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Riduzione della quota retributiva della pensione passando da lavoratore dipendente a autonomo ?
- mforato
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29/04/2020 11:24#68498
da mforato
Risposta da mforato al topic Riduzione della quota retributiva della pensione passando da lavoratore dipendente a autonomo ?
Gentilissimo Domino,
le scrivo ora per ringraziarla della sua molto interessante configurazione del quadro contributivo e prospettico pensionistico.
Mi scuso dell'enorme ritardo.
le scrivo ora per ringraziarla della sua molto interessante configurazione del quadro contributivo e prospettico pensionistico.
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- Domino
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12/03/2020 10:14#67753
da Domino
Risposta da Domino al topic Riduzione della quota retributiva della pensione passando da lavoratore dipendente a autonomo ?
Buongiorno Mforato,
riguardo agli aggiornamenti posso dare due diverse risposte e colgo anche l’occasione per riassumere le puntate precedenti a beneficio di chi fosse interessato a ripercorrere quanto sto facendo.
1)
Se si parte dal titolo con cui ho inizialmente creato questa discussione, è stato definitivamente chiarito che non c’è alcuna riduzione della quota retributiva della pensione passando da lavoratore dipendente a lavoratore autonomo sia nel caso di iscrizione nella gestione separata (che, dal nome stesso, è “separata” rispetto a FPLD e ha l’estratto conto previdenziale “verde”) e sia che nel caso di apertura di una posizione nella gestione Artigiani e Commercianti (che condividono lo stesso estratto conto “azzurro” con i lavoratori dipendenti ma avranno comunque pensioni liquidate in modo indipendente da FPLD).
In sintesi, una riduzione del reddito con il nuovo lavoro autonomo rispetto al precedente lavoro dipendente non ha effetti penalizzanti.
2)
Dopo aver chiarito il punto precedente, il “carteggio” (tra me e Cochise) si è spostato sull’ipotesi di riscatto della laurea non su FPLD ma su ART e sui benefici che ne deriverebbero nel calcolo della riserva matematica.
Tale calcolo si baserebbe, nel caso che ho posto, su pochi mesi o al massimo un anno (per ART) anziché su oltre 30 anni (per FPLD), con conseguente risparmio di 80K sull’onere del riscatto nel caso più favorevole o di 30K nel caso meno favorevole (perché avrei comunque ridotto di un anno il riscatto su FPLD, sostituendolo con i contributi annuali su ART calcolati sul reddito minimo definito dall’INPS).
Su questo punto non ci sono stati nel frattempo altri utenti che hanno raccontato in questa discussione le loro esperienze in merito, ma un mio ex-collega, che da qualche anno è iscritto a COM (equivalente a ART), mi ha riferito che, da una prima stima, il suo riscatto di due anni di laurea gli costerebbe circa 10K su COM rispetto ai 50K calcolati su FPLD.
Per quanto mi riguarda, mi trovo attualmente in un “limbo”: il prossimo luglio compirò 61 anni, ho 34 anni di contributi (inclusi 2 anni di NASPI), non sono occupato e non cerco opportunità da lavoro dipendente (né probabilmente le avrei trovate), quota 100 termina a fine 2021 ma deve essere rifinanziata per il prossimo anno e nella situazione attuale nessuno può prevedere gli impatti economici di ciò che stiamo vivendo.
Però, visto che c’erano molti pro e forse nessun contro, ho deciso di iniziare la mia “avventura da artigiano”: mi sono studiato la procedura ComUnica (che in un colpo solo trasmette tutte le informazioni a Registro Imprese, Albo Artigiani, Agenzia delle Entrate, INAIL e INPS) e, senza supporto di commercialisti, a inizio gennaio ho premuto il pulsante.
La P.IVA è stata aperta in meno di un’ora ma per far completare tutto il resto (peraltro in modo automatico) ci sono voluti due mesi e ieri sono potuto entrare nel cassetto previdenziale INPS per Artigiani e Commercianti.
Inizierò quindi a versare i contributi in ART (circa 1.000 Euro a trimestre) e aspetterò che vengano accreditati nel mio estratto conto, dopodiché dovrei avere la possibilità di chiedere il riscatto della laurea su ART (anche come simulazione). Solo allora potrò verificare l’entità dei benefici.
Male che vada …andrà comunque bene perché avrò un anno di contributi in più pagandoli solo 4K, se invece andrà benissimo…. ma è troppo presto per parlarne.
Spero di aver fornito una panoramica completa su...passato, presente e futuro.
riguardo agli aggiornamenti posso dare due diverse risposte e colgo anche l’occasione per riassumere le puntate precedenti a beneficio di chi fosse interessato a ripercorrere quanto sto facendo.
1)
Se si parte dal titolo con cui ho inizialmente creato questa discussione, è stato definitivamente chiarito che non c’è alcuna riduzione della quota retributiva della pensione passando da lavoratore dipendente a lavoratore autonomo sia nel caso di iscrizione nella gestione separata (che, dal nome stesso, è “separata” rispetto a FPLD e ha l’estratto conto previdenziale “verde”) e sia che nel caso di apertura di una posizione nella gestione Artigiani e Commercianti (che condividono lo stesso estratto conto “azzurro” con i lavoratori dipendenti ma avranno comunque pensioni liquidate in modo indipendente da FPLD).
