I BTP sono titoli a medio-lungo termine e le loro scadenze sono alquanto variegate; generalmente, infatti, si va da un minimo di 18 mesi a un massimo di 50 anni, con diverse altre scadenze intermedie (5, 7, 10, 15, 20, 30 anni). Alla scadenza del titolo, lo Stato rimborserà il capitale iniziale.
I BTP vengono emessi dal MEF, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, a cui spetta decidere quando, quanto e a che condizioni emettere i titoli.
Le quotazioni dei BTP possono variare sensibilmente e questo si verifica soprattutto nel caso di titoli a lunghissima scadenza. Per esempio, le quotazioni attuali del titolo BTP 2072 sono molto diverse da quelle del periodo di emissione (marzo 2021), questo perché sono molti i fattori d’influenza (alta sensibilità alle variazioni dei tassi d’interesse, maggiore esposizione al rischio di credito, inflazione, situazione dei mercati finanziari ecc.).
Uno strumento interessante per diversificare il portafoglio
Come altri titoli di Stato (Buoni Ordinari del Tesoro, Certificati di Credito del Tesoro ecc.), i BTP sono considerati uno strumento interessante nell’ottica della diversificazione del portafoglio, una strategia adottata da molti investitori con l’obiettivo di ridurre il rischio complessivo dei propri investimenti (il concetto di base è quello di “non mettere tutte le uova nello stesso paniere”). In sostanza, si effettuano investimenti di asset diversi fra loro (azioni, materie prime, metalli preziosi, titoli di Stato ecc.), poiché presentano un profilo di rischio differente. I BTP, per esempio, presentano un profilo di rischio medio-basso, dal momento che sono emessi da uno Stato sovrano.
Quando vengono emessi i BTP?
Le aste di BTP sono frequenti. Generalmente, in quelle di metà mese sono offerti i BTP a 3 e 7 anni e, a seconda della domanda, i BTP con durate dai 15 ai 50 anni. Nelle aste di fine mese, nel corso dell’ultima settimana, vengono offerti i BTP a 5 e 10 anni.
Acquisto BTP: in asta e dopo l’asta (mercato secondario)
I risparmiatori possono acquistare i Buoni del Tesoro Poliennali partecipando indirettamente all’apposita asta oppure sul cosiddetto mercato secondario.
Il termine “indirettamente” non è casuale: è infatti necessario puntualizzare che un risparmiatore non può partecipare direttamente all’asta in cui vengono messi in vendita i titoli, bensì tramite intermediari autorizzati, ovvero le banche e le imprese registrate presso la Banca d’Italia. All’asta, i Buoni del Tesoro Poliennali possono essere sottoscritti per un valore nominale minimo di 1.000 euro o multipli di questa cifra.
I BTP possono essere acquistati anche sul mercato secondario, successivamente alla loro emissione. In questo caso è necessario rivolgersi a quei mercati regolamentati nei quali è possibile negoziare i BTP che si trovano già in circolazione. Due mercati di questo tipo sono il MOT e l’MTS.
Il MOT è il Mercato Telematico delle Obbligazioni e dei Titoli di Stato ed è gestito da Borsa Italiana S.p.A. In questo mercato, sempre tramite un intermediario autorizzato, un risparmiatore può comprare o vendere titoli di Stato o altre obbligazioni (l’importo minimo della transazione è 1.000 euro).
L’MTS è il Mercato Telematico dei Titoli di Stato, un mercato finanziario secondario riservato agli intermediari autorizzati (banche e imprese di investimento); in questo mercato l’importo minimo negoziabile è 2,5 milioni di euro.







