Redazione

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- Roma, 18 lug. - Per dirla con Gino Bartali, ricordato in mezza Italia a 100 anni dalla nascita, qua pare che sia tutto sbagliato e tutto da rifare. O almeno e' crollato un pilastro di quello che avrebbe dovuto essere, la prossima settimana, l'accordo granitico per accompagnare la prima lettura delle riforme al Senato. Da Milano rimbalza in tarda mattinata la notizia dell'assoluzione piena di Silvio Berlusconi nel processo Ruby. Entusiasmo in Forza Italia, il diretto interessato si dice commosso e spende parole di riguardo per la "maggioranza dei giudici italiani" che sono persone serie e oneste. Quando poi aggiunge che "si puo' andare avanti con piu' serenita'" e che "Forza Italia prosegue nel percorso intrapreso" il messaggi pare chiaro: riforme approvate a tempo di carica, con un consenso parlamentare da favola. E invece no: i grillini si sfilano. Con buona pace di chi, come il vicesegretario Pd Guerini, fin dal primo mattino a cura di avvertire che se il Movimento 5 Stelle si mettesse a frenare, il suo partito procederebbe senza aspettare nessuno. A meta' pomeriggio, quando prende a sedimentarsi l'ondata di reazioni alla sentenza Ruby, una nota sul blog di Grillo gela i facili ottimismi riformisti. La firmano tutti i delegati che ieri, in diretta streaming, hanno trattato con il premier in rappresentanza del MoVimento. "Ci saremmo aspettati che arrivassero al tavolo con idee piu' chiare, una maggiore concretezza e anche piu' preparati. Ma non si puo' pretendere la luna. Malgrado i proclami di rapidita', il succo e' che su quasi tutto si e' preso bradipescamente altro tempo", scrivono. Conclusione: "Il M5S era disposto a chiudere ieri. Ci dispiace, ma non c'e' piu' tempo". Renzi, che ancora l'altra sera si augurava che tutti i grillini - anche i piu' oltranzisti - sposassero finalmente la linea della trattativa, avrebbe detto al suo entourage che i componenti della delegazione del M5S non hanno fatto in tempo a sedersi al tavolo delle riforme col Pd che subito e' arrivata la sconfessione a mezzo blog. E' questo il ragionamento che il presidente del consiglio Matteo Renzi ha fatto confrontandosi con il suo entourage dopo la notizia del passo indietro fatto dal Movimento rispetto al dialogo sulle riforme. Alessandra Moretti, delegata al tavolo di ieri dalla parte del Pd, sin e' detta dispiaciuta. "Peccato: il M5s ha perso l'occasione di proseguire il confronto sulle riforme. La linea di Luigi Di Maio non e' prevalsa", ammette senza infingimenti. Non pare certo che il Partito Democratico abbia intenzione di rallentare per dare tempo a possibili ripensamenti. Ma la possibilita' di riforme approvate a stragrande maggioranza oggi appare un po' piu' remota. E si rafforza l'asse del nazareno, tra Pd e Forza Italia. .
- Roma, 18 lug. - "Al di la' del giudizio politico su Berlusconi, tutti gli italiani, e quindi anche i suoi avversari, devono essere lieti della sua assoluzione, perche' la magistratura, annullando una sentenza di primo grado che ha pesantemente discreditato le nostre istituzioni in ogni angolo del mondo, ha confermato di essere pienamente autonoma ed imparziale". Lo afferma in una nota Gianfranco Fini. .
- Milano, 18 lug. - Colpo di scena nel processo Ruby: Silvio Berlusconi e' stato assolto in appello per entrambi i capi di imputazione. Secondo i giudici della seconda Corte d'appello di Milano, la concussione "non sussiste" e, per quanto riguarda la prostituzione minorile, il "fatto non costituisce reato". La sentenza, arrivata poco dopo le 13, ribalta il verdetto di primo grado che aveva portato a una condanna a sette anni ed e' stata accolta dall'ex Cavaliere mentre si trovava a Cesano Boscone a scontare l'affidamento in prova ai servizi sociali nell'ambito della condanna Mediaset. Uscito dalla Fondazione Sacra Famiglia, Berlusconi si e' limitato a ringraziare la 'pasionaria' che esultava per il verdetto. Poco dopo, in una nota, si e' detto "profondamente commosso". "Da oggi possiamo andare avanti con piu' serenita'", ha sostenuto, garantendo che "il percorso politico di Forza Italia non cambiera'" perche' e' "nell'interesse dell'Italia, della democrazia, della liberta'". "Un pensiero di rispetto va alla magistratura", ha poi continuato, elogiando quella "maggioranza di magistrati italiani che fa il proprio lavoro silenziosamente, con equilibrio e rigore ammirevoli". Nessun commento da parte della procura milanese e anche il Pg che ha sostenuto l'accusa in appello e che aveva chiesto la conferma della condanna, Piero De Pretis si e' limitato a dire che attendera' le motivazioni che saranno rese pubbliche tra 90 giorni, per valutare l'eventuale ricorso in Cassazione. La sentenza d'appello arriva a quattro anni dal primo articolo di giornale che aveva acceso la miccia sulle presunte frequentazioni tra l'ex premier e la giovane marocchina. E' una decisione che va "oltre le piu' rosee previsioni", ha commentato il legale dell'ex premier, Fausto Coppi. In attesa delle motivazioni dei giudici, l'avvocato ha