Contributi da Riscatto negati dall'INPS

Certamente:

a) 30/05/1957
b) 31/03/2005
c) 08/04/2005
d) 08/04/2008
e) 1636 settimane (comprese 12 settimane di CIG)
f) 21/03/2009
g) 325 settimane di V.V. (se ho capito bene)
h) 62 settimane di lavoro part-time (dal 02/06/2014 al 31/07/2015)

poi aggiungo io per completezza:

i) 32 settimane di NASPI (dall' 08/08/2015 all' 11/03/2016)
l) 842 settimane al 31/12/1992 (quindi totalmente retributivo)
m) 2054 settimane completate al 30/09/2016
n) riscattando quelle 23 settimane arriverei a 2077 sett. + 3 sett. di V.V. tra Genn. e Marzo 2017 dovrei arrivare a 2080 sì da poter presentare domanda di salvaguardia.

Penso di non aver dimenticato nulla.

Se dovesse necessitare di un ECOCert al 31/12/2015 mi indichi una mail e glielo inoltro.
Grazie e a dopo.

Signor Giorgio,
dovrebbe indicare i seguenti dati:
a)data di nascita;
b)data di licenziamento;
c)data di inizio mobilità;
d)data fine mobilità;
e)anni e settimane di contributi quando termina la mobilità(è il dato più importante e deve essere preciso);
f)data di autorizzazione alla contribuzione volontaria;
g)eventuali periodi di contributi accreditati;
h)eventuali periodi di lavoro dopo la mobilità.

Dopo che avrò letto questi dati potrò rispondere meglio alle sue domande.

Grazie Sig. Nicola.

Ma volevo, se possibile, capire

domanda n° 1:
ma questi commi del DDL n. 2611 mi cosentirebbero di inoltrare domanda di riapertura dei termini, essendo ex mobilitato, per la contribuzione volontaria antecedenti i 6 mesi dalla domanda (che io ho già sfruttato) così da ricomprendere anche quelle 23 settimane di buco?

Poi Lei cita

Per questo motivo in base alla normativa indicata ritengo non corretta la risposta che le ha dato l'impiegata dell'INPS ed il suo diritto al riscatto dei contributi che partono dal giorno successivo a quello del termine della sua mobilità.
L'impiegata dell'INPS le ha citato un decreto legislativo il n. 564/1996 che permette di riscattare periodi post 1996 che nulla hanno ha che fare con il suo status di lavoratore in mobilità.

domanda n° 2:

ma se io chiedo, in base al DL n. 564/1996 un semplice riscatto per quel periodo privo di contribuzione (23 settimane) perché me lo dovrebbero negare?
La mia situazione (fine mobilità - inizio autorizzazione alla contribuzione volontaria) si può configurare come una "sospensione o interruzione del rapporto di lavoro"?

Se sì, è applicabile al mio caso ciò che ha chiarito il Dr Rossini in questo articolo?:

II Dlgs 16 settembre 1996 - n. 564, il quale introduce la possibilità di riscattare determinati periodi in cui l'attività lavorativa è stata interrotta, successivi al 31 dicembre 1996 e non coperti da contribuzione.
•Si tratta in particolare del riscatto dei periodi di:
osospensione o interruzione del rapporto di lavoro;
oformazione professionale, di studio o di ricerca;
olavori discontinui, stagionali e temporanei;
opart time orizzontale, verticale o ciclico.
•Questa tipologia di riscatto può essere esercitata in favore dei soggetti iscritti all'assicurazione generale obbligatoria Inps o a una forma di previdenza sostitutiva o esclusiva (Stato, Inpdap etc).
•Inoltre tutti i periodi che possono formare oggetto di riscatto si devono collocare in epoca successiva al 31 dicembre 1996; non vengono stabiliti requisiti minimi di contribuzione per l'esercizio della facolta di riscatto (è sufficiente quindi, la sola iscrizione al fondo previdenziale); il riscatto è esercitabile senza limiti di tempo a domanda dell'interessato e si perfeziona con il versamento dell'onere a suo carico.

Leggi Tutto: www.pensionioggi.it/esperto-risponde/pre...l-1996#ixzz4TU3ySldg

domanda n. 3

Potrei sfruttare sia la prima soluzione (estensione termine V.V.)
che la seconda (riscatto)?