In sintesi, una riduzione del reddito con il nuovo lavoro autonomo rispetto al precedente lavoro dipendente non ha effetti penalizzanti.
2)
Dopo aver chiarito il punto precedente, il “carteggio” (tra me e Cochise) si è spostato sull’ipotesi di riscatto della laurea non su FPLD ma su ART e sui benefici che ne deriverebbero nel calcolo della riserva matematica.
Tale calcolo si baserebbe, nel caso che ho posto, su pochi mesi o al massimo un anno (per ART) anziché su oltre 30 anni (per FPLD), con conseguente risparmio di 80K sull’onere del riscatto nel caso più favorevole o di 30K nel caso meno favorevole (perché avrei comunque ridotto di un anno il riscatto su FPLD, sostituendolo con i contributi annuali su ART calcolati sul reddito minimo definito dall’INPS).
Su questo punto non ci sono stati nel frattempo altri utenti che hanno raccontato in questa discussione le loro esperienze in merito, ma un mio ex-collega, che da qualche anno è iscritto a COM (equivalente a ART), mi ha riferito che, da una prima stima, il suo riscatto di due anni di laurea gli costerebbe circa 10K su COM rispetto ai 50K calcolati su FPLD.
Per quanto mi riguarda, mi trovo attualmente in un “limbo”: il prossimo luglio compirò 61 anni, ho 34 anni di contributi (inclusi 2 anni di NASPI), non sono occupato e non cerco opportunità da lavoro dipendente (né probabilmente le avrei trovate), quota 100 termina a fine 2021 ma deve essere rifinanziata per il prossimo anno e nella situazione attuale nessuno può prevedere gli impatti economici di ciò che stiamo vivendo.
Però, visto che c’erano molti pro e forse nessun contro, ho deciso di iniziare la mia “avventura da artigiano”: mi sono studiato la procedura ComUnica (che in un colpo solo trasmette tutte le informazioni a Registro Imprese, Albo Artigiani, Agenzia delle Entrate, INAIL e INPS) e, senza supporto di commercialisti, a inizio gennaio ho premuto il pulsante.
La P.IVA è stata aperta in meno di un’ora ma per far completare tutto il resto (peraltro in modo automatico) ci sono voluti due mesi e ieri sono potuto entrare nel cassetto previdenziale INPS per Artigiani e Commercianti.
Inizierò quindi a versare i contributi in ART (circa 1.000 Euro a trimestre) e aspetterò che vengano accreditati nel mio estratto conto, dopodiché dovrei avere la possibilità di chiedere il riscatto della laurea su ART (anche come simulazione). Solo allora potrò verificare l’entità dei benefici.
Male che vada …andrà comunque bene perché avrò un anno di contributi in più pagandoli solo 4K, se invece andrà benissimo…. ma è troppo presto per parlarne.
Spero di aver fornito una panoramica completa su...passato, presente e futuro.
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- mforato
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11/03/2020 20:38#67742
da mforato
Risposta da mforato al topic Riduzione della quota retributiva della pensione passando da lavoratore dipendente a autonomo ?
Buonasera, scusi il disturbo
ha poi avuto aggiornamenti in materia?
Ringrazio
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24/11/2019 00:25#65280
da cochise
Grande Guerriero e Capo Apache, membro storico di PensioniOggi.it
Risposta da cochise al topic Riduzione della quota retributiva della pensione passando da lavoratore dipendente a autonomo ?
OK Domino
Grande Guerriero e Capo Apache, membro storico di PensioniOggi.it
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- Domino
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23/11/2019 12:47#65258
da Domino
Risposta da Domino al topic Riduzione della quota retributiva della pensione passando da lavoratore dipendente a autonomo ?
Cochise, sono d’accordo con te e ti chiedo se il seguente riepilogo è corretto.
Se qualcuno, laureato prima del 1996, con contributi in FPLD e poi nella gestione degli autonomi (artigiano, commerciante o altro), scrive in questa discussione cosa gli viene mostrato quando inserisce la domanda di riscatto di laurea potremo innanzitutto capire se c’è la scelta della gestione (tra FPLD e Autonomi).
E poi, se ha chiesto realmente il riscatto, potrà dirci se la riserva matematica aggancia a ritroso sia le retribuzioni da lavoro autonomo che quelle da lavoratore dipendente (fino a completare gli ultimi 5 anni) oppure si limita a quelle da autonomo.
In assenza di queste informazioni, concordo con te anche sul fatto che si può iniziare questa “avventura da artigiano” e verificare di persona. Fino a quando c’erano solo i riscontri dei patronati, che parlavano di una forte penalizzazione della quota retributiva, era una situazione a rischio.