spiegato che "se mai Berlusconi avesse avuto rapporti con Ruby, almeno per un certo periodo di tempo, non ne conosceva l'eta'". Quanto alla concussione, Coppi ha affermato che sarebbe pronto a portare il caso Ruby ai suoi studenti come paradigmatico di una condotta che non e' reato. "E' il giorno piu' bello della mia vita, ho pianto come una bambina. Giustizia e' fatta", ha fatto sapere la compagna di Berlusconi, Francesca Pascale. Esultano gli esponenti di Forza Italia: per Mariastella Gelmini "e' un'emozione fortissima" e Renato Brunetta e' tornato a invocare una "commissione parlamentare d'inchiesta sul colpo di Stato del 2011" e a chiedere la "grazie" per il presidente 'azzurro'. I senatori del partito, in una lettera, hanno espresso al loro leader la "piu' profonda felicita' e soddisfazione". "Sono contento per lui, personalmente, perche' gli sono amico e questo era veramente un'ingiustizia", ha dichiarato il governatore leghista della Lombardia, Roberto Maroni che rinnova l'invito a Berlusconi a indire le primarie di coalizione. Divergenti e quasi tutti sul filo della battaglia interna per le riforme, i commenti nel Pd. "Le sentenze non si commentano e le riforme naturalmente vanno avanti. Le catastrofi di tanti Nostradamus non si avverano", ha avvertito, su Twitter, il senatore Andrea Marcucci. "Forse smetteremo di frugare nell'alcova di Berlusconi per chiederci cosa preveda il patto del Nazareno", ha auspicato, invece, il 'dissidente' Corradino Mineo. Al quale ha risposto indirettamente Alessandra Moretti chiedendo di 'stoppare' ogni "dietrologia su patto del Nazareno e riforme". E se per Angelino Alfano dopo l'assoluzione di Berlusconi "si rafforza" il cammino delle riforme, c'e' anche chi, come Mario Mauro dei Popolari per l'Italia, si spinge a chiedere che Forza Italia torni a sostenere il governo. Ironici, infine, i 5 stelle: "Berlusconi passa da 7 anni a 0, nel secondo appello ... Meglio della Germania", e' il commento a sfondo calcistico del deputato Alessio Villarosa.
- Maputo, 18 lug. - Turbinio di incontri e telefonate per il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in partenza per l'Africa per una missione tutta incentrata su incontri istituzionali e 'business'. Renzi stamane ha visto a palazzo Chigi il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, e ha avuto colloqui anche con Maria Elena Boschi, ministro delle Riforme, e Federica Guidi, ministro dello Sviluppo Economico. Con una delegazione di imprenditori "di altissimo livello" tra cui l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi e l'ad di Saipem Umberto Vergine, il premier, accompagnato dal vice ministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda, e' poi 'volato' in Africa dove arrivera' domani mattina a Maputo, capitale del Mozambico, e incontrera' alle ore 11 il presidente Armando Guebuza. Nel pomeriggio, insieme agli imprenditori, Renzi incontrera' la comunita' 'business' e le autorita' locali all'Hotel Polana di Maputo per poi essere ricevuto alla residenza dell'ambasciatore Roberto Vellano, occasione di scambio con la comunita' italiana in Mozambico. Domenica il premier e la sua delegazione saranno in Congo Brazzaville dove Renzi vedra' il presidente Denis Sassou-Nguesso per poi partire alla volta dell'Angola dove lunedi' e' previsto l'incontro con il presidente Eduardo Dos Santos. Luanda fornira' l'occasione di un incontro con gli operatori economici locali, italiani e angolani, ma anche di alcune visite istituzionali come quella al memoriale di Agostinho Neto, primo presidente dell'Angola nonche' poeta e una delle personalita' piu' amate del Paese, e una visita al museo di storia militare alla Fortaleza. Sempre a Luanda il vice ministro Calenda incontrera' alcuni responsabili dei ministeri della Pianficazione economica, dell'Energia e dell'Agricoltura "La visita di Renzi in Africa - ha raccontato all'AGI l'ambasciatore in Angola Giorgio Di Pietrogiacomo - si svolge nell'anno in cui l'Italia ha lanciato l'Iniziativa Italia-Africa, tesa a riaccendere i fari sul Continente con un approccio nuovo rispetto agli anni passati". "Si tratta inoltre, ha sottolineato l'ambasciatore - del primo viaggio di Renzi, in veste di presidente di turno dell'Ue, fuori dall'Europa. E questo e' molto importante". La presenza economica dell'Italia in Africa e' da sempre caratterizzata dagli investimenti di Eni, principale operatore petrolifero mondiale nel Continente. In Mozambico Eni e' presente dal 2006 e nel paese e' operatore, con una partecipazione indiretta del 50%, dell'area 4, le cui risorse complessivamente scoperte sono stimate in circa 2.407 miliardi di metri cubi di gas in posto. In Congo Eni e' presente dal 1968 attraverso la consociata Eni Congo che ha registrato nel 2013 una produzione equity di circa 120.000 barili di olio equivalente al giorno. Mentre in Angola, paese chiave nella strategia di crescita organica della societa' e nel quale la produzione equity per il 2013 e' stata di 87 mila barili di olio equivalente al giorno, la compagnia petrolifera e' presente dal 1980.

