Secondo uno studio condotto da Bitpanda Technology Solutions e Zeb Consulting, circa un risparmiatore su sette in Europa possiede già criptovalute e oltre il 12% di chi oggi non le detiene ha intenzione di acquistarle nei prossimi mesi. Il quadro che emerge è quello di un interesse crescente, anche tra chi ha un patrimonio consistente e guarda al futuro con l’idea di integrare i classici strumenti pensionistici con nuove forme di investimento.
Un mercato in espansione in tutta Europa
L’indagine, che ha coinvolto 10.000 investitori in 13 Paesi europei, evidenzia che le criptovalute sono ormai considerate da molti come un’opportunità di diversificazione. Il 43% degli intervistati le sceglie per una crescita a lungo termine o per bilanciare il proprio portafoglio. Solo il 31% si muove ancora con logiche puramente speculative. È interessante anche un altro dato: circa 50% degli investitori con oltre 100.000 euro di risparmi liquidi ha già comprato criptovalute o comunque intende farlo entro due anni. Questo fa pensare che il settore “cripto” non sia solo appannaggio dei più giovani, ma interessa anche a chi pensa a come proteggere e far crescere i propri risparmi nel lungo termine.
Previdenza e diversificazione: un possibile equilibrio
Chi si avvicina all’età della pensione tende giustamente a cercare stabilità e sicurezza. Tuttavia, una piccola esposizione alle criptovalute può rappresentare un’opportunità per diversificare il portafoglio. Non si tratta ovviamente di sostituire fondi pensione o TFR, ma di integrarli con uno strumento nuovo, ovviamente da usare con la giusta prudenza che deve caratterizzare ogni tipo di investimento. L’idea di comprare criptovalute può infatti avere senso se inquadrata in una logica di lungo periodo, con importi limitati e ben proporzionati rispetto all’età e alla capacità di tollerare le oscillazioni del mercato.
Attenzione ai rischi e alla volatilità
Secondo lo studio, il 42% degli investitori europei considera le criptovalute come un asset ancora troppo volatile e quasi la metà dichiara di non avere conoscenze sufficienti sull’argomento. Per questo motivo è importante muoversi con prudenza. Pianificare un investimento graduale, magari con piccoli versamenti periodici, può aiutare a ridurre l’impatto delle fluttuazioni. Sicuramente è fondamentale utilizzare piattaforme regolamentate.
Uno spazio crescente anche nei prodotti finanziari tradizionali
Sempre più risparmiatori vorrebbero gestire le criptovalute direttamente con il proprio consulente finanziario di fiducia o tramite la propria banca. Tuttavia, meno della metà degli operatori finanziari tradizionali offre oggi questo tipo di servizio e questo può senz’altro rappresentare un limite.
Non è da escludere comunque che in futuro si vedano soluzioni ibride: fondi pensione o piani di risparmio che includano una piccola quota in criptovalute, con controlli sulla volatilità e regole più chiare. Questo potrebbe rendere più semplice e sicuro l’accesso per chi ha meno esperienza, compresi i pensionati o chi si prepara ad andare in pensione.
Criptovalute e previdenza: una combinazione possibile
Le criptovalute non sono da considerarsi un’alternativa ai fondi pensione, ma possono diventare una parte interessante di una strategia di lungo periodo. I dati europei mostrano che sempre più persone guardano a questi strumenti con curiosità e interesse. Per chi ha risparmi da gestire con una prospettiva di anni, e non di mesi, può avere senso valutare anche queste nuove opportunità. L’importante è farlo con consapevolezza, informarsi adeguatamente e considerare la possibilità di rivolgersi a un esperto in materia (il proprio commercialista, il consulente finanziario di fiducia ecc.).