto in modo diverso sul voto segreto. "Ragioneremo alla Camera se quell'articolo ha un senso nella fisionomia della riforma. Io personalmente penso di no. C'e' chi guarda il dito e chi guarda la luna", spiega Renzi, secondo il quale "sta andando avanti tutto in modo deciso"

Il premier apre a mofiche Italicum e preferenze (LEGGI)

La riforma del Senato, ha spiegato Renzi, e' "straordinariamente importante e storica". Il 'canguro' cos'e'? "Che se fai 10 emendamenti finalizzati a perdere tempo, approvandone uno si saltano gli altri. Non mi sembra una cosa cosi' devastante", sottolinea il presidente del Consiglio. "Mi stupisco quando si vogliono fare gli incontri in streaming e poi le riforme si vogliono votare con voto segreto e da incappucciati".

GOVERNO BATTUTO COL VOTO SEGRETO (LEGGI)

"Vogliamo evitare la lumaca", ovvero le lungaggini che fanno perdere tempo, aggiunge Renzi che ribadisce come il Pd "ha uno stile" che deve essere mantenuto. "Si ragiona, si riflette, si decide e poi si va dai cittadini", dice il premier, "siamo quelli che faranno il referendum anche se ci saranno, come credo, i due terzi dei voti favorevoli: faremo mancare i voti necessari per dare l'ultima parola ai cittadini". Poi un ringraziamento ai senatori che "sono doppiamente meritevoli di un abbraccio. Stiamo mettendo fine ad anni di bicameralismo perfetto". renzi ha annunciato che chiedera' "un mandato alla direzione, la possibilita' di apportare all'accordo sulla legge elettorale alcune modifiche". Il premier si e' poi congratulato con Sergio Chiamparino eletto presidente della Conferenza delle Regioni: "Dopo Vasco Errani, abbiamo eletto un altro fuoriclasse alla Conferenza delle regioni: Sergio Chiamparino". Il segretario del Pd ha affrontato anche la vicenda della crisi editoriale del quotidiano L'Unita': "Anziche' stare a discutere sulle responsabilita' del passato, dobbiamo fare una grande scommessa sul brand. La priorita' e' partire dai lavoratori e dalle lavoratrici del giornale. Faccio mie le parole del presidente Orfini, sia sull'abbraccio ai senatori sia sull'Unita'. Piu' che discutere sulle responsabilita' del passato dobbiamo fare un discorso sul brand, sulle feste, cosi' da avere una community dell'Unita'".

POLITICA ESTERA

La carta per la risoluzione del conflitto in Medio Oriente "e' la proposta egiziana, su cui dobbiamo insistere", "dobbiamo trovare soluzioni di dialogo", ha detto Matteo Renzi alla direzione del Pd dopo aver ribadito che sabato sara' in Egitto.

Quanto all'"accusa di accondiscendenza nei confronti della Russia che ci e' stata mossa da qualche giornale internazionale e' da rispedire al mittente", ha detto Renzi.

"L'Unione Europea e' in una fase di sanzioni con il suo principale vicino di casa. Mentre qualche giornale ha scritto che il problema era la fornitura di gas e di energia, noi stiamo cercando di dire che non dobbiamo tornare al passato", ha aggiunto Renzi. "Il nostro ragionamento sulla Russia non e' finalizzato a un fatto economico, ma politico e culturale, non e' tornando ai toni della guerra fredda che si esce dalla crisi, ma riaffermando la centralita' dell'Europa", ha spiegato Matteo Renzi.

Il premier ribadisce il suo "no all'Europa dei vincoli. Non vogliamo cambiare le regole per l'Italia", sottolinea il presidente del Consiglio. "L'Europa deve ragionare di crescita economica perche' l'Europa e' l'unica area del mondo che continua ad avere risultati incredibilmente negativi. Non e' il problema dello 0,1 in piu' o in meno in cui cresce l'Italia o un altro Paese", ma la necessita' e' "affermare un modello nuovo di politica economica, questo serve all'Europa non all'Italia", spiega il presidente del Consiglio.

"Non e' l'Europa che ci costringe a fare le riforme", dice il premier. "La flessibilita' utilizzabile si utilizza per quei Paesi che fanno le riforme strutturali", conclude Renzi.

Quanto all'Africa "c'e' un grande progetto che riguarda tanti aspetti diversi, anche quello energetico". .

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