- Milano, 18 lug. - E' "profondamente commosso" Silvio Berlusconi dopo l'assoluzione piena sul caso Ruby. Per i giudici della corte d'appello di Milano la concussione "non sussiste", mentre per quanto riguarda l'accusa di prostituzione minorile "il fatto non costituisce reato": con questa formula e' stata sancita l'assoluzione, a un anno dalla condanna di primo grado a 7 anni. "Da oggi possiamo andare avanti con piu' serenita'", ha commentato l'ex premier in una nota dopo la sentenza, garantendo che "il percorso politico di Forza Italia non cambia" perche' e' "nell'interesse dell'Italia, della democrazia, della liberta'".

Mentre i giudici pronunciavano la loro decisione, Berlusconi si trovava a Cesano Boscone per l'undicesima giornata dei servizi sociali cui e' stato condannato per il processo Mediaset; alla Sacra Famiglia e' stata, secondo i presenti, una mattinata "normale", dove l'unica 'anomalia' per Berlusconi e' stata l'uscita in anticipo di qualche minuto. La sentenza d'appello e' arrivata a quattro anni dal primo articolo di giornale che aveva acceso la miccia sulle presunte frequentazioni tra l'ex premier e la giovane marocchina.

E' una decisione che va "oltre le piu' rosee previsioni" per il legale Fausto Coppi; in attesa delle motivazioni dei giudici, l'avvocato ha spiegato che Berlusconi "se mai avesse avuto rapporti con Ruby, almeno per un certo periodo di tempo, non ne conosceva l'eta'". Quanto alla concussione, Coppi ha affermato che sarebbe pronto a portare il caso Ruby ai suoi studenti come paradigmatico di una condotta che non e' reato. "E' il giorno piu' bello della mia vita, ho pianto come una bambina. Giustizia e' fatta", ha commentato la compagna di Berlusconi, Francesca Pascale.

Esultano gli esponenti di Forza Italia: per Mariastella Gelmini "e' un'emozione fortissima" e Renato Brunetta e' tornato a invocare una "commissione parlamentare d'inchiesta sul colpo di Stato del 2011". E i senatori del partito, in una lettera, hanno espresso al loro leader la "piu' profonda felicita' e soddisfazione". "Sono contento per lui, personalmente, perche' gli sono amico e questo era veramente un'ingiustizia", ha dichiarato il governatore leghista della Lombardia, Roberto Maroni.

Per il Pd si e' espresso su Twitter il senatore Andrea Marcucci: "Le sentenze non si commentano e le riforme naturalmente vanno avanti. Le catastrofi di tanti Nostradamus non si avverano". Ironici, invece, i 5 stelle: "Berlusconi passa da 7 anni a 0, nel secondo appello...meglio della Germania", e' il commento a sfondo calcistico del deputato Alessio Villarosa. ,

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