Ma l’indipedenza tra i contributi dei lavoratori dipendenti e autonomi che tu hai invece affermato portano a dire che la “avventura da artigiano” garantirà comunque un forte risparmio (25-30K nel mio caso) riscattando un anno di meno di laurea e (questo vale per tutti) pagando solo 3K di contributi da artigiano (e spese per P.IVA), senza neanche l’obbligo di emettere una fattura.
E si potrà verificare se c’è il secondo beneficio nel calcolo della riserva matematica (sostituendo il quinto anno a ritroso della retribuzione da dipendente “benestante” con l’ultimo anno da artigiano “povero”). E infine si vedrà se c’è il terzo beneficio con la riserva matematica calcolata solo con la modesta retribuzione da artigiano.
Chiunque stia pensando a come raggiungere la pensione anticipata (quota 100 o altro) e cerchi un modo per completare i requisiti versando contributi “a basso costo”, se ha la pazienza di leggere questa discussione capirà che la “avventura da artigiano” assicura un vantaggio certo (riducendo la durata di riscatti e versamenti volontari nel FLPD) e altri benefici da verificare (sulla riserva matematica per il riscatto della laurea).
E se scopre qualche falla in questo approccio ... lo dica subito.
Se qualcuno, laureato prima del 1996, con contributi in FPLD e poi nella gestione degli autonomi (artigiano, commerciante o altro), scrive in questa discussione cosa gli viene mostrato quando inserisce la domanda di riscatto di laurea potremo innanzitutto capire se c’è la scelta della gestione (tra FPLD e Autonomi).
E poi, se ha chiesto realmente il riscatto, potrà dirci se la riserva matematica aggancia a ritroso sia le retribuzioni da lavoro autonomo che quelle da lavoratore dipendente (fino a completare gli ultimi 5 anni) oppure si limita a quelle da autonomo.
In assenza di queste informazioni, concordo con te anche sul fatto che si può iniziare questa “avventura da artigiano” e verificare di persona. Fino a quando c’erano solo i riscontri dei patronati, che parlavano di una forte penalizzazione della quota retributiva, era una situazione a rischio.
Ma l’indipedenza tra i contributi dei lavoratori dipendenti e autonomi che tu hai invece affermato portano a dire che la “avventura da artigiano” garantirà comunque un forte risparmio (25-30K nel mio caso) riscattando un anno di meno di laurea e (questo vale per tutti) pagando solo 3K di contributi da artigiano (e spese per P.IVA), senza neanche l’obbligo di emettere una fattura.
E si potrà verificare se c’è il secondo beneficio nel calcolo della riserva matematica (sostituendo il quinto anno a ritroso della retribuzione da dipendente “benestante” con l’ultimo anno da artigiano “povero”). E infine si vedrà se c’è il terzo beneficio con la riserva matematica calcolata solo con la modesta retribuzione da artigiano.
Chiunque stia pensando a come raggiungere la pensione anticipata (quota 100 o altro) e cerchi un modo per completare i requisiti versando contributi “a basso costo”, se ha la pazienza di leggere questa discussione capirà che la “avventura da artigiano” assicura un vantaggio certo (riducendo la durata di riscatti e versamenti volontari nel FLPD) e altri benefici da verificare (sulla riserva matematica per il riscatto della laurea).
E se scopre qualche falla in questo approccio ... lo dica subito.
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- cochise
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22/11/2019 21:23#65238
da cochise
Grande Guerriero e Capo Apache, membro storico di PensioniOggi.it
Risposta da cochise al topic Riduzione della quota retributiva della pensione passando da lavoratore dipendente a autonomo ?
Domino, ho letto tutto il tiuo post anche perchè a te ha richiesto molto più tempo per scriverlo.
Putroppo, a parte la certezza (per aver visionato centinaia e centinaia di modelli te08 di liquidazione inps) relativa alle modalità di calcolo pensione, non riesco a darti conforto certo in ordine ai dubbi relativi agli oneri per il riscatto laurea.
Al momento le ricerche non hanno prodotto un risultato ben definito.
Mi auguro che alla discussione partecipino altri magari con esperienze dirette.
In alternativa non ti resta che iniziare l'aventura da artigiano e, contestualmente, fare domanda di riscatto per capire la risposta inps....che dovrai marcare ad uomo perchè sui riscatti laurea sono molto lenti....sarà colpa del fatto che la maggioranza dei "funzionari" non vanta più della terza media?
Putroppo, a parte la certezza (per aver visionato centinaia e centinaia di modelli te08 di liquidazione inps) relativa alle modalità di calcolo pensione, non riesco a darti conforto certo in ordine ai dubbi relativi agli oneri per il riscatto laurea.
Al momento le ricerche non hanno prodotto un risultato ben definito.
Mi auguro che alla discussione partecipino altri magari con esperienze dirette.
In alternativa non ti resta che iniziare l'aventura da artigiano e, contestualmente, fare domanda di riscatto per capire la risposta inps....che dovrai marcare ad uomo perchè sui riscatti laurea sono molto lenti....sarà colpa del fatto che la maggioranza dei "funzionari" non vanta più della terza media?
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Ringraziano per il messaggio: Domino
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