Per me ci sarebbe differenza perchè la prima sarebbe più onerosa.

Grazie ancora.

Signor Giorgio,
il comma 214a dell’art. 1 del DDL n. 2611 recita:

‘’(…)anche mediante il versamento di contributi volontari, entro trentasei mesi dalla fine del periodo di fruizione dell'indennità di mobilità (…). Il versamento volontario di cui alla presente lettera, anche in deroga alle disposizioni dell'articolo 6, comma 1, del decreto legislativo 30 aprile 1997, n. 184, può riguardare anche periodi eccedenti i sei mesi precedenti la domanda di autorizzazione stessa e può comunque essere effettuato solo con riferimento ai trentasei mesi successivi al termine di fruizione dell'indennità di mobilità o del trattamento speciale edile indicato dalla presente lettera ’’.
_________________________________________________________
Questo significa che se, così come previsto ai sensi del d. lgs. 184/1997, è possibile riscattare solo fino a 6 mesi precedenti la domanda di autorizzazione, i lavoratori, come lei, posti in mobilità sono derogati e pur se hanno presentato domanda in un periodo recente come lei nel 2016, può riscattare quei contributi che iniziano con il termine della sua mobilità.

A maggior ragione il il comma 215 dell’art. 1 del DDL n. 2611 recita:

''Per i lavoratori di cui al comma 214, lettera a), che siano già stati autorizzati ai versamenti volontari in data antecedente a quella di entrata in vigore della presente legge e per i quali siano decorsi i termini di pagamento, sono riaperti a domanda i termini dei versamenti relativi ai trentasei mesi successivi alla fine del periodo di fruizione dell'indennità di mobilità o del trattamento speciale edile come specificato nel medesimo comma 214''.

Per questo motivo in base alla normativa indicata ritengo non corretta la risposta che le ha dato l'impiegata dell'INPS ed il suo diritto al riscatto dei contributi che partono dall giorno successivo a quello del termine della sua mobilità.
L'impiegata dell'INPS le ha citato un decreto legislativo il n. 564/1996 che permette di riscattare periodi post 1996 che nulla hanno ha che fare con il suo status di lavoratore in mobilità.

Buongiorno,

desideravo un chiarimento dagli esperti:

Provengo da una società che ha cessato la propria attività nel Marzo del 2005.
Dopo la mobilità (terminata ad Aprile 2008) ho fatto richiesta di contribuzione volontaria che mi è stata accettata (Settembre 2008).
Ho però un buco contributivo di 23 settimane tra queste due situazioni.
A Luglio 2016 ho fatto domanda di riscatto contributivo per periodi privi di contribuzione successivi al 1996, pensando mi venisse accettata senza problemi.
Dopo vari solleciti stamani la funzionaria dell’INPS mi comunica, ancora in via informale, ma mi ha detto che respingerà la mia richiesta, che il mio caso non consente il riscatto.
Ho fatto cenno a questa pagina sul sito dell’INPS (a seguire la prima parte) , ma insisteva che in base alle circolari esplicative che hanno esaminato loro, il mio caso non rientra in quelli riscattabili.
A me pare una cosa che non sta né in cielo né in terra!!

Ecco, per chiarezza, la pagina:

Contributi da riscatti per periodi privi di contribuzione

Possono essere riscattati i periodi successivi al 31.12.1996 se relativi a periodi:
di interruzione o sospensione del rapporto di lavoro;
di formazione professionale, studio e ricerca;
di interruzione tra un lavoro e l'altro;
intercorrenti nel lavoro con contratto a part-time verticale o ciclico.
Per gli stessi periodi, in alternativa l’assicurato può essere autorizzato, avendone i requisiti, alla prosecuzione volontaria.
………………………..

Quindi:

la funzionaria sta prendendo una cantonata o a me sfugge qualcosa?

Il problema, non secondario, è che se mi arriva il rigetto ufficiale della domanda sarò costretto a fare ricorso; e con i tempi dell’INPS, quel ricorso ostacolerà la presentazione dell’ottava salvaguardia, per la quale avevo dato per scontato il conteggio di quelle 23 settimane.

Illuminatemi per piacere.

Grazie.