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  • gianni 50
04/09/2025 20:16
Se la pensionata non ha mai fatto domanda di supplemento di pensione , non è possibile chiedere il supplemento post mortem da parte degli eredi , per cui non vi è alcuna rata maturata e non riscossa se non la eventuale quota di tredicesima mensilità delle pensioni . Per quanto attiene al debito risulta difficile fare una valutazione senza sapere il periodo di riferimento , il tipo di indebito ( potrebbe ad esempio essere riferito alla reversibilità per legge 335 ) , se in precedenza era stato notificato alla pensionata , se vi era un piano di recupero in corso . La materi degli indebiti è parecchio complessa e per fare una valutazione è necessario conoscere l' intera situazione .
  • Nicola54
04/09/2025 16:14
Dove scrive:
"Tuttavia mia suocera dopo essere andata in pensione nel 2000, ha continuato a lavorare nel suo negozio e a versare circa 3000 euro l'anno di contributi all'inps fino al 2022 anno della morte, senza mai aver fatto richiesta di aggiornamento della pensione alla luce dei maggiori contributi versati".
La signora trascorsi 5 anni dalla decorrenza della pensione(2 anni se raggiunto requisito anagrafico vecchiaia) avrebbe dovuto presentare domanda di supplemento. Questa prestazione  non viene riconosciuta d'ufficio.Poiché ha lavorato 22 anni post pensione avrebbe dovuto percepire almeno 4 supplementi di pensione. Perché non è mai stata presentata domanda?
Ciò premesso(estraggo dal sito INPS) le quote di pensione maturate e non riscosse in vita dal pensionato entrano nell'asse ereditario e sono trasmissibili agli eredi secondo la disciplina comune del diritto civile in materia di eredità.Esse spettano:
        al coniuge superstite;
        in mancanza del coniuge, ai figli viventi al momento della morte del pensionato;
        in mancanza di coniuge e figli, agli altri eredi legittimi o testamentari.
  • monoliticoi
02/09/2025 16:09
Salve,[justify]ho letto la circolare INPS in oggetto, relativa alla possibilità di correggere errori o mancanze nei dati contributivi,  allo scopo di poter eventualmente ottenere assegni pensionistici più elevati. Essendo in pensione da meno di tre anni e avendo, alla data del 31.12.2004, maturato già circa 20 anni di lavoro, rientrerei nella categoria di coloro che potrebbero richiedere il ricalcolo completo della pensione con l'eventuale riconoscimento di eventuali contributi aggiuntivi. Specifico che tutto il mio percorso lavorativo si è svolto, fino alla pensione, presso un ente pubblico (Comune della provincia di Bolzano). Ho chiesto informazioni su come procedere sia alla mia sede INPS di riferimento che al CAFG locale ma al momento non sono in grado di darmi indicazioni; qualcuno è in grado di darmi informazioni su come e, soprattutto, se è opportuno procedere in tal senso ? Chi deve eventualmente richiedere il ricalcolo e a chi ?Non ho capito inoltre se, nell'ipotesi di un calcolo contributivo inesatto applicato in eccesso, quanto indebitamente corrisposto dovrebbe essere restituito attraverso la pensione o se andrebbe a carico del datore di lavoro che a suo tempo ha versato contributi in più.
Grazie fin d'ora a chi sarà in grado di darmi informazioni.
Umberto[/justify]
  • monoliticoi
02/09/2025 16:09
Salve,[justify]ho letto la circolare INPS in oggetto, relativa alla possibilità di correggere errori o mancanze nei dati contributivi,  allo scopo di poter eventualmente ottenere assegni pensionistici più elevati. Essendo in pensione da meno di tre anni e avendo, alla data del 31.12.2004, maturato già circa 20 anni di lavoro, rientrerei nella categoria di coloro che potrebbero richiedere il ricalcolo completo della pensione con l'eventuale riconoscimento di eventuali contributi aggiuntivi. Specifico che tutto il mio percorso lavorativo si è svolto, fino alla pensione, presso un ente pubblico (Comune della provincia di Bolzano). Ho chiesto informazioni su come procedere sia alla mia sede INPS di riferimento che al CAFG locale ma al momento non sono in grado di darmi indicazioni; qualcuno è in grado di darmi informazioni su come e, soprattutto, se è opportuno procedere in tal senso ? Chi deve eventualmente richiedere il ricalcolo e a chi ?Non ho capito inoltre se, nell'ipotesi di un calcolo contributivo inesatto applicato in eccesso, quanto indebitamente corrisposto dovrebbe essere restituito attraverso la pensione o se andrebbe a carico del datore di lavoro che a suo tempo ha versato contributi in più.
Grazie fin d'ora a chi sarà in grado di darmi informazioni.
Umberto[/justify]
  • cochise
  • Avatar di cochise
01/09/2025 18:28 - 03/09/2025 08:22
se il calcolo inps dovesse risultare sovrastimato , è importante sapere che inps, a differenza del pensionato che ha soli tre anni di tempo per far regolarizzare il calcolo (iter amministrativo: domanda di ricostituzione>ricorso>azione legale), può rettificare l’importo pensione anche dopo 30 anni ma se la rettifica è antecedente alla trasformazione in definitiva, può richiedere il recupero indebiti, se il ricalcolo si verifica post trasformazione in definitiva (eseguono verifiche a campione anche dopo diversi anni) NON PUO’ richiedere il recupero indebiti, come previsto dall’art 13 L.412/91 e ribadito dalla circolare 31/2006.
Però gli inpsini ci provano perchè sul recupero indebiti i dirigenti beccano dei premi, rischiando anche la tentata truffa ( un po’ come avveniva per i servizi che i clienti si trovavano addebitati senza richiesta).
Poiichè siamo in presenza, quasi certamente, di calcoli pensione definitivi credo che inps potrebbe solo aggiornare i ratei futuri (ovviamente non in questo caso),ma non può richiedere arretrati perchè non vi è dolo da parte dell'assicurato e l'erroreèin capo ad inps.
Io risponderei, preferibilmente a mezzo pec o tramite patronato, citando la legge e la circolare che dovrebbero ben conoscere.
P.S. sarebbe di interesse comune conoscere la risposta inps e l'esito finale
  • fab63
01/09/2025 14:22
Tre anni fa è morta mia suocera.
L'altra settimana è arrivata a mia moglie una raccomandata dell'INPS nella quale si chiede la restituzione di circa 7000 euro perchè l'inps ha sbagliato il calcolo della pensione che erogava a beneficio di mia suocera dandole più soldi di quelli che le spettavano.
In realtà le pensioni erano 2, una di reversibilità del marito che percepiva dal 1992 e una dei commercianti per la sua attività commerciale (negozio) che ha cominciato a percepire nel 2000. 
Ora io non so se quello che scrive l'inps sia vero oppure no, ma mi voglio fidare ed ammettere che lo sia.
Tuttavia mia suocera dopo essere andata in pensione nel 2000, ha continuato a lavorare nel suo negozio e a versare circa 3000 euro l'anno di contributi all'inps fino al 2022 anno della morte, senza mai aver fatto richiesta di aggiornamento della pensione alla luce dei maggiori contributi versati.
Ora mi chiedo: l'inps oggi ci chiede 7000 euro perchè si è sbagliato a fare i conti, ma si tiene però gli oltre 60000 euro che mia suocera ha versato in più, senza chiedere adeguamenti alla sua pensione.
Se non c'è modo si recuperare parte di quei contributi, non esiste almeno il modo di fare "pari e patta" ed evitare di incassare oltre al danno di aver sprecato 60000 euro anche la beffa di doverne pagare altri 7000?
  • massimohabib
01/09/2025 13:13
Risposta da massimohabib al topic Comunicazione ex art. 8. Ricalcolo ritenute fiscali
Grazie mille! Ma se non ci sono altri redditi a parte le pensioni il modulo red non serve? Ho comunque preso appuntamento con il patronato.
Dunque la mancanza del requisito di fiscalità a carico è ininfluente? Grazie ancora
  • gianni 50
01/09/2025 13:07
Poichè la sorella inabile risultava già contitolare della pensione di reversibilità assieme alla madre ora deceduta , la pensione dovrà essere ricostituita attribuendone la titolarita alla sola figlia inabile con una percentuale pari al 70% della pensione del padre e decorrenza dal mese successivo alla morte della madre . L' operazione dovrebbe essere definita d' ufficio dall' INPS
ma ritengo opportuno presentare domanda di ricostituzione documentale allegando modello RED riferito ai soli eventuali redditi della figlia inabile ( pensioni escluse ) Se ritiene si faccia assistere da un Ente di Patronato autorizzato .
  • massimohabib
01/09/2025 12:09
Risposta da massimohabib al topic Comunicazione ex art. 8. Ricalcolo ritenute fiscali
Buongiorno, facendo riferimento a questo mio post del 2023. Mia sorella ha goduto in questi anni della quota di reversibilità del 20% della pensione di mio padre e mia madre del 60. Settimana scorsa è mancata mia madre. Ora ho visto che fra i requisiti per la richiesta c’è quello di non essere a carico fiscalmente ma mia sorella ha ovviamente fatto il 730 per dichiarare la quota di reversibile del padre. Per il resto percepisce la pensione di invalidità e non ha altri redditi ed era convivente con la mamma. Posso procedere tranquillamente? Grazie mille. 
  • Lcz81
01/09/2025 09:11
Info pensione indiretta ai superstiti è stato creato da Lcz81
Salve a tutti avrei una informazione riguardo la pensione indiretta ai superstiti.
Avendo maturato dopo il 2000:
13 anni di contribuzione nella gestione pubblica
3 anni nella gestione dipendenti  privata
2 anni di contribuzione figurativa per naspi nella gestione privata
1 anno di militare
Qualora venissi a mancare avrei raggiunto i 15 anni per arrivare al requisito minimo oppure dovrei fare ricongiunzione nella gestione pubblica?
Grazie
  • gianni 50
31/08/2025 13:14
Risposta da gianni 50 al topic lavoro + assegno invalidità - pensione
La pensione di vecchiaia è compatibile anche con la ripresa di una attività di lavoro dipendente , non vi è nessun blocco , purche vi sia una interruzione temporale con il precedente rapporto di lavoro . Sono le aziende che in genere offrono una ripresa lavorativa come parasubordinati per risparmiare sulla contribuzione . Comunque dato che non ha necessità di fare una scelta in tempi brevi verifichi quali sarebbero le intenzioni dell' azienda .
Per Nicola : la trasformazione dall' AOI in vecchiaia dovrebbe essere effettuata d' ufficio dalle Sedi , previa verifica dei requisiti e della cessazione del rapporto di lavoro dipendente , ma spesso questo avviene con ritardo .....
  • Poldino64
31/08/2025 12:50
Risposta da Poldino64 al topic lavoro + assegno invalidità - pensione
buongiorno intanto grazie a tutti delle risposte
vediamo se ho capito
la pensione di vecchiaia che prendo al compimento di 67 anni e’ la trasformazione del mio AOI ma per ricevere la pensione di vecchiaia devo dimettermi dalla ditta per cui lavoro e poi inps ricalcolerà la mia pensione togliendo la trattenuta della incumulabilita e aggiungendo i contributi maturati per avere la nuova pensione ( ultimamente ho fatto fare dal patronato una simulazione della pensione ad oggi e il lordo dell assegno AOI e’ un po’ più basso)
poi
dopo le dimissioni aspetterò un paio di mesi e chiederò alla mia azienda di farmi un contratto da consulente oppure CO.CO.CO non avendo più la possibilità di essere riassunto pena il blocco della pensione immagino
spero di aver capito bene , voi siete molto tecnici io decisamente meno🤣scusatemi
al termine di tutto dovrei avere la mia pensione + un contratto da consulente con tutte le tasse da pagare con il 730 avendo due redditi ( un po’ come è adesso tra reddito ditta e AOI
un saluto e grazie
massimo
  • Nicola54
31/08/2025 11:49
Risposta da Nicola54 al topic lavoro + assegno invalidità - pensione
Per Gianni,
L' art.10 della legge n. 222/1984 prevede che al compimento dell'età stabilita per il diritto a pensione di vecchiaia, l'assegno di invalidità si trasformi d'ufficio, in presenza dei requisiti. Noi al patronato facciamo comunque domanda di pensione di vecchiaia, perché spesso anche trascorso del tempo resta l'AOI.
Scegliere di lasciare le cose come stanno fino alla definitiva cessazione del rapporto di lavoro, potrebbe in effetti essere la migliore soluzione .Anche se la decorrenza della pensione di vecchiaia, indipendentemente dalla data della domanda, dovrebbe avvenire al compimento die 67 anni(almeno 20 di contributi), per il diritto mancherebbe la cessazione dell'attività lavorativa. 
  • gianni 50
31/08/2025 09:19
Risposta da gianni 50 al topic lavoro + assegno invalidità - pensione
IN assenza del requisito di cessazione del rapporto di lavoro dipendente la pensione di vecchiaia non verrà liquidata e pertanto la situazione rimarrà invariata . Quella prospettata era una modalità possibile per poter usufruire di una pensione di vecchiaia senza trattenute ( eclusa IRPEF ) rispetto ad un assegno di invalidità ridotto per trattenuta ex L.335 .
Comunque può scegliere di lasciare le cose come stanno fino alla definitiva cessazione del rapporto di lavoro .
  • Poldino64
30/08/2025 23:37
Risposta da Poldino64 al topic lavoro + assegno invalidità - pensione
scusate
ma io non ho proprio capito
io non ho nessuna intenzione di dare le dimissioni per essere riassunto
vado semplicemente avanti a lavorare
e quindi ho chiesto : mi arriva la pensione in automatico o non mi arriva niente e vado avanti con il mio stipendio da lavoratore dipendente
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