Redazione

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- Roma, 14 lug. - Carlo Azeglio Ciampi e' stato colpito da appendicite acuta con iniziale peritonite, e per questo motivo ieri si e' deciso di operarlo d'urgenza, malgrado l'eta' avanzata. Lo riferiscono i medici dell'ospedale di Bolzano, dove il presidente emerito della Repubblica e' ricoverato. Rimane riservata la prognosi per Ciampi. Le condizioni del presidente emerito della Repubblica sono "serie", riferiscono i medici in conferenza stampa. "Siamo in una fase molto seria, e potenzialmente critica - spiegano - e non e' possibile fare previsioni a medio termine". .

Nel 2013 un italiano su dieci è in una situazione di povertà. E' quanto segnala l'Istat, che dipinge un quadro particolarmente sconfortante per il mezzogiorno, dove, in regioni come Sicilia e Calabria, un terzo delle famiglie e' in uno stato di poverta' relativa. Kamsin In particolare, il 12,6% delle famiglie italiane e' in condizione di poverta' relativa (per un totale di 3 milioni 230 mila) e il 7,9% lo e' in termini assoluti (2 milioni 28 mila).

Le persone in poverta' relativa sono invece il 16,6% della popolazione (10 milioni 48 mila persone), laddove quelle in poverta' assoluta sono il 9,9% (6 milioni 20 mila). L'incidenza di poverta' assoluta e' aumentata dal 6,8% al 7,9%, coinvolgendo circa 303 mila famiglie e 1 milione 206 mila persone in piu' rispetto all'anno precedente. L'incidenza di poverta' relativa tra le famiglie e' invece stabile (dal 12,7 al 12,6%) in tutte le ripartizioni territoriali, con una soglia di poverta' relativa, pari a 972,52 euro per una famiglia di due componenti, di circa 18 euro inferiore (-1,9%) al valore della soglia del 2012. E la crisi morde soprattutto nel Mezzogiorno, dove il numero delle persone in stato di poverta' assoluta e' salito di 725 mila unita' nel 2013, toccando quota 3 milioni e 72 mila, quasi la meta' delle quali e' costituita da minori.

Nel Sud Italia l'incidenza della poverta' assoluta e' salita dal 9,8% al 12,6% (303 mila le famiglie coinvolte), contribuendo in larga parte alla crescita del dato nazionale. Preoccupa anche il dato sulla poverta' relativa, la cui incidenza nel Mezzogiorno si attesta al 26% (sia pure in lieve calo rispetto al 26,2% del 2012), a fronte del 6% del Nord e del 7,5% del Centro. E' la Sicilia, con il 32,5% la regione italiana dove nel 2013 il tasso di incidenza di poverta' relativa risulta piu' elevato, seguita dalla Calabria con il 32,4%. Percentuali poco confortanti anche in Sardegna (24,8%), Campania (23,1%) e Puglia (23,9%). Dall'altro lato della classifica, spicca il Trentino Alto Adige, la regione con il tasso di poverta' relativa piu' basso: il 4,3% a fronte di una media nazionale del 12,6%. Completano il podio Emilia Romagna (4,5%) e Toscana (4,8%).

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- Roma, 14 lug. - Circa trenta ore di discussione. E' questo, si apprende, il calcolo degli Uffici di palazzo Madama alla luce dei 124 senatori che hanno chiesto di parlare sulle Riforme. Il tempo massimo per un intervento e', da Regolamento, di 20 minuti. Vero e' anche che non tutti hanno intenzione di usarlo. .
- Roma, 14 lug. - Al via, nell'Aula del Senato, l'esame del ddl sulle riforme costituzionali. Restano le polemiche trasversali, ma il pacchetto di riforme si avvia al voto a palazzo Madama con l'inizio della discussione generale. Resta ancora un'incognita sui tempi, viste le circa trenta ore di discussione che si renderebbero necessarie con i 124 iscritti a parlare, considerato che il tempo massimo per un intervento e', da Regolamento, di 20 minuti. Vero e', pero', che non tutti avrebbero intenzione di usarlo. "Non sfugge a nessuno di noi il rilievo e la portata modificativa di questa riforma. Senza dubbio la piu' significativa dall'inizio della storia repubblicana per quello che riguarda il Parlamento". Cosi' Anna Finocchiaro, presidente della commissione Affari costituzionali del Senato, nella sua relazione nell'Aula di Palazzo Madama. "A nessuno di noi sfugge la responsabilita' che stiamo assumendo nel ridefinire, cosi' profondamente, l'assetto costituzionale. Molte volte mi sono interrogata su quale fosse lo spirito giusto per affrontare quest'opera e per compiere il dovere di collocare coerentemente e pienamente nella tradizione costituzionale repubblicana e, al contempo, introdurre innovazione positiva, utile a ridare slancio all'agire dell'istituzione parlamentare", ha sottolineato. Il testo della riforma all'esame dell'Aula e' completamente diverso da quello del governo che aveva "peccati originali", ha invece rivendicato l'atro relatore, Roberto Calderoli. L'esponente leghista non ha rinunciato a due battute autoironiche. L'una per osservare che il suo e' stato "un intervento 'a braccio', non nel senso di non avere un testo scritto, ma nel senso di poter utilizzare un solo braccio, avendo l'altro bloccato", un riferimento all'infortunio dei giorni scorsi, rafforzato dalla considerazione che "nessuno puo' dire che non abbia dato una mano alla riforma della Costituzione; solo che oltre la mano, ci ho messo anche due vertebre e questo mi e' spiaciuto di piu'". Padre di quel sistema elettorale da lui stesso disconosciuto come 'Porcellum', Calderoli ha ringraziato per avere avuto il ruolo di relatore scherzando sul "coraggio ce ne e' voluto veramente tanto a nominare me come relatore di minoranza. Era infatti come dare una pistola carica in mano a un serial killer, e sperare che non facesse una strage". Intanto, per domani sera e' prevista un'assemblea congiunta dei gruppi Pd di Senato e Camera, cui partecipera' anche il premier, e segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi. Dal fronte 5 Stelle si fa invece notare che se domani ci saranno manifestazioni di protesta davanti a palazzo Madama "qualunque iniziativa in questo senso non e' attribuibile al MoVimento 5 Stelle". Resta dissenso anche in FI sul pacchetto delle riforme, con Daniele Capezzone che osserva come "la lettera aperta di Raffaele Fitto a Silvio Berlusconi mi pare carica di affetto e di lealta', e soprattutto di ragionevolezza e di grande buon senso. Nessuno vuole 'sabotare' le riforme: semmai, le si vorrebbe migliorare, rendendole davvero adeguate alle attese degli italiani".
Il Dipartimento della funzione pubblica e il Dipartimento della Ragioneria generale dello stato valuterà le richieste di accesso al fondo e provvederà alla loro autorizzazione.

Kamsin E' stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Dpcm 20 Dicembre 2014 con la dote di 30 milioni dal 2015 per finanziare le diverse forme di mobilità previste nel Dl 90. In sede di prima applicazione il fondo per la mobilità finanzierà prioritariamente, la mobilità degli uffici giudiziari e la mobilità connessa ai soprannumerari derivanti dall'applicazione della legge Delrio sul riordino delle province. In pratica le risorse saranno utilizzate per finanziare il trasferimento di poco piu' di mille addetti dalle amministrazioni provinciali agli uffici giudiziari.

I destinatari L'articolo 2 del Dpcm prevede che il fondo potrà essere utilizzato, sempre, però, nei limiti della disponibilità del medesimo:
1. nei casi in cui lo prevedano specifiche disposizioni di legge;
2. nell'ipotesi di «mobilità funzionale»;
3. nelle ipotesi di «mobilità volontaria» e «mobilità obbligatoria», purché riconducibili alla fattispecie della mobilità neutrale per la finanza pubblica e finalizzate a rimediare a conclamate situazioni di carenza d'organico dell'amministrazione ricevente e senza la piena disponibilità di risorse finanziarie nel proprio bilancio.

Le amministrazioni pubbliche, per accedere al Fondo, dovranno dichiarare nel bando che intendono avvalersi del Fondo della mobilità. Invece gli enti a cui appartengono i lavoratori interessati al passaggio diretto e che daranno il nulla osta dovranno, a loro volta, impegnarsi a versare al fondo le risorse corrispondenti al 50% del trattamento economico spettante al personale che sarà trasferito